l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Un luogo dove parlare di dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia e in generale delle difficoltà d'apprendimento.

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jewel
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Messaggio da jewel »

fifii ha scritto:oggi mi sono accorta che ad un ragazzino certificato con DSA è stato proposto l'8 in condotta:

perchè, ho chiesto alla collega di italiano?

perchè è spesso distratto

ma scusa, è distratto proprio perchè avendo un tot. di DSA e problemi vari medici, NON RIESCE a concentrarsi e seguire come dovrebbe

eh, si vabbè, ma poi sai diventa tutto un alibi, una giustificazione...e poi 8 non è mica un brutto voto!!!

no, non è un brutto voto, ma nemmeno bello in condotta soprattutto se tutto il resto della classe ha 9
:giu: :murt: :imp

comprendo la tua angoscia, inoltre quando si è insegnanti e si è costrette a subire i commenti e i giudizi/pregiudizi dei colleghi su certe cose, sapendo che il proprio figlio fa parte del calderone, è ancora peggio!
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Kia
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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da Kia »

In questo periodo, leggendo parecchio e qua e là i forum sulla dislessia e articoli vari, mi sono imbattuta, in alcuni casi, in racconti di genitori che cercavano di convincersi che dovevano accettare e capire il figlio "non perfetto", quello che improvvisamente aveva rivelato di avere problemi insospettabili e insospettati. Da una parte la sensazione che il mondo sia ingiusto con tuo figlio, non lo capisca, ma dall'altra il genitore stesso che per primo pensa 'oddio, proprio a me? cos'ha mio figlio che non va?', e da qui l'ansia di accettarlo, accettarsi e combattere al suo fianco contro il mondo crudele.

Io penso che vi sia un problema di fondo: il confronto con la scuola, così come è impostata ora, e con la società. Ma siamo noi genitori stessi a porci il problema: mia figlia in prima elementare nemmeno capiva cosa fosse un voto, non le interessava e si sentiva comunque brava. Vedendo poi le mie facce sgomente e preoccupate, sentendo i commenti delle maestre, vedendo i segnacci rossi sui quaderni, ha iniziato a sentirsi sempre più incapace. Ovvio che la scuola è stata parte fondamentale, con la sua ignoranza, della situazione che poi si è venuta a creare, delle sue ansie e insicurezze. Ma pure io mi ci metto, con la mia ansia di perfezione e i miei confronti con gli altri bambini 'riusciti'.

Ora mi chiedo: non è che sia necessario vivere come Alice nel paese delle meraviglie e ignorare che il mondo odierno è orientato al risultato, ma perché cascarci anche in famiglia? Perché non cercare, grazie a queste esperienze, di staccarsi dai risultati e insegnare ai nostri figli ad affrontare ogni cosa con impegno, al meglio di ciò che possono fare, e fregarsene se dopo tanta fatica arriva solo un 6? Perché non impararlo noi stessi tramite loro? E' vero che sarà dura, è vero che non tutti capiranno i nostri figli: ma forse il nostro compito non è tanto quello di farli accettare dalla società, quanto quello di insegnare loro che i giudizi esterni non sono importanti, l'importante è quello che loro sentono di valere, la capacità di realizzare i loro talenti, fosse pure quello di diventare un bravo falegname o una brava cuoca. In fondo il mondo è pieno di gente ignorante che a scuola aveva il massimo dei voti!

Ben venga se ci sono insegnanti brave, preparate e interessate all'argomento. Ma il mondo cambia lentamente e trovo sia più facile lavorare sui nostri figli affinché non si abbattano per i giudizi esterni e non si diano per vinti: sarà per loro un insegnamento migliore di qualunque altro..
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Donatella
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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da Donatella »

Hai ragionissimo Kia. Il fatto è che poi la scuola è anche completamente diversa dal poi... dove tutto funziona diversamente.
Hai fatto caso che i "secchioni" poi nella vita sono sempre superati dai non secchioni?

Certo, che sbaglino gli altri a non capirli è già brutto, ma se lo facciamo noi per primi è ancora peggio! E' dura eh... ma ci si può riuscire! E non lo dico solo cme mamma di una Dsa, ma anche come mamma di un ragazzo molto studioso e non Dsa ma molto timido, molto chiuso, che da che è alle superiori non è mai valorizzato abbastanza.
La scuola non è la vita... è solo un pezzetto... e prima o poi finisce. Deve preparare ad affrontare la vita... non demoralizzare...
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Kia
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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da Kia »

Vero Donatella, concordo in pieno!
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Emanuela
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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da Emanuela »

All'inizio di questo post si parlava di cosa si può fare per l'aspetto emotivo dei genitori e questo mi sembra la cosa fondamentale.

