Desiderio di un altro figlio

Intraprendere la strada della fecondazione assistita significa percorrere una strada in salita sia fisicamente che mentalmente. Non è facile decidere di iniziare e non è facile saper superare le sconfitte e andare avanti, così come non è facile saper dire basta.
In questo forum Il Dottor Micioni cercherà di rendere questo percorso meno difficile.

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sole66
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Desiderio di un altro figlio

Messaggio da sole66 »

Gentilissimi dottori, dopo 3 anni di ricerca e di esami nel 2003 ho avuto una gravidanza al 2^tentativo di fivet nel 2003, purtroppo conclusasi alla 28°settimana con TC d'urgenza per eclampsia, il bimbo dopo 14 giorni è morto a causa della sua prematurità io sono rimasta 4 giorni in rianimazione ma mi sono ripresa bene. Da un embrione criconservato ottenuto nello stesso cliclo di fivet,nel 2005 ho avuto il mio 2^figlio alla 37+1 con taglio cesareo, senza alcun problema di pressione alta. Dopo altri 4 tentativi, finalmente ad Ottobre 2008 dopo ICSI a Bruxelles, sono rimasta di nuovo incinta, ma la gravidanza è terminata alla 14^settima con aborto interno. Dall'esame di placenta e cordone ombelicale non sono state riscontrate anomalie, mentre il cariotipo non si è sviluppato in quanto l'aborto risaliva a 8-10 giorni prima. Purtroppo nonostante io abbia un meraviglioso figlio, il mio desiderio di maternità non è appagato, desideravo e desidero una compagnia per il mio piccolo, e vorrei avere ancora una volta la gioia di essere madre, sono infatti in lista a Bruxelles per un ulteriore tentativo.Il mio ginecologo, visti i precendenti sconsiglia una gravidanza a 43 anni. Ho molta paura, ma nello stesso tempo non riesco ad abbandonare questo progetto....che fare?

DrGiovanniMicioni
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Desiderio di un altro figlio

Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

comprendo la sua paura e l’incertezza di tentare ancora di realizzare il desiderio di avere un 2° bimbo/a ed è difficile darle una risposta su cosa fare.
Credo che sia opportuno che lei e suo marito vi confrontiate meglio con questo desiderio e con le difficoltà della sua realizzazione, visto le drammatiche esperienze precedenti ed il dato oggettivo dell’età, e considerando la realtà del “meraviglioso” bimbo che avete avuto e soprattutto cercando di chiarire con imedici, il suo ginecologo e quelli di Bruxelles, i probabili rischi fisici e psicologici a cui , lei soprattutto ma anche suo marito e suo figlio, potete andare incontro.
Ha ed avete ancora la forza e resistenza necessarie per assumerli?
Credo dalle sue parole che questo vi sia da parte sua ma non so se si sente effettivamente supportata ed accompagnata da suo marito e dalle altre persone importanti per voi e ritengo che poter sentire questa compartecipazione è fondamentale per lei, qualunque sia poi la vostra decisione.
Credo inoltre che il parto prematuro e la traumatica perdita del vostro 1° bimbo e la dolorosa esperienza e sofferenza dell’aborto successivo condizionino ancora i vostri desideri, come quelli delle persone che hanno subito simili angoscianti perdite.
Con la procreazione ed il desiderio di un figlio ci si ritrova, e soprattutto la donna, confrontati in maniera profonda con gli aspetti e gli istinti consci ed inconsci legati alla vita ed alla morte, al sentimento illusorio di onnipotenza- immortalità ed all’angoscia della nostra limitatezza, finitudine e depressione.
Vorrei solo richiamarle se effettivamente il vostro bimbo ha bisogno di compagnia, ed è legittimo e naturale desiderare altri figli e/o permettere all’unico di avere dei fratelli o sorelle con cui crescere e relazionarsi, o se al di là di questo è una sua “compagnia” che le manca o che teme di perdere o che ha già perso e vorrebbe poter ritrovare.
Non ci sono risposte “giuste” o possono essere quelle che ognuno poi sente di avere dentro di sé e se sono anche condivise, allora è giusto assumersele con i “costi” che queste comportano, la responsabilità delle proprie decisioni e la speranza che, al di là dell’esito di queste, ci si senta a posto con la propria coscienza e con le realtà oggettive della propria condizione.

