ho elaborato il lutto?

Intraprendere la strada della fecondazione assistita significa percorrere una strada in salita sia fisicamente che mentalmente. Non è facile decidere di iniziare e non è facile saper superare le sconfitte e andare avanti, così come non è facile saper dire basta.
In questo forum Il Dottor Micioni cercherà di rendere questo percorso meno difficile.

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alymar
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ho elaborato il lutto?

Messaggio da alymar »

Gent,mo DR,
le vorrei sottoporre la mia situazione e avere un suo parere in merito.
Sto per compiere 34 anni e da 3 cerco una gravidanza.
3 anni fa inizio la ricerca di questo figlio pensando che in poco tempo sarei diventata mamma. inizia da subito la delusione dei primi cicli nonostante i rapporti liberi. Avendo avuto in passato problemi ovulatori al 3 mese di ricerca monitoro l'ovulazione con la temperatura basale e felice di sapere che l'ovulazione avveniva attendo fiduciosa il verdetto. ma nonostante l'ovulazione niente. Non riesco a spiegarmi il motivo e comincio a documentarmi. mi rendo conto che i concepimento è un processo difficile e studio tutto quello che trovo in merito per agevolare la riuscita del mio progetto. nonostante tutti i miei sforzi non cambia nulla e comincio ad avere tanta paura. la sola parola sterilità mi sconvolge. dopo 8 mesi di discussioni con mio marito lo convinco a fare uno spermiogramma: teraospermia e astenospermia per un'infiammazione alla prostata. si cura e dopo 3 mesi dalla cura e 15 mesi totali ho un test positivo, tocco il cielo con un dito, ma dopo 5 giorni il ciclo. Il gine mi rassicura, ma io sento che non sarà semplice. sto male, malissimo, mi sento inadeguata, incapace, sfortunata, non vedo una soluzione e il 7 dicembre 2005 tocco il fondo: il gine mi parla di pma. piango tutte le lacrime che ho, trascorro il natale più brutto della mia vita, perchè so di non essere pronta. seguono mesi disastrosi a livello emotivo e di coppia, poi scopro i metodi naturali: agopuntura, regime dietetico orinetale, yoga, erbe cinesi e mi butto in questa strada di nuovo fiduciosa. I mesi passano e non cambia nulla, di nuovo lo sconforto, la presa di coscienza della mia infertilità. lentamente comincio a pensare alla pma e a non vederla più come la prova del mio fallimento, ma come una possibilità. Vivo l'arrivo del ciclo più serenamente, senza tragedie, riesco a stare con mio nipote senza sentire la morte nel cuore, riesco a vedere in giro pance enormi senza per questo sentire una morsa allo stomaco.
A maggio 2007 vado a fare il primo colloquio nel centro sterilità e mi danno il 5% di probabilità di riuscita al naturale, in quanto le tube sono strette e poco funzionali e il seme di mio marito è nuovamente compromesso. Esco dal centro fiduciosa, sollevata e impaziente di cominciare il percorso, non come a dicembre 2005 distrutta.
Oramai non credo più alla possibilità di concepire naturalmente, ma sto solo aspettando settembre per cominciare con la fivet.
quello che mi sto chiedendo ora è come reagirò in caso di fallimento anche con la pma.
non mi spaventa piùl'idea delle stimolazioni e dell'organizzazione pratica anche del lavoro per affrontare la pma, cosa che invece prima mi terrorizzava.
mi sento pronta a vivere questa avventura, ma temo di spofondare nuovamente nel baratro in caso di fallimento.
a me sembra di aver elaborato il lutto relativo all'incapacità di procreare naturalmente, tanto che ora riesco a parlarne, ma mi chiedo se sarò pronta a reggere un'eventuale fallimento.
razionalmente so che le probabilità sono del 35% ecc, ed ho messo in conto almeno 3 tentativi, ma mi chiedo se emotivamente sarà solo doloroso o straziante.
volevo aggiungere che per tanti mesi in prossimità del ciclo sognavo sangue, tanto sangue. ora non lo sogno più, ma almeno 1 volta al mese sogno di avere un bambino o una bambina da accudire, ma so che non è mio.
Mi scuso se mi sono dilungata tanto, ma volevo spiegarle il mio percorso per premetterle di farsi un'idea della mia situazione.
Grazie.

DrGiovanniMicioni
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ho elaborato il lutto?

Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

mi scuso del ritardo nella risposta e mi dispiace sapere che dopo 3 anni di ricerca di gravidanza in modo naturale un bimbo/a non è ancora arrivato e vi è stato indicato di ricorrere ad una fivet.

