desiderio di maternità a 45 anni

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Raffaela
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desiderio di maternità a 45 anni

Messaggio da Raffaela »

Salve,
ho fatto i 45 anni da un mesetto e mi piacerebbe avere un terzo figlio.
E' da luglio che ci provo ma ad ora nulla di fatto.
Premetto che i concepimenti precedenti si sono verificati al primo tentativo all'età di 34 e 35 anni.
Ho fatto due parti cesarei programmati (macrosomia fetale nel primo caso).
Ho notato dei cambiamenti a cui prima non avevo fatto caso:
il muco cervicale è diminuito e comunque non riesco a valutarlo nella fase ovulatoria, il ciclo è tutto sommato rimasto regolare (ogni 27, 28 gg), le mestruazioni non sono più così abbondanti come quando ero più giovane.
Le mie domande sono le seguenti:
visti i mutamenti mi devo aspettare una premenopausa e quindi abbandonare l'idea di rimanere incinta?
I parti cesarei viste le aderenze che comunque si formano possono influire negativamente sull'annidamento dell'ovulo fecondato?
Grazie per le risposte. :D

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Daniela_Santoro
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Re: desiderio di maternità a 45 anni

Messaggio da Daniela_Santoro »

Salve Raffaella, la menopausa è l’evento culmine di un lungo periodo che può durare anche 5-10 anni, il climaterio, durante il quale avvengono progressivamente numerosi cambiamenti (come quelli che hai potuto notare) che portano alla definitiva cessazione della produzione ovarica.
Tuttavia in questo periodo, sebbene si assista ad una progressiva riduzione della fertilità e della qualità ovocitaria, è ancora possibile il concepimento.
L’unico modo per far diagnosi di sopraggiunta menopausa è il riscontro dell’assenza di mestruazioni da 12 mesi e un dosaggio sierico dell’FSH.
Da un punto di vista strettamente clinico, la gravidanza in età avanzata non è impossibile ma presenta rischi superiori rispetto a quelle in età più precoce, sia materni (ipertensione, diabete) che fetali (anomalie cromosomiche, ritardo di crescita o macrosomia), oltre a quelli legati al decorso della gravidanza (maggior incidenza di aborti, gravidanza extrauterina, parti pretermine, distacco di placenta, ecc), sebbene questi siano di gran lunga superiori nelle primigravide.
Per quanto concerne i rischi derivanti da un terzo intervento, essi consistono principalmente in una maggior durata dell’intervento, spesso proprio a causa delle numerose aderenze e un maggior rischio di sanguinamento (dovuto a una possibile ipotonia dell’utero); bisogna inoltre considerare la posizione della placenta, il cui impianto è talvolta anomalo (placenta previa, cioè “bassa”) a causa delle ripetute gravidanze (le precedenti aree di impianto sono poco funzionali e quindi la placenta tende a impiantarsi altrove). Tuttavia, superate queste eventuali difficoltà iniziali e in presenza di personale competente e in una struttura adeguata, il decorso dell’intervento è similare ai precedenti.
Per questi motivi è bene discutere la decisione con un professionista (medico o ostetrica), affinchè possiate fare insieme un attento bilancio dei rischi e dei benefici, alla luce della tua anamnesi personale ed ostetrica e soprattutto considerando il tuo forte desiderio di maternità.
In bocca al lupo!

Daniela Santoro
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