Faccio parte di una associazione e spesso ho incontri formativi con gli insegnanti, naturalmente a questi incontri vengono insegnanti che hanno voglia di mettersi in gioco, di capire e di imparare, sono quegli insegnanti che hanno quell'empatia per mettersi dalla parte dei bambini con difficoltà.
In questi incontri viene portata la difficoltà che gli insegnanti hanno a comunicare ai genitori le difficoltà dei figli, spesso i genitori rifiutano il problema, si sentono accusati e questo va a discapito dei bambini.

Un caso che conosco personalmente ci sono voluti 3 anni di scuola elementare per far capire ai genitori che un bambino aveva delle difficoltà, nel frattempo il bambino ne ha sofferto tantissimo con risvolti negativi sulla sua emotività.
Ora la madre sembra aver accettato il problema ma si sente ancor più in colpa e non riesce comunque ad aiutare il bambino.

Esistono dei training per genitori che insegnano come comportarsi in alcune situazioni, ma questi training non vengono mai proposti.

Nel caso di ADHD (Disturbo da deficit d'attenzione e iperattività) il Parent training (training per genitori) e il Theacher training (training per insegnanti) è previsto nei percorsi terapeutici, ma difficilmente viene offerto da ASL.
Io sono convinta che questo tipo di training servirebbe anche per i DSA.

Mi è stato detto che questo tipo di training è simile al metodo Gordon, di cui c'è uno specifico forum anche qui su mammeon line.
Emanuela: Mamma biologica e adottiva

eva_e
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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da eva_e »

Salve,

io sono un'educatrice che lavora anche a scuola, seguo spesso ragazzini con problemi e mi rendo conto delle problematiche che vivete DA VICINO. Spesso basta cambiare la classe, basta incontrare il docente giusto o la persona che ha voglia di spronare il ragazzino. Certo, pretenderlo è bello, ma non ci prendiamo in giro: non sempre un professore (alle medie, dico) o una maestra di scuola elementare ha il tempo, la voglia e l'entusiasmo per prendersi cura del ragazzino con difficoltà che ha già il sostegno e non ha bisogno di altro, anzi (dicono anche così purtroppo).
Io sono stata fortunata e sfortunata, a seconda dell'insegnante con cui lavoravo il bambino faceva progressi enormi (passando dall'8 in condotta al 9!) ottenendo anche 7/8 ad alcune materie. Oppure, al contrario, regrediva.

http://www.dopolascuola.it/

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Sancri
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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da Sancri »

jewel ha scritto:L'apetto emotivo è alla base di ogni attività cognitiva pertanto è fondamentale l'emotività del ragazzino che manifesta tale disturno.
Gli adulti non devono sottovalutare il come si sente lui dentro, la percezione che ha di sè. Il discorso è ovviamente generale perchè , come sempre, ogni persona è un individuo a sè. Laddove l'adulto mette in primo piano l'emotività del bambino ha già fatto un enorme passo avanti. Porre attenzione non significa che bisogna compatirlo, giustificarlo, passare qualunque cosa. Significa comprenderlo, calarsi nei suoi panni. in due parole essere empatici. L'empatia non è una pratica semplice, alcuni ce l'hanno innata, per altri richiede un attento costante esercizio, ma provarci diventa imperativo.

Detto ciò, però, mi sto interrogando da tempo su un altro aspetto: le emozioni degli adulti.

Gli adulti che non sono solo i genitori ma anche gli insegnanti.
Anche qui bisogna fare un distinguo tra quelli ancorati ai loro pregiudizi (sia da una parte sia dall'altra) che non riescono ad andare oltre il proprio naso, e quelli che capiscono e prendono a cuore le situzioni dei piccoli.

chi cura l'emotività dei grandi?

