Memoriale allattamento di Orione ed altre esperienze

Ma a volte anche tre o ancora di più! Vivere una gravidanza gemellare, partorire dei gemelli, allattarli e crescerli è una esperienza talmente particolare che di sicuro merita un forum!
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rozie
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Memoriale allattamento di Orione ed altre esperienze

Messaggio da rozie »

Vi copio ed incollo il memoriale dell'allattamento di Orione, ma vorrei accodarci le esperienze di noi tutte, belle o brutte che siano, sia di allattamento materno che artificiale.

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Quando ho scoperto di aspettare due gemelli è stata subito una gioia, dopo tanti anni mi pareva un regalo meraviglioso. Ho cominciato subito a cercare quante più informazioni possibili, soprattutto sull’allattamento. Sul sito www.ilmondodeigemelli.it e sulle pubblicazioni della LLL ho letto molte storie positive: era possibile allattare due gemelli in modo esclusivo e ho deciso che anche la mia doveva essere un’esperienza positiva. Ho comprato un grande cuscino di quelli a ciambella che ho portato con me già in ospedale oltre a tisane e granuli omeopatici per favorire la montata lattea. I miei due gioielli sono nati alle 10.00 e 10.02 con taglio cesareo perché il secondo era podalico e dalle ecografie sembrava molto più grosso del primo, mentre alla fine Matteo pesava 2590 e Diego 2570. Alle 11 ero di nuovo nella mia camera e dopo venti minuti ho potuto provare ad attaccare i bambini contemporaneamente. Il primo tentativo è andato bene, anche se poi nei giorni successivi ho avuto qualche difficoltà con Matteo che si attaccava e staccava continuamente e con tale voracità da provocarmi subito delle ragadi per cui ho usato i paracapezzoli per alcuni giorni. I bambini sono stati sempre in camera con me e il mio compagno non ci ha praticamente mai lasciati nemmeno la notte. Questo è stato fondamentale perché finché avevo flebo e catetere non sarei riuscita a prendere sui bambini da sola il reparto era così pieno di partorienti che sarebbe stato difficile chiedere aiuto ogni volta. In seconda giornata erano scesi a 2300 gr per cui ho accettato di dargli la giunta perché temevo che diventassero troppo deboli per attaccarsi e la montata sembrava lontana. Nei due giorni successivi al massimo ogni tre ore partivo con le culline alla volta del nido dove li lavavo e cambiavo in modo da svegliarli un po’, li pesavo, li attaccavo ognuno a un seno per venti minuti, li ripesavo e poi gli davo un po’ di biberon. Questa è stata la fase meno positiva perché il personale non era sempre coerente nei consigli ma mi sono resa conto che era sufficiente resistere qualche giorno e poi a casa avrei fatto di testa mia. Alle dimissioni, in quarta giornata, pesavano 2420 e 2400 e sembravano due scricciolini. Le prime 24 ore a casa sono state un incubo, la prima sera non riuscivo ad attaccare Matteo. A mezzanotte ho telefonato disperata a mia cognata che ha lavorato per anni come infermiera al nido e lei mi ha detto di provarci ancora dieci minuti, se poi non ce l’avessi fatta sarebbe venuta lei ad aiutarmi. Il solo sapere di avere qualcuno disponibile mi ha calmata e Matteo si è attaccato subito. La mattina dopo invece non riuscivo assolutamente a svegliarli, non mangiavano da 8 ore e nemmeno l’acqua fredda li smuoveva. Anche lì lunghi respironi, mi sono chiusa in camera lontana dai consigli di nonne e zie e alla fine è andato tutto bene. Per i primi giorni mi sono trasferita su un lettino in camera con loro, la notte mettevo la sveglia ogni tre ore e facevo la doppia pesata. Se avessi dato retta ai piccolini non avrebbero mai mangiato. Se in una poppata non prendevano almeno 40 grammi mettevo la sveglia dopo due ore per quella successiva. E’ stato un po’ allucinante ma loro erano molto collaborativi e ciucciavano in non più di 10 minuti, riaddormentandosi subito dopo. La prima settimana mia madre è restata da noi, ma io le ho chiesto di aiutarmi solo nelle cose di casa (tipo riempirmi il congelatore di cibi pronti) perché dovevo vedere se ero in grado di gestire i bambini da sola. Per il mio compagno poi cominciava il periodo di lavoro più difficile di tutto l’anno e non sapevo quanto sarebbe stato disponibile. Dopo dieci giorni ho fatto la visita di controllo, i topini pesavano 2.700 gr per cui ho buttato via la sveglia e la bilancia e sono tornata a dormire nel mio letto. Ho contato uno dei primi giorni 25 poppate, 11 a Diego e 14 a Matteo, ma ne è valsa la pena perché in pochi giorni hanno preso un buon ritmo svegliandosi ogni tre ore. Nei primi mesi li ho allattati quasi sempre contemporaneamente, mettendoli sul cuscino nella posizione “palla da rugby”, io tenevo le gambe incrociate sotto il cuscino per cui le testine erano abbastanza sollevate da non costringermi a piegare la schiena o a sostenerli. La notte prendevo su quello che si era svegliato e lo appoggiavo sul letto, poi prendevo il secondo e facevo lo stesso. Alla fine mi sedevo nel mezzo, prendevo il cuscino e poi li “posizionavo”. Quando invece non si svegliavano contemporaneamente il più delle volte mi addormentavo con uno in braccio mentre gli facevo fare il ruttino e mi risvegliavo quando l’altro “chiamava”. Hanno avuto sempre ritmi piuttosto regolari, senza problemi di rigurgiti o coliche, anche se hanno continuato a mangiare ogni tre ore sia di giorno che di notte per molti mesi. Il vero cambiamento l’ho avuto solo con lo svezzamento. Ora li allatto la mattina e la sera prima di metterli a dormire, qualche volta anche la notte se sono in crisi.
Sono felice di avercela fatta e mi è sembrata la cosa più naturale da fare. Sono sempre andata molto in giro, dal supermercato in cui mettevo nel carrello tutti e due gli ovetti a un fine settimana a Parigi, senza dovermi mai preoccupare di biberon, tettarelle e polverine e anche il risparmio economico non è stato ininfluente.
Credo che la cosa più importante sia pensarci per tempo, informarsi il più possibile, magari trovare subito qualche appoggio, che sia un’ostetrica, o un infermiera o semplicemente una mamma che ci è già passata, anche solo per una chiacchierata telefonica di sostegno. Presentarsi in ospedale già con le idee chiare e pretendere che vengano rispettate è fondamentale per un buon avvio dell’allattamento. Devo confessare che un barattolo di LA l’ho comprato, su insistenza di mia madre, ma le ho chiesto di nasconderlo in fondo all’armadio perché volevo provare davvero a farcela da sola. Probabilmente non è sufficiente la buona volontà, ci vuole anche una bella dose di fortuna, ma auguro a tutte di vivere un’esperienza serena come la mia.

