Il tempo passa, le vacanze finiscono, la scuola inizia, tutto cambia... Come raccontare e spiegare ai bambini lo scorrere del tempo, il ciclo della vita, il succedersi delle stagioni? Come far apprezzare la gioia per le piccole cose, ogni attimo della loro vita, insegnargli la pazienza, la cura e l'accettazione dei piccoli-grandi eventi della loro esistenza, l'inizio e la fine di ogni cosa?  

Due libri che non possono mancare nella vostra biblioteca di casa, di scuola, di vita.

Bottoni d’argento
di Bob Graham
trad. Arlette Remondi
 
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Bob Graham è uno dei principali autori e illustratori per i bambini australiani, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro, vincitore di tantissimi premi nel corso degli anni. Dice di non aver mai pianificato questa scelta, è successo e basta, forse tutto iniziò da un pappagallino blu volato nel suo giardino una mattina: rimase per un paio di giorni e poi volò via. Decise di restare a casa dal lavoro e di scriverne una storia, che divenne il suo primo libro, Pete e Roland (1982). Bob nelle sue storie ama focalizzarsi sui tranquilli, piccoli eventi, apparentemente insignificanti, della vita familiare e creare racconti per bambini, rendendo l'ordinario, non straordinario, ma solo più interessante.
 
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Quante cose possono accadere in un minuto? Un'infinità se consideriamo che possono avvenire in contemporanea. Alle 9:59 del mattino, in una città di mare, una bambina di nome Giulia sta per disegnare l'ultimo bottone d'argento ad un'anatra vestita elegantemente. Il fratellino Leo muove i primi passi.

Bottoni d'argento passi

Nello stesso lasso di tempo accadono tantissimi altri eventi importanti: la mamma suona il flauto in cucina, un piccione sta facendo il nido sotto il tetto, un'ambulanza passa a sirene spiegate, un soldato dice addio a sua madre, un nonno gioca con la sua nipotina con le foglie di un giardino, un bambino nasce...

Bottoni d'argento interno

Una storia così semplice e così pregna di significati, come le incantevoli, tenui, tavole acquerellate di Bob Graham, ricche ma mai caotiche: bellissimi gli interni della casa, così vissuti e così "densi" di testimonianze di bambini, con piccoli indumenti stesi, giocattoli sparsi ovunque,  disegni appiccicati sulle pareti e sulle porte, ad attestare che l'ordine in una casa dove ci sono piccoli, non è tutto.
È nei piccoli dettagli che si vede il grande artista: dal particolare, dall'intimità di una casa e di un momento "normale", al generale, rivolto alla vita di tutti quelli che ci circondano, di cui spesso dimentichiamo l'esistenza, per creare un libro che suggerisce significati così profondi.
 
Come Graham stesso ha detto, «Mi è piaciuto fare questo libro probabilmente più di ogni altro. È stato come far cadere un sasso in un lago e guardare i cerchi concentrici che si allargavano».
 
Il sogno delle stagioni
di Arianna Papini
collana Fiabe e storie (album)
 
Il sogno delle stagioni cover
 
Arianna Papini: «Il pretesto sono le stagioni… in realtà è una specie di mito, in cui i luoghi si trasformano in tempi rendendo tangibile la ricchezza del tempo che passa. Mi piaceva, in questa società dalla corta memoria e che tende a cancellare le rughe e tutto ciò che rappresenta lo spessore del “passareˮ, trattare del tempo e dei suoi segni come ricchezza. Il libro parte dalle domande dei bambini e torna a quelle...».
 
Ai miei figli, alle loro domande che mi fanno crescere
Al mio babbo,che ogni sera mi ha risposto
Alla mia mamma bambina
a tutti i bambini che chiedono al vento
sperando un giorno di avere risposta
 
Questa la dedica che Arianna ha vergato all'inizio di questo spettacolo di libro, un albo illustrato elegante e sofisticato, un formato che si apre in orizzontale, dal basso verso l'alto, come un calendario, per stupire, affascinare e coinvolgere. Grandi dimensioni che rendono giustizia ad immagini sentimentali e poetiche, com'è nello stile di quest'artista che lavora con il cuore.
 
Arianna Papini
 
Una fiaba che nasce da domande che si perdono nella notte dei tempi: Perché passa il tempo? Perché c'è l'inverno? Chi decide se domani nevica? E come da sempre fanno le donne, Arianna Papini racconta: c'era e chissà poi se c'era e se ci sarà...
 
La storia di Landù, un piccolo uomo dalle gambette magre, che si imbarca con un vecchio del mare, alla ricerca del Paese ideale con la stagione più bella.  Ma qual è il Paese migliore?
Quello dell'estate per sempre, un posto di sabbia e di pesci curiosi?
Dell'autunno per sempre, un posto di foglie croccanti e di terra castana?
Dell'inverno per sempre, un posto di ghiaccio salmastro e di neve e di impronte?
O della primavera per sempre, un posto di vento fragrante di pane e di fiori?
 
E alla fine il vecchio del mare parla e le sue parole sono sagge: andare, attraversare tutti i paesi e vivere tutte le stagioni, prendendo e gioendo dei doni di ognuna. È la storia infinita dell'alternarsi del tempo, metafora  dello scorrere e dell'accettazione del ciclo della vita come fonte di arricchimento e crescita.
 
Il sogno delle stagioni interno
 
Un testo che va verso la classicità, senza fronzoli, pura poesia, versi di cui hanno bisogno grandi e piccoli, parole scelte, curate, accompagnate da illustrazioni essenziali, com'è nel suo stile, ma solari, brillanti e luminose, come quelle che ci hanno già stupito e affascinato ne I vestiti dell'imperatore (Edizioni Nuages, 2013)
Condivido come non mai le parole di Walter Fochesato a proposito di un'altra opera di Arianna: «Mi convincono appieno i colori delicati e chiari, le partiture equilibrate e ampie, ricche di attese, la capacita di rendere ancor più sintetico ed essenziale il segno. Di attingere, in conclusione, ad una preziosa misura lirica». [da Andersen 289 - febbraio 2012] 
 
 
immagine di copertina: Soffio, di Sonia MariaLuce Possentini

Ritratto di Angela Articoni

Posted by Angela Articoni

Angela Articoni è Dottoressa di Ricerca in Scienze Pedagogiche, studiosa, esperta e cultrice di Letteratura per l’infanzia. Le sue principali linee di ricerca indagano l’evoluzione della letteratura giovanile in ambito artistico, lʼanalisi delle fiabe con un approccio interdisciplinare e uno “sguardo di genere” e la scrittura “al femminileˮ per lʼinfanzia e la gioventù. Oltre a numerosi saggi in volumi e articoli in riviste scientifiche, ha pubblicato per Aracne Arte bambina (2017) e La sua barba non è poi così blu... (2014) ˗ vincitore di due premi letterari ˗ e tradotto anche in spagnolo per i tipi di Benilde (2015).

Fondatrice e curatrice della pagina e del gruppo Facebook Letteratura per l’infanzia, che contano a oggi migliaia di followers.

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