Sono stati individuati dei problemi di fertilità nel marito e pare che anche le sue tube non siano così funzionali e se queste condizioni possono diminuire la probabilità di un concepimento, credo che non la annullino del tutto per cui bisogna essere “aperti” non in modo ossessivo alle possibilità, alle sorprese positive della natura che non sempre è così ostile ed a volte ci ripaga degli sforzi, delle attese inutili e delle sofferenze vissute.

Quello che sconcerta è la incertezza, che può diventare angosciante, del desiderio-domanda: ma riusceremo ad avere il nostro bimbo/a così ricercato e sognato e non arrivato finora in modo naturale? E riuscirà la pma - con il suo corollario di esami, d’interventi sul corpo, di costi psicofisici ed economici, di scomposizione dell’atto procreativo e della sua desessualizzazione - ad aiutarci a coronare questo nostro profondo desiderio?
Non vi è una risposta certa e assoluta perché né la pma né “l’arte medico-biologica” hanno la capacità di padroneggiare totalmente la vita umana e sono confrontati con dei limiti e delle responsabilità etiche, così come i nostri desideri-bisogni personali.

Credo che allora sia importante raccogliere e contenere questo intimo desiderio di figlio sia a livello individuale che di coppia e decidere responsabilmente a quali “aiuti” ricorrere per sperare in una sua realizzazione ma soprattutto non obbligarsi a sottostare a tecniche od interventi che si vivono ancora come troppo cruenti, freddi ed artificiosi.
L’infertilità involontaria non è una scelta ma una dura e straziante realtà con cui tante coppie ed individui devono fare i conti; è una dolorosa condizione di scacco, d’impotenza, di stallo progettuale, di crisi personale e di coppia che ha un suo tempo e delle sue fasi e che non per forza deve spegnere il desiderio e minare continuamente la qualità di vita ed il bisogno e l’aspirazione a voler donare amore e vivere delle profonde relazioni affettive.

Mi sembra che un certa elaborazione in voi ci sia stata e le consiglio di continuare a praticare i metodi naturali anche in previsione, durante e dopo la fivet e soprattutto riflessologia, massaggi, ginnastica dolce perché queste pratiche psicocorporee le permetteranno di meglio percepire se stessa, le sensazioni del suo corpo con la sua ricettività fisica ed emotiva oltre che alleviare le tensioni e le ansie implicite nel tentativo fivet.
È un tentativo importante ma non è la prova del nove e lo utilizzi come un ulteriore passaggio “costoso” e spero fruttuoso nel cammino verso il vostro agognato bimbo.

Anche i suoi sogni palesano un’apertura del suo mondo inconscio ad un bambino/a che ci sarà e dice forse non suo ma per il nostro inconscio spesso il bimbo arriva da un altro e comunque credo e le auguro che sia di buon auspicio.

Con cordialità.

Giovanni Micioni

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alymar
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Messaggio da alymar »

Gent.mo Dr. Micioni,
riprendo questo post, per parlarle di lcuni sogni che ultimamente sto facendo.
7 giorni fa ho sognato che ero dal ginecologo perchè ero incinta e dall'ecografia si vedevano 7 embrioni. ero al settimo cielo, non mi spiegavo come fosse stato possibile, ma ero incinta.
al di là del numero, la cosa che mi ha lasciata, da sveglia, un grande ottimismo è il fatto che in 3 anni è la prima volta che sogno l'inizio di una mia gravidanza.
come se non bastasse 2 persone che lavorano con me e che non sono a conoscenza dei miei problemi, nè del mio desiderio di maternità, negli ultimi 10 giorni in momenti diversi hanno sognato che arrivavo al lavoro con 2 bambini, i miei figli.
Considerando la Sua risposta precedente, ho pensato che probabilmente il mio inconscio si sta veramente aprendo alla possibilità di accogliere una nuova vita (questo per il sogno dell'ecografia) e che questa apertura viene in qualche modo trasmessa a chi mi circonda, inducendolo a sognare i miei figli.
Secondo Lei potrebbe essere una spiegazione sensata o è solamente frutto del mio desiderio illimitato di maternità che mi porta a vedere segni propiziatori intorno a me?
grazie ancora.