Ogni mamma vorrebbe che il proprio figlio fosse perfetto, che rispondesse ai canoni comuni di perfezione e quando non è così, quando la sua perfezione si manifesta in modo diverso, entrano in gioco brutti e pericolosi sentimenti, primo fra tutti il senso di colpa. La mamma cerca le cause, le cerca ovunque dall'albero genealogico, alla gravidanza, al parto, alla vita prenatale....Si sente colpevole. Ma chi può sollevarla da questo peso?
Terribile è poi l'inevitabile confronto con la realtà: vedere bambini che riescono in certe cose con una facilità estrema e il proprio figlio arranca annaspa e ha bisogno del nostro supporto costante. Per la mamma ogni insuccesso è un colpo al cuore perchè sa quanta fatica è costato quel 6....la mamma sa che il bambino avrà di fronte a sè anni di frustrazioni e fatiche perchè anche se incontrerà insegnanti comprensivi ed empatici rimarrà comunque la percezione di sè, il confronto con i compagni, si renderà conto che se Pierino legge una volta e sa ripetere, lui avrà bisogno di un lettore e tanta concentrazione per riuscire a ripetere, sa che a una certa autonomia , quell'autonomia che i compagni hanno già, lui ci arriverà tra anni....

Mi chiedo ancora una volta: chi sostiene noi adulti coinvolti e stravolti da queste problematiche?
jewel

quoterei ogni parola punteggiatura compresa di questo tuo intervento, ma ho voluto quotare questo perchè ieri per la prima volta in 6 anni mi sono sentita esattamente così :***: e sono stata male.... malissimo.... ho pensato anche a rivolgermi ad uno psicoterapeuta perchè il peso e il dolore non riesco più a tenerlo e controllarlo.
La cosa ancor peggiore per me è che anch'Io sono DSA sono dislessica e la scuola pur amando studiare per me era un incubo quotidiano.

Ieri e la scorsa settimana ho portato mio figlio al BG per il DH che annualmente ha e che monitora i suoi progressi. Era ansioso, iperattivo, oppositivo e sono convinta che il suo stato era pesantemente influenzato dalla mia ansia e desiderio che eseguisse i test in modo eccellente.... invece.... niente.... emerge in modo rilevante il disturbo attentivo e il problema sulla manualità fine.
Ho scritto un sms a mio marito dicendogli che volevo mollare tutto: terapie, verifiche e attività, tanto dovevamo accettarlo così com'era e che non sarebbe migliorato più di così.
Ho avuto timore di mettermi a piangere davanti ai medici al colloquio... fortunatamente la valutazione è stata meno tragica di quanto pensassi ma la strada da seguire è davvero assai lunga e difficile.... :-|

Ieri ho pensato a lungo che pur lavorando molto sui bambini, poco si fa nei confronti dei genitori.... io stessa avrei bisogno di uno psicoterapeuta, perchè il mio senso di colpa è doppiamente accentuato perchè io stessa sono un DSA, perchè forse se in gravidanza fossi stata meno attiva e meno stacanovista nel lavoro forse avrei partorito a termine e non avrei avuto un parto difficile e prematuro.

La scuola è un terno a lotto.... io ho portato mio figlio alla primaria nonostante TUTTI neuropschiatri, insegnanti, logopedisti, psicologi mi avevano sconsigliato di farlo (anche ieri mi sono sentita dai medici uno sguardo di lieve rimprovero per averlo forzato anzichè trattenerlo un altro anno) e l'ho fatto fidandomi del mio istinto, di quello di mio marito, valutando anche tutti i pro e i contro, visitando tutte le scuole del quartiere e fuori per valutare l'ambiente migliore.... lui sembra contento.... ma ogni volta che porto mio figlio a terapia e anche ieri, vedo lo sguardo delle terapiste che sensa sicuramente volerlo mi colpevolizzano di ciò.... tanto che ora nonostante le insegnanti mi piacciano mille volte di più di quelle della materna e mio figlio contento di imparare e andare a scuola stanno facendo vacillare la mia sicurezza.

Essere empatici con i propri figli.... non sempre ci riesco ma è il mio mantra quotidiano.... l'altro giorno si parlava delle proprie abilità.... lui tesoro di mamma mi diceva: "mamma io sono bravo a nuotare senza braccioli, fare i tuffi, suonare il pianoforte e fare tantissimi e bellissimi scarabocchi" :love
Io di rimando gli ho detto che in passato c'era un grandissimo pittore che faceva dei straordinari scarabocchi (Picasso) e sorridendo gli ho detto "Amore, allenati bene a fare dei bellissimi scarabocchi così diventerai famoso e bravo come questo pittore" :mrgreen:
Ho visto i suoi occhi ridere....
L'essenziale è invisibile all'occhio (Antoine de Saint-Exupéry)

Se vuoi andare veloce,vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme (Proverbio Africano)

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Re: l'aspetto emotivo, non solo dei DSA

Messaggio da ludo68 »

Ti abbraccio forte.
E ti mando mp, se posso.

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