Ovaie pigre, spermini pigri, marito sfuggente...

Intraprendere la strada della fecondazione assistita significa percorrere una strada in salita sia fisicamente che mentalmente. Non è facile decidere di iniziare e non è facile saper superare le sconfitte e andare avanti, così come non è facile saper dire basta.
In questo forum Il Dottor Micioni cercherà di rendere questo percorso meno difficile.

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Iridessa
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Ovaie pigre, spermini pigri, marito sfuggente...

Messaggio da Iridessa »

Buongiorno Dottore,

mi chiamo Valentina, ho 28 anni e sono da poco alla ricerca di un bimbo.
Soffro della sindrome dell'ovaio policistico, quindi ho un'ovulazione rara e irregolare. Purtroppo ho scoperto di avere questa patologia sono nel 2005, perché nonostante mi sottoponessi a visite ginecologiche una volta l'anno dalla tenera età di 15 anni, nessuno se n'è mai accorto.
Quando abbiamo deciso di mettere su famiglia, ho chioesto a mio marito di fare uno spermiogramma, solo per avere la sicurezza che almeno da parte sua non ci fossero problemi.
Come non detto, oligoastenospermia.
Per lui è stata come una sentenza di morte. Ha visto un andrologo che gli ha dato degli integratori, lui ha seguito la cura ma più o meno esplicitamente, si rifiuta di fare uno spermiogramma di controllo.
Si è abbattutto, ho l'impressione che si sente privato della sua virilità, anche la nostra intesa sessuale ne risente. Vedo che si è spento, non ha più fiducia in sé.
Ho provato a parlargli in tutti i modi, ma lui annuisce e svicola.
La settimana scorsa si è deciso a farsi fare le impegnative per delle visite di controllo, ma sono ancora lì sul tavolo e ci rimarrano fino a scadenza.
Io sono frustrata perché non so come aiutarlo e mi sento sola nel mio percorso di cure. Io speravo che poiché entrambi non eravamo proprio perfetti questa cosa avrebbe potuto unirci, mancando l'idea che uno fosse "a posto" e l'altro no...
Io sono mesi che faccio di tutto, analisi più o meno invasive, medicine, sconvolgimento totale del mio stile di vita (ero vegetariana e ho dovuto mangiare carne); sono felice di farlo perché voglio un bimbo, ma ogni tanto vedere lui che dice di voler diventare papà ma resta lì immobile mi fa rabbia...
Sono egoista?
E soprattutto ho paura che se non dovessimo riuscire naturalmente, con queste premesse (psicologiche) non saremo mai in grado di affrontare la PMA...
So per certo che lui vuole questo bambino, perchè sono 3 anni che insiste per averlo, ero io ad essere incerta...