Le auguro di poter trovare la sua e vostra “giusta” decisione e soprattutto di sentirvi in compagnia.

Con cordialità.

sole66
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Messaggio da sole66 »

Gentilissimo Dottore,
Grazie infinite per la sua risposta, purtroppo i medici non possono rassicurarmi più di tanto sull'esito di un' eventuale gravidanza, il mio ginecologo sicuramente mi seguirà attentamente,e prenderò la seleparina come ho fatto per le ultime gravidanze.E' vero, ho ancora la forza di affrontare ancora una volta questo duro percorso e mio marito è con me in questo desiderio (è sempre stato presente ed insieme abbiamo affrontato ancora più uniti i momenti difficilissimi di questo cammino che dura ormai da circa 10anni ), ma ho paura, una forte paura che possa succedere qualcosa che possa mettere a repentaglio la serenità della mia famiglia.(problemi per me o per un figlio magari ancora pre-maturo) Nostro figlio che ora ha 4 anni spesso chiede un fratellino/sorellina, anche noi desideriamo questo per lui, ma credo che il mio desiderio sia dettato anche dalla mia voglia di maternità purtroppo non appagato, dovuto forse alla perdita del mio primo figlio.Vorrei togliermi dalla testa questo pensiero fisso di un altro figlio, ma è difficile in più, per la prima volta dentro di me, non trovo una risposta.

DrGiovanniMicioni
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Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

penso che una risposta dentro ma soprattutto “fuori” di sé ci sia già ed è rappresentata dal vostro “meraviglioso” bimbo di 4 anni ma forse, come riporta, intorno a lui aleggiano altri fantasmi di bimbi che non sono nati, che c’erano e sono tragicamente andati, che ancora si desiderano, si aspettano e che mancano all’appello materno.
È un’assenza ed un vuoto sentiti a volte come incolmabili e resi ancora più strazianti se ci si ferma tanto o solo a queste mancanze e non si considera abbastanza quello che c’è, che abbiamo e che la vita ci regala.
Ma quanti figli sognati, immaginari e magari diversi da quelli che si hanno si possono desiderare?
E può una donna soprattutto, ma vale anche per l’uomo, sentirsi completamente appagata dai figli avuti o sentirà pur sempre un’angoscia legata alla sua fertilità a termine ed al lutto per i figli che non possono più arrivare?
Rimaniamo sempre confrontati con la dura realtà che ci impone i suoi limiti e questi a volte vengono vissuti come castrazioni paralizzanti ed a volte come condizioni che ci fanno sentire e riscoprire le debolezze ma anche le forze insite in ogni essere umano.
Nei confronti del desiderio del figlio, delle aspettative di una sua realizzazione, della procreazione medicalmente assistita e delle profonde ed importantissime consce ed inconsce motivazioni che li sottendono si richiama, al di là di divieti, permessi, regolamentazioni accettabili o meno, una scelta di libertà individuale e di una etica della responsabilità e dell’accettazione del limite.
Non è semplice trovare una risposta a ciò ma se si vuole ci si può provare ed è quello che cara signora penso lei debba fare; ed è importante che in questo si senta supportata, come dice, da suo marito e se la vostra decisione sarà tentare ancora d’avere un figlio allora ne sia convinta.
Credo comunque che oltre le fondamentali rassicurazioni familiari e medicali anche un sostegno di un/a psicologo/a sia importante per cui la spingo a volerlo cercare.

Spero che trovi la sua possibile risposta “appagante” e con tanta cordialità la saluto.

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