Qualche foto "esplicativa" dell'allattamento contemporaneo

a 23 ore (quelle del giorno prima sono troppo scure)
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a 6 giorni da vita e 2400 gr di peso
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a due mesi e mezzo
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questa è sempre stata la posizione preferita da me e da loro ma nei mesi abbiamo provato proprio di tutto.

rozie
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Messaggio da rozie »

Allattamento di Alice & Carlotta

Allora la mia esperienza di allattamento materno non è stata positiva ma ve la voglio raccontare comunque.
Alice & Carlotta sono nate verso le 12 di un giovedì, le prime ore dopo il cesareo io sono stata tenuta in osservazione e loro sotto la culletta termica, aveva le mani nere e tutti si preoccupavano che disperdessero calore raffreddandosi. Le ho viste alle 17.00 come vi ho raccontato e poi me le hanno rimesse sotto quella lampada termica per altre 24 h, percui io essendo a letto le ho riviste il pomeriggio successivo, solo allora ho provato ad attaccarle al seno, erano stranamente tranquille percui penso gli sia stato dato qualcosa, comunque mentre Alice anche se piccola di peso si attaccava benissimo al seno e ciucciava con vigore, Carlotta sostanzialmente mi leccava il capezzolo senza riuscire ad attaccarsi. Ovviamente tale operazione era complicata dal fatto che io avevo ancora le flebo attaccate e che nessuno mi venisse ad aiutare o controllasse che stessi procedendo nel modo giusto. Al terzo giorno non avevo sintomi di montata lattea, il seno era morbido ma tutti mi dicevano di star tranquilla intanto alle bimbe al nido davano già aggiunte di latte, e quando le attaccavo non ciucciavano che pochi minuti. All'alba del quarto giorno decido di alzarmi e di andare nel nido, qui chiedo consiglio alla puericultrice e decidiamo insieme di attaccarmi al tiralatte elettrico e cosi iniziano le mie levataccio ogni 3 ore (anche di notte) inizio con tirarmi 20 g di quello che sembrava del colostro e via via questa produzione aumenta. Anche se era sempre poco per le bimbe che dovevano avere a turno l'aggiunta. Dopo 7 gg ci dimettono ed io continuo cosi ad attaccarmi a questa tiralatte elettrica anche a casa (l'avevo affittata) ogni 3 ore, le bimbe provo ad attacccarle al seno ogni tanto ma ormai è inservibile visto che si sono abitutate alle gioie del biberon :cry:

Continuo cosi per 20 gg, iniziando a produrre anche delle buone quantità di latte 120/140 gr, mi aiuto con delle tisane al finocchio , cerco di bere molto, ma magicamente tutto si interrompe una domenica mattina, dove riesco solo a tirarmi 20 gg, tutto sparito cosi, decidiamo io e mio marito di riportare indietro il tiralatte e continuare con il latte artificiale.

Sono contenta di quello che ho fatto e dei sacrifici che ho fatto per quei 