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

nella precedente comunicazione si soffermava sulla sofferta accettazione della vostra infertilità e sulla elaborazione di fare ricorso come indicatovi ad una prossima fivet per riuscire ad ottenere la tanto desiderata ed attesa gravidanza.
Credo che i suoi sogni precedenti e quelli attuali richiamino il suo vissuto dell’infertilità e quello relativo al prossimo tentativo di fivet ( i 7 embrioni od ovociti ed i suoi 2 bambini); soprattutto quest’ultima procedura così faticosa ed importante, attraverso la stimolazione ormonale, i controlli ecografici, la visualizzazione dei diversi ovociti aspirati e la realizzazione e concretezza di una loro fecondazione e trasferimento degli embrioni in utero, amplifica il desiderio di gravidanza e l’aspettativa di riuscita.
Dopo il transfer degli embrioni (1 o 2 o 3) e benché le probabilità di annidamento non siano certe, ci si sente già “incinte” perché “in possesso e coabitate” di quel o quei bambini che prima invano si sono così desiderati, immaginati e che adesso invece concretamente si possono vedere al microscopio o in foto nella loro primitiva suddivisione cellulare ed evoluzione vitale.
Certamente la fivet può dare delle risposte sulla sua funzionalità ovarica, il tasso di fecondazione degli ovociti, la qualità degli embrioni ma il processo dell’annidamento non è certo per cui l’aspettativa di una gravidanza deve essere realisticamente positiva ed il tentativo fivet vissuto comunque come utile per dare a voi ed ai medici ulteriori elementi di verifica sulla vostra fertilità.
Credo che i suoi sogni e quelle delle sue amiche riflettano la sua profonda accettazione della maternità ed accoglienza piena di uno o più bimbi e non vedo perché non debba leggerli come segni positivi e propiziatori del suo dice anche illimitato desiderio di maternità.

Spero e le auguro che possa riuscire ad esaudirlo anche se finora ci sono stati dei limiti.

Con cordialità.

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alymar
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Messaggio da alymar »

Gent.mo Dr. Micioni,
vorrei aggiornarla.
Il 18 settembre 2007 ho iniziato la stimolazione ormonale per la mia prima fivet, che mi ha portato il 4 ottobre al transfer di 3 embrioni.
Di questi 3, 2 hanno attecchito, ma solamente uno è risultato vitale alla prima ecografia.
Ora mi trovo alla 27 settimana di gestazione e in alcuni momenti sono ancora incredula sul fatto che possa essere possibile.
Sto aspettando una bambina, che dovrebbe nascere tra 3 mesi.
Sentirla muovere dentro di me è una sensazione meravigliosa, così come è meraviglioso vedere il mio corpo che cambia e la mia pancia che cresce.
In questa fase della gravidanza sto comicniando a pensare al dopo, a quando nascerà ed ho tanta paura che la mia pancia mi mancherà tantissimo.
Ho anche tanta paura di essere inadeguata e di farla crescere in una campana di vetro, visto il mio carattere apprensivo e le mille difficoltà per averla.
Con mio marito ci diciamo spesso che dovremo cercare di non farci condizionare dal passato, ma mi chiedo se ci riuscirò.
Grazie ancora.

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

sono molto felice di apprendere che è ormai alla 28° settimana di gravidanza, ottenuta alla prima fivet, e le auguro che i restanti mesi per il parto possa trascorrerli felicemente con una positiva ansia e felicità.
Cerchi di godersi tutte le meravigliose sensazioni di questa ineguagliabile esperienza di sentire sempre più muoversi e crescere dentro di lei la tanto desiderata bimba e sii orgogliosa e si gusti, anche con gli inevitabili e naturali e fisiologici fastidi, i plastici cambiamenti e le dolci trasformazioni del suo corpo che si prepara allo straordinario evento della nascita.
Quello che dice dimostra che anche la sua mente ed i suoi affetti stanno evolvendo ad accogliere nella realtà la vostra desiderata bambina perché nel vissuto simbiotico femminile della gravidanza bisogna comunque gradualmente prepararsi a permettere che non solo fisicamente il nascituro venga al mondo separandosi e lasciando il grembo materno.
Non sempre è scontata e facile questa evoluzione materna che richiede di “fare un lutto” del tutt’uno psicologico e corporeo e della completezza e potenzialità narcisistica che la meravigliosa e desiderata eperienza della gravidanza comporta.
Accarezzi dolcemente e parli e racconti e canti e faccia ascoltare della melodiosa musica alla sua bimba e così lo faccia fare al papà ed insieme preparatevi ad accoglierla fra le vostre braccia anticipandone e percependone l’odore della sua pelle, il suo corpocino, i suoi tratti somatici, la sua fragilità ed energia, i suoi bisogni e soprattutto le grandi emozioni ed il profondo amore che con lei potrete ancor più scambiarvi.
Si dice che in fondo ad ogni nascita bisogna compiere una sorta di “adozione” e di riconoscimento del neonato che si presenta nella sua oggettiva realtà e consistenza che sovente non corrisponde al bimbo/a sognato e fantasticato per cui è importante prepararsi a questo fondamentale evento.
Accoglierla quindi non solo psicologicamente ma anche nella realtà della vostra casa e preparando gli spazi, il luogo, gli oggetti, i parenti e le persone care in cui la bimba soprattutto ma anche lei e suo marito troverete un caldo e positivo aiuto e conforto.
È normale che la sua pancia le mancherà ed una velata nostalgia rimarrà consciamente, e non, sia in lei che in suo marito che nella bimba ma potrà sciogliersi e scemare nei fondamentali ed importantissimi scambi corporei ed affettivi che con lei potrete continuare ad avere e costruire ogni giorno, scoprendo la ricchezza e la varietà emozionale che la relazione con questo “esserino”, che vi appartiene ma che ha anche una sua individualità, saprà suscitare in voi tutti.
Forse nel futuro potrà esserci un altro pancione ed un altro bimbo/a? La bimba c’è e sta arrivando al mondo ed è importante per il momento viversi questo e poi si vedrà …….; e cara signora non abbia paura di essere troppo apprensiva con la bimba ma dia fiducia alle sue sensazioni e capacità ed insicurezze materne istintituali e le condivida con suo marito e con le persone care, facendosi aiutare negli inevitabili momenti di stanchezza e fragilità che normalmente si presentano nell’allevamento ed accudimento di una piccola bimba.
Credo che questa attitudine vi permette di dare importanza e consapevolezza a quello che attualmente vivete ed in futuro eserciterete come genitori ed anche vi permetterà di contenere il passato con i suoi condizionamenti nella giusta dimensione.

