Cuore congelato

Intraprendere la strada della fecondazione assistita significa percorrere una strada in salita sia fisicamente che mentalmente. Non è facile decidere di iniziare e non è facile saper superare le sconfitte e andare avanti, così come non è facile saper dire basta.
In questo forum Il Dottor Micioni cercherà di rendere questo percorso meno difficile.

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annaf1
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Cuore congelato

Messaggio da annaf1 »

Gentile dottore, la mia storia è simile a tante altre scritte in questo sito. Ho tentato 7 icsi, l'ultima recentissima ma nulla. L'unica occasione di leggere un numero vicino alla sigla BHG l'ho avuto a gennaio scorso. Così per caso e del tutto naturalmente sono rimasta incinta. Sogno breve; non ho sentito nemmeno il battito. Questo evento mi ha dato lo stimolo per riprendere il cammino della PMA. Una icsi su ciclo spontaneo fallita miseramente prima del transfer e l'ultimo tentativo negativo anche lui. Ho 40 anni e in questo 2008 non è andato nulla per il verso giusto........a breve perderò anche il lavoro. Mi sento cattiva, aspra con tutti. E nel calderone ho messo anche i miei familiari. Desiderosi di diventare nonni, soprattutto mia madre, sono la continua conferma del mio fallimento. Aggiungo a questo quadretto nero fumo mia sorella incinta. La invidio e in questo periodo desidero il distacco. Cerco di non rispondere al telefono e non mi sfiora il pensiero di chiamarla. So di essere "cattiva" ma cerco di non pensare a nulla, di non parlare di nulla. Solo mio marito ha accesso a questo mio mondo attuale. Le cose cambieranno e me ne farò una ragione ma non riesco per ora a modificare la domanda: perchè è successo a me, a noi? Solo il pensiero di riprovare con la PMA mi mette ansia ma la cosa veramente devastante è far sapere agli altri il fallimento. Gli altri sarebbero i familiari e così di comune accordo con mio marito abbiamo deciso che, se mai riproveremo con la scienza, non diremo nulla a nessuno. Sembra che l'idea di questo bimbo sia congelata e che sia molto peggio il non aver soddisfatto i desiderio di altri. Sembra assurdo.
Anna

DrGiovanniMicioni
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Cuore congelato

Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

mi dispiace sapere il brutto momento depressivo che sta vivendo e legato credo, ma non solo, alla profonda crisi dell’infertilità che pare abbia congelato il suo cuore e spero di riuscire un po’ a scaldarlo o perlomeno a smuoverlo da questa condizione.

È assurdo quello che sta vivendo come è assurda l’infertilità involontaria, che non si sceglie ma che malauguratamente capita, e che fin dai primordi dell’umanità è stata considerata una delle peggiori “disgrazie” che potevano capitare a livello personale, familiare e sociale.
Sempre si è cercato di affrontarla con l’ausilio di vari rimedi, magici, religiosi, sociali e tecnico-medicali, che il potere e le credenze sociali e le acquisizioni scientifiche e para prevedevano e permettono ancor oggi, al fine di superarla per realizzare quella trasmissione generazionale che ci fa sentire inseriti in un continuum familiare e personale di progettualità e di speranza.
Questa speranza e la realizzazione del desiderio di figlio permettono inoltre di difenderci dall’angoscia della nostra inevitabile caducità.
È successo però anche a lei, a voi, così come a tantissime altre persone e coppie per cui credo che, dolorosamente, dovete farvene una ragione e cercare, per quello che vi è possibile, di vedere come affrontare questa “assurdità” che può portare a far sentire sé stessi come illogici e paradossali.
Lo so che è difficile riconoscere questa dura realtà ed ancor più farla conoscere agli altri e però penso che non vada vissuta come una onta da nascondere perché ci fa sentire diversi, incapaci, inferiori agli altri e non solo perché non si è fertili ma nella totalità della propria esistenza e valore.
Nella fase più dura della cosiddetta “crisi dell’infertilità” e nonostante i vari e pesanti psicofisiologicamente tentativi di PMA infruttuosi sovente si arriva a vivere questo congelamento emotivo che lei riporta: assurdità della situazione, senso di persecuzione, rabbia ed invidia verso le persone care o vicine fertili, senso d’inferiorità e di fallimento vitale, non sentirsi comprese ed accettate per cui un successivo bisogno d’isolamento ed arricciamento difensivo e rancoroso che fa sentire cattive.
La profonda ferita narcisistica dell’infertilità mina l’intera personalità e ci riporta o fa riemergere bisogni infantili di approvazione e di considerazione che credevamo soddisfatti ma invano; ed allora ecco che la sensazione di una non comprensione ed accettazione da parte degli altri ma anche e soprattutto propria ci fa sentire estremamente vulnerabili.
Credo cara signora che questa dura fase della crisi possa essere superata, come di solito avviene, e ciò permette di rimettere a fuoco i propri sentimenti così come di ritrovare un dialogo ed un avvicinamento alle persone care e così ai bimbi e/o nipoti.
Certo le situazioni non possono essere generalizzate e soprattutto nessuno di noi riesce a governare il comportamento ed il desiderio degli altri che è mutevole mentre possiamo, se ci diamo il tempo di elaborare la nostra sofferenza, modificare il nostro vissuto e le nostre relazioni non sentendoci più congelati affettivamente e decidendo quindi “liberamente” con chi e come dialogare emotivamente.
Non è solo un figlio, anche se pur elemento importantissimo, che può sostanziare questo dialogo emotivo e le realtà a volte drammatiche di situazioni conflittuali familiari ed intergenerazionali di coppie con figli stanno lì a dimostrarlo.

Ha avuto un 2008 davvero brutto e sfortunato cara signora per cui ritengo che la sua rabbia e cattiveria siano in parte giustificate e però il suo passato ed il suo futuro …??
È tutto da buttare o da tenere congelato?
Importante è che il dialogo con suo marito funzioni e che non si congeli anche la vostra vita intima e sessuale e così la vostra progettualità e che soprattutto possa lei, mi auguro, ritrovare una occupazione soddisfacente e tenere vivi i suoi interessi, così come il desiderio d’avere la vostra famiglia e dei figli, per voi soprattutto e non tanto per i nonni.
In fondo potrebbe essere “grata” a sua sorella d’averle tolto questo importante “adempimento” e non sentirsi per questo oscurata o messa via ma anzi meno gravata nel tentare di realizzare il vostro desiderio di figlio e comunque di sentirvi caldi e vitali.

Con i miei auguri e cordiali saluti.

annaf1
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Messaggio da annaf1 »

La ringrazio di cuore.

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