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

comprendo la sua preoccupazione e frustrazione perché non sa come aiutare suo marito ad affrontare, mi sembra, il lieve problema di fertilità che in lui è emerso e che si aggiunge al suo per cui vi ritrovate a vivere la “vostra” crisi d’infertilità.
Da quello che riporta per il marito è stato un durissimo colpo scoprire la oligoastenospermia ma vorrei far notare che vi sono gradazioni di maggiore o minore entità della stessa, che di per sé può essere quindi indicativa del potenziale di fertilità maschile ma non può un unico esame essere la diagnosi assoluta e/o definitiva per cui si consiglia almeno di effettuare 2-3 spermiogrammi in periodi diversi per valutare se ci sono o meno delle oscillazioni nei parametri seminali.
Quasi sempre però si pensa che i problemi di fertilità dipendano più dalla donna che è abituata a confrontarsi col proprio corpo, ciclo, contraccezione o meno ed esami e visite ginecologiche; per gli uomini non c’è in generale questa esperienza e soprattutto si dà per scontato che funzionando sessualmente non vi siano problemi di fertilità ed ancor tanto, sia a livello conscio che più profondo, si confonde l’infertilità con l’impotenza e comunque con problemi sessuali.
Quello che ne residua spesso è una sensazione sconcertante di rimessa in discussione della propria sicurezza ed identità psicosessuale, una “impotenza” psicologica con le successive reazioni depressive che possono durare per qualche settimana o mese.
Questo capita quasi sempre quando vi è una diagnosi di sterilità maschile assoluta che rappresenta una sorte di “morte” psicosessuale ma, forse in maniera meno intensa, anche nelle altre situazioni di scoperta di problemi d’infertilità meno gravi.
Ci si sente spossessati o diminuiti nella capacità di realizzare o programmare un desiderio così importante come quello di un figlio e si può entrare in uno stato d’incertezza e di angoscia che richiamano la sensazione di castrazione.
Cosa fare allora, come aiutare il proprio partner/marito?
Credo rispettando i suoi tempi di elaborazione, parlandogli quando ne ha bisogno e creando le premesse rassicuranti perché questo possa avvenire; non forzandolo se non se la sente ad esami o controlli che vive male ed investendo di più sugli scambi affettivi ed emozionali; ritrovando o ricentralizzando il desiderio erotico, della ricerca del piacere sessuale più generale, ampio e non focalizzata solo o principalmente all’obbiettivo del concepimento; e rendendosi soprattutto più seducente e stuzzicando quelli che sono i codici di attrazione dell’altro oltre che i propri.
Se ci si pone in questa condizione e si ha la pazienza di aspettare, l’impasse può essere superata da soli e se si dovesse fare ancora fatica allora può essere utile rivolgersi ad un psicossessuologo/a.

Con cordialità.

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Messaggio da Iridessa »

La ringrazio per la sua risposta, dottore...
Sono parole che in maniera meno coerente sentivo già dentro di me ma non sempre è possibile tramutarle in azione...
Per fortuna mio marito si è deciso a fare un secondo spermiogramma, con esiti ben più consolanti del precedente.
E tutto nella norma salvo una leggera teratospermia. Domani farà l'eco doppler per evidenziare un ipotetico varicocele...
Insomma, ci stiamo rimettendo in pista, spero che questo incida positivamente anche sul resto...

Ancora grazie

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

mi fa piacere sapere che la vostra situazione si è sbloccata, che lo spermiogramma del marito ha evidenziato condizioni soddisfacenti e che lui è disponibile a fare altri acc.ti.
L'impasse precedente si è risolto e così la vostra comunicazione e desideri per cui vivete una positiva situazione di movimento e di accadimenti che spero possano portare alla realizzazione del vostro progetto genitoriale.
Comprendo la sua sensazione di "rimettersi in pista" e però cercate di non mettervi nella condizione di essere in gara e di dover fare una corsa contro il tempo ma di essere aperti e fiduciosi nelle cose positive della vita anche se a volte sfuggono alla nostra programmazione.

Con cordialità

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Messaggio da Iridessa »

Grazie mille dottore....
Sono incinta... agli inizi e piena di paure, ma il mio bimbo c'è e spero resti con me.
Devo ammettere che sono ancora molto distaccata da questa gravidanza perché ho paura che qualcosa vada male, ma sono sicura che se tutto andrà bene, tra poco comincerò a sciogliermi.
Mio marito è già proiettato al futuro, beato lui.

Grazie, cmq, per le sue pacate e attente risposte.

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,
mi fa molto piacere apprendere della sua e vostra iniziale gravidanza e vi auguro vivamente che essa possa procedere senza problemi e che possiate "godervela" pienamente sciogliendovi serenamente nell'attesa del parto.
È normale che all'inizio ci siano tante paure e soprattutto nei primi tre mesi, dopo diventano meno accentuate perchè la realtà psicofisiologica del "bimbo/a" che cresce e si sviluppa dentro di sè, modificando il corpo e la mente, è sempre più presente e concreta.
Comunque un concepimento ed una iniziale gravidanza sono avvenuti e ciò parla per un vostro positivo potenziale di fertilità per cui tenga presente queste preziose realtà e se le viva con piena speranza anche se è comprensibile il suo difensivo atteggiamento di cautela.
Con i miei più cordiali auguri.

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