Con tanti auguri e cordialità.

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Messaggio da alymar »

Gent.mo Dr. Micioni,
dopo diversi mesi dalla mia ultima eccomi qui ad aggiornarla.
La mia cucciola è nata 1 mese dopo il mio ultimo aggiornamento, prematura di 31 settimane.
è successo tutto all'improvviso, emorragia, la corsa in ospedale e il cesareo d'urgenza. ma procediamo con ordine:
40 lunghissimi mesi d'infertilità, una biochimica naturale, la durissima scelta della pma, le analisi, la preparazione, la fivet e l'inizio della gravidanza, dapprima gemellare, minaccia d'aborto alla 6 settimana e all'8, un attacco d'appendicite alla 10, poi l'anno scorso di questi tempi un po' di pace, fino al 7 gennaio, giorno in cui ho avuto una colica renale, e di nuovo la paura di perdere la mia cucciola. l'11 gennaio ecografia premorfologica, che evidenziò un possibile problema, un indicatore della sindrome di down.
il panico, il terrore, l'angoscia, e la durissima scelta dell'amniocentesi.
il 17 gennaio eseguo l'amniocentesi con il terrore che possa compromettere la gravidanza.
perdite di liquido amniotico, immobile a letto per 3 settimane, giorni, ore, minuti interminabili fino allo scampato pericolo, l'attesa dell'esito. il 2 febbario finalmente l'esito: 46 xx.
un sopsiro di sollievo, ma ero così provata da tutto questo che fino alla morfologica sono rimasta tesa come una corda di violino.
finalmente la morfologica dice tutto ok.
comincio a rilassarmi e a riprendermi dallo shock il 18 febbraio, comincio solo allora a godere della mia pancia, a credere che può andare bene, che non è solo un sogno. 2 mesi di gioia, poi il parto improvviso e prematuro.
di nuovo il terrore che non ce la possa fare, che è troppo piccola, neanche me la fanno vedere quando nasce, mi dicono solo che sta bene.
ma non riesco a credere che sia vero, che è nata, che sono diventata mamma, anche perchè lei non è con me.
di notte le contrazioni e la sensazione di averla ancora nella mia pancia. ho paura di vederla, di credere che è reale e poi magari qualcosa va storto.
dopo 2 giorni il primo incontro, lei di 1480 gr, nell'incubatrie, piena di fili, così piccola e sola, senza di me.
la amo da subito, ma stento a credere che sia vera.
24 giorni d'ospedale, lei che è reale solo quando sono in ospedale, poi torno a casa e non c'è più.
lo shock improvviso del suo ritorno a casa, annunciato la sera prima delle dimissioni, a solo 1760 gr, non ho niente per lei, non ho fatto in tempo a comprare niente, solo la carrozzina.
e inizia la mia avventura di mamma, senza aver creato uno spazio fisico e psichico per lei.
mi dicono che non deve stare con altre persone per il rischio di infezioni.
mio marito torna al lavoro ed io da sola a badare ad un essserino così piccolo.
all'inizio la gioia immensa nel saperla a casa con noi, ma la paura di non essere in grado.
il sogno di un allattamento normale, la mia lotta per farla attaccare, ma cresce poco, per cui il doverla alimentare anche con il latte artificiale.
riesco ad attaccarla al seno, ma devo fare la doppia pesata. i controlli continui in ospedale previsti per i prematuri, ma a cui non ero preparata e la normalità che continua a sfuggire.
la tensione continua per la scarsa crescita, l'alattamento al seno che occupa tutta la giornata, il caldo torrido, lo scompenso ormonale, il doverla gestire da sola.
la tensione con mio marito che non c'è e che giudica le mie preocupazioni e mio eccessivo nervosismo.
la mia rabbia per una normalità mancata rende i primi mesi difficilissimi per me e per chi sta con me.
quando poi il peggio sembra passato le viene il reflusso e così cresce poco, piange sempre e il sogno di un allattamento al seno normale svanisce. mi abituo a tutto questo e comincio a rimettere in gioco il rapporto con mio marito.
questo fino al mese scorso.
ora la bimba ha 7 mesi e mezzo, ha ancora il reflusso, cresce a rilento, ma ho imparato a conviver con tutto ciò.
ora dopo tutto questo finalmente comincio a riprendermi e a riavvicinami a mio marito.
sono ancora tesa, ma va meglio, solo da poco accetto che altre persone possano prenderla, credo di aver cominciato a staccarmi un po' da lei.
vivo con lei 24 ore al giorno, perlopiù da sole, ancora non ho ripreso il lavoro.
mi rammarico per aver vissuto i suoi primi 6 mesi con tensione e nervosismo e per essermela goduta poco e in privato.
sono ancora arrabbiata per tutto l'accaduto, ma forse ora sto cominciando ad accettarlo.
mi sono sentita in copla per il parto prematuro e forse mi sono sentita anche inadeguata, anche se razionalmente so di aver fatto il massimo, prima, durante e dopo.
aspetto un poì di normalità.
ora vado che si è svegliata.
grazie

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,
comprendo il suo stato d’animo e la stanchezza psicofisica, il senso d’inadeguatezza, di colpa e la rabbia per una normalità mancata con gli anni d’infertilità; con la non facile scelta ed accettazione della PMA; con la gravidanza così attesa e preziosa e però con diverse difficoltà ed angosce; il parto prematuro della bimba così piccina che non ha potuto subito vedere ed avere con sé; l’inevitabile incubatrice, importante per lo sviluppo della piccolina ma anche “fredda” e distanziante nella propria tecnicità e gli ansiosi e lunghi 24 giorni d’ospedalizzazione ed il suo sentirsi una mamma “parziale”, non a tempo pieno nell’importantissima ed intima e primaria relazione psicocorporea del dopo parto e dei primi adattamenti e riconoscimenti reciproci; e poi l’improvviso ritorno a casa con la sua sensazione di non aver avuto il tempo di prepararle uno spazio fisico e psichico e di doverla proteggere da altre persone ma anche di sentirsi troppo sola ed incapace di accudirla adeguatamente; le difficoltà dell’allattamento al seno, il suo grande sforzo nel volerlo continuare ma anche la necessità di doverla nutrire con quello artificiale e poi il reflusso ed il poco accrescimento della piccola che hanno fatto svanire il suo sogno dell’allattamento naturale; le tensioni accumulate ed il nervosismo e la rabbia per queste fondamentali vicende e le inevitabili incomprensioni e distanziamento con suo marito.
Sembra proprio che tutto il percorso della sua maternità sia stato irto di difficoltà ed in salita e però è ammirevole la sua forza, capacità, coraggio e dedizione che sono o dovrebbe essere tipicamente femminili ma per niente scontate (e quanti maschietti poi sarebbero capaci di reggere e sopportare e non soccombere a tali pregnanti psicofisicamente vicende??).
A volte cara signora la cruda realtà e così diversa dalle fantasie e dai sogni della desiderata “normalità” ed è difficile non cadere in un vissuto depressivo e persecutivo se non si stoppa questa visione negativa, cercando di salvaguardare una propria autostima e d’investire comunque positivamente, in base alle proprie risorse personali e/o chiedendo aiuto se necessario, sulle realtà anche difficili che si presentano e ridimensionando le aspettative fantasmatiche.
La maternità e la genitorialità sono spesso contrassegnate dal “lutto” del “bambino divino” fantasmatico che deve lasciare il posto al bimbo reale con la sua propria individualità, fragilità, essenza che devono essere riconosciute e condivise nella loro alterità anche se con un profondo sentimento di appartenenza.
Lei ha imparato con le inevitabili marcate tensioni a convivere con le difficoltà della vostra piccina, a farsene carico ed a seguire il suo istinto materno; a dedicarsi soprattutto a lei ma anche attualmente a ritrovare uno spazio per sé stessa e soprattutto anche per suo marito e per la vostra intimità affettiva e sessuale e se dovesse aver bisogno, è un suo diritto e non esiti a cercare sostegno nelle persone a lei più care o in quelle che meglio potrebbere rispondere alle necessità sue, vostre e della piccola.
Le auguro una sua e vostra “normalità” e spero che il vostro percorso personale e genitoriale e quello della vostra bimba siano meno difficoltosi e soprattutto più sereni e gioiosi.
Con cordialità.

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Messaggio da alymar »

Gent.mo DR. Micioni,
mi trovo ancora qui ad aggiornarla.
dopo l'ultimo messaggio, sono seguiti mesi abbastnza tranquilli, ma non certo privi di difficoltà. a fine aprile ad 1 anno dalla nascita di mia figlia, ho ripreso il lavoro part-time e personalmente ho vissuto il distacco da mia figlia molto positovamente, senza apprensione. dopo 1 mese l'ho anche inserita al nido. inserimento bellissimo, in cui nessuno ha versato neanche una lacrima, ma molti sorrisi.
nel frattempo abbiamo deciso di riaprire la ricerca di un secondo figlio.
al 3 mese di ricerca il test positivo.
incredula, ripeto il test, poi le beta. temo una biochimica, invece le beta sono alte. iniziano subito i sintomi. ma dentro di me so che qualcosa non va. ripeto le beta, perfette. ma non sono tranquilla. le ripeto ancora, perfette. da una parte comincio a fantasticare, ma non sono traqnuilla.
alla prima eco 5+6, si vede una micro cameretta dubbia. ripeto le beta e non sono più cresciute bene. finiscono i sintomi, aspetto solo le rosse che non arrivano e per farla breve si scopre che èun'extrauterina.
neanche il tempo di capire e mi ritrovo a ubire una salpingectomia laparoscopica.
dentro di me ero preparata a questa perdita, ma avrei voluto salvare la tuba.
è passato quasi 1 mese dall'intervento. ora dovrò andare dal gine per il controllo, mi informerò bene sui rischi che correrei se dovessi avere un'altra extrauterina e poi deciderò se riprovare normalemnte o ricorrere subito ad una nuova fivet, avendo anche 8 ovocti congelati.
il punto è che sono proiettata al futuro, anche perchè ho36 anni, sono infertile e so che non posso permettermi il lusso di apsettare.
io credo di avere eaborato questa perdita dal momento in cui l'eco era vuota e poi subito dopo l'intervento per altri 10 giorni ho pianto.
ora ho solo voglia di farcela,di ricominciare, sapendo che come al solito non sarà una passeggiata.
capisco che chi mi sta intorno e sa, non mio marito, ma i miei familiari e forse anche i suoceri, disapprovano questa mia scelta.
da qui il dubbio, c'è qualc osa che non va nelle miei progetti?
come sempre grazie infinite.

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Cara signora,

mi dispiace apprendere che di nuovo si è dovuta confrontare con il dolore e la profonda delusione della eug che ha comportato la perdita della sua tuba e soprattutto del 2.o figlio/a da voi ricercato e desiderato.
Afferma che fin dall’inizio, anche se il test era positivo, percepiva qualcosa di strano e non si sentiva tranquilla e così queste sue irrequiete sensazioni si sono infine e malauguratamente rivelate vere e concrete; penso che c’è un “sentire” femminile soprattutto in gravidanza, anche se solo iniziale, che ha una sua pregnanza e “verità” particolari.
Dice d’aver fatto il “lutto” dal momento in cui l’eco era vuota e col suo pianto nei giorni successivi all’intervento e che non vuole aspettare ulteriormente per ritentare una gravidanza, ma è passato solo un mese per cui le consiglio di prendersi più tempo per ulteriormente elaborare la perdita del bimbo/a e soprattutto della sua tuba con la sofferenza fisica e la menomazione corporea e psicologica che ciò comporta nel vissuto femminile.
Si prenda il tempo per parlarne col suo ginecologo e valutare il rischio di ulteriori eug o optare nel riutilizzo delgli ovociti criopreservati anche se comprendo la sua-vostra propensione per una gravidanza naturale come quella che era iniziata e che parla quindi per un vostro potenziale di fertilità naturale.
Sono però contento di sapere che la vostra piccola bimba sta bene e che ha vissuto senza difficoltà l’inserimento all’asilo nido e che questo “distacco” è stato da voi tutti vissuto senza angosce ma col sorriso; si goda allora pienamente le scoperte e lo sviluppo della vostra bimba e cerchi di condividerle assieme al papà perché questa è una realtà presente e vivente ed i tempi spesso scivolano via senza che ce ne accorgiamo e stemperando le emozioni.
La tenga allora più presente questa realtà così come la sua attività professionale e sociale e quando si sentirà pronta, non solo anagraficamente e 36 anni non sono così tanti, soprattutto emotivamente allora si riapra alla possibilità della realizzazione del suo-vostro progetto d’ampliare ulteriormente la vostra famiglia e credo che non si preoccuperà più di tanto di quello che pensano gli altri.

Con cordialità.

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Messaggio da alymar »

eccomi di nuovo qui, carissimo Dr.
allora, dopo il controllo col gine che era ok, ho deciso di riprovare con i congelati.
ho dovuto di nuovo fare un'istreroscopia e quindi ho fatto anche la sono salpingografia.
utero ok, ma l'unica tuba rimasta è tortuosa e stretta.
per cui il gine mi ha sconsigliato vivamente di riprovare naturalemnte.
il 28 settembre ho iniziato la preparazione dell'endometrio e il 12 ottobre
hanno scongelato gli ovociti.
prima doccia fredda: per avere 2 embrioni hanno dovuto scongelare tutti e 8 gli ovociti.
il 15 ottobre altra doccia fredda: in 3 giornata 1 embrione era di sole 3 cellule e l'altro di 8.
il 17 ottobre ho avuto delle perditine, che sono sicura essere state d'impianto, in quanto i giorni seguenti mi sono sentita come nella altre 3 gravidanze.
poi si è fermato tutto e infatti le beta sono negative.
questa volta è come se non avessi sentito mio questo percorso nel senso che sono arrivata al transfer senza aver "fatto niente" ed è come se emotivamente non avessi investito in questo tentativo.
forse anche perchè con i congelati so che ci sono molte meno possibilità e poi perchè l'altra volta ogni istante della mia giornata era dedicato alla mia speranza.
ora mi sono ritrovata lì come se non pensassi veramente di poterci riuscire, come se non avessi fatto abbastanza.
ora col ciclo di fine gennaio ritenterò una nuova fivet, ma mi chiedevo cosa pensa di quanto le ho riferito.
l'unico momento di sconforto di fronte a questo fallimento è stato quando stavo imboccando mia figlia che mi parlottava e mi rideva e guardandola con il cuore che pulsava d'amore mi son deetta "perchè questa gioia mi è negata ancora una volta?"
è così che mi sento, come una a cui è negata la possibilità di vivere le emozioni immense che solo un figlo può dare.
e non lo accetto, io lotto, finchè potrò

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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Cara signora,

mi dispiace di nuovo sapere delle sue marcate delusioni e sofferenze per la frustrazione di non riuscire a realizzare il desiderio di un secondo figlio/a e di nuovo sono colpito dalla sua grande tenacia e coraggio.
E però quello che mi sorprende anche è l’estremo sconforto da lei provato davanti alla sua amata bimba, che le fa pulsare così tanto d’amore il suo cuore, e che le lascia una sensazione profonda di perdita e di vuoto che annullano quello che invece c’è ed esiste e continuerà a svilupparsi.
Capisco come sia stato estrememante travagliato il vostro e soprattutto suo, come donna prima protagonista, percorso per diventare genitori e la “lotta” innescata contro le avversità dell’infertilità.
Ma questa dura realtà dell’infertilità c’è stata e c’è e forse l’imperioso desiderio di fertilità, con tutte le connotazioni consce ed inconsce riguardo una propria “onnipotenza” e senso di adeguatezza ed autostima e realizzazione di una piena identità femminile, fa fatica a piegarsi e ad accettare i limiti e le rinunce poste; forse continua a non volerle pienamente accettare, il che non significa rinuciare, e continua a lottare strenuamente per realizzare quel sogno naturale di una gravidanza e parto e figlio/a senza problemi e che potrebbe far sentire “a posto”, realizzati, pieni.
Ed allora rifletta sul suo percorso vitale e non sia solo così pessimista ma cerchi di cogliere le cose positive, esistenti, reali e felici che le appartengono come la presenza e l’amore per la figlia, per suo marito, per gli altri e per la vita e per quello che questa potrà regalarle.
Credo che se darà più spazio a queste positive realtà anche il suo e vostro ulteriore tentativo di FIVET sarà meglio vissuto e soprattutto forse avrà anche più probabilità di riuscita come le auguro ardentemente.
Un accompagnamento psicologico penso che potrà ulteriormente aiutarla.

Con cordialità

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alymar
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Messaggio da alymar »

eccomi ancora qui ad aggiornarla.
sono reduce da una fivet andata male. stimolazione pesantuccia, 6 ovociti, tutti fertilizzati. in 5 giornata 2 si erano fermati, 2 blastocisti mi sono state trasferite e 2 sono congelate.
oggi beta minimamente positive, cioè un'altra biochimica.
ok, ci sono 2 blasto da andare a riprendere, ma quanto ci avevo puntato!!!
addirittura temevo una gravidanza gemellare. e dico temevo, in quanto ho già avuto un parto prematuro e i gemelli avrebbe significtao sicuramente di nuovo la prematurità.
e invece....... niente.......
come mi sento?
triste, ma da un lato solo adesso realizzo quanto sia stata fortunata con la mia prima fivet.
la mia cucciola sta per compiere 2 anni e ogni giorno mi stupisce.
è meraviglioso essere la sua mamma!!!!!
proprio in questi giorni avrebbe dovuto nascere quel bimbo che purtroppo si è annidato 9 mesi fa nel posto sbagliato e ovviamnte il pensiero va anche a lui.
facevo conti "assurdi" in questi giorni, in totale finora abbiamo creato 13 embrioni e a parte 2 che sono "congelati", solo 1 è la nostra bambina.
e mi chiedo perchè lei? forse perchè è veramente speciale.
vorrei tanto che avesse compagnia.
è così felice quando gioca con il cuginetto....
ci riproverò presto sperando che finalmente 1 altro embrione mi scelga come madre.
non rileggo, spero di essere stata comprensibile, ho scritto di getto quello che sento.

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Cara signora,

mi dispiace sapere che la FIVET che avete ultimamente tentato abbia dato solo una gravidanza biochimica, nonostante le 2 blasocisti trasferite; comprendo la sua tristezza ancor più forse appesantita dalla contemporanea possibile nascita di quel bimbo/a che si era annidato 9 mesi fa nel “posto sbagliato” per cui è come se dovesse di nuovo compiere un lutto.
E però c’è la sua-vostra “speciale” bimba che vi ha scelto e che vi accompagna e vi riempe d’amore e che sarebbe ancor più contenta se avesse come compagnia un fratellino-sorellina che finora non è arrivato ma non potete dirvi di non aver fatto abbastanza per cercarlo.
Forse non era il “suo” tempo? Dei 13 vostri embrioni solo 1 “fortunato” si è realizzato ma questa è una probabilità che capita in ogni fecondazione “naturale” ma in questo caso non si può avere la certezza dell’avvenuta fecondazione come nella FIVET che quando non va viene quindi vissuta quasi come un aborto.
Avete però ancora 2 blasticisti criopreservati ed allora si dia un tempo per “digerire” ed elaborare questa ultima sofferenza e per ritrovare quella “sana” fiducia, speranza, positività e sentirsi nel tempo e condizione psicofisica “giusta” per permettere alle vostre blastocisti di trovare “l’ambiente” più idoneo dove potervi fare compagnia.
Faccia però comunque compagnia reale e fantasmatica con la sua-vostra bimba perché è di questo elemento fondamentale che i figli ed i genitori devono nutrirsi per crescere felicemente.

Con tutti i miei auguri.

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alymar
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Re: ho elaborato il lutto?

Messaggio da alymar »

Gent.mo Dr.,
eccomi ancora qui ad aggiornare.
il 20 maggio sono andata per il transfer delle 2 blastocisti, ma queste si sono scongelate, ma non sono evolute.
così sono tornata a casa arrabbiata perchè non ho avuto neanche la possibilità di provare.
ma abbiamo deciso di tentare un'ultima volta e tra meno di un mese sarò di nuovo in pista.
visto che l'ultima volta ho prodotto solo 6 ovociti, ora farò 200 di puregon e non 150.
immagino sarà faticoso fisicamente, ma ancora non sono pronta a dire basta.
mi voglio dare quest'altra possibilità a 37 anni appena compiuti.
ho paura del fallimento perchè forse sarà l'ultima volta, ma ho anche paura di riuscire, vista la pesantezza della gravidanza precedente e il parto prematuro.
ho paura anche del dopo per il poco tempo che ho a disposizione e l'enorme fatica che faccio ogni giorno per cercare di essere presente con mia figlia nelle poche ore libere a dipsosizione.
ma mi dico anche che, se per paura di tutte queste cose, non provassi non me lo perdonerei mai.
questo perchè mia figlia è la cosa migliore che abbia fatto nella mia vita e vederla crescere ed evolvere mi ripaga di tutti gli sforzi fatti per averla.
farò questo tentativo non lavorando così da non dovermi stressare per il lavoro e le bugie che dovrei raccontare. farò yoga e cercherò di essere positiva, ma la paura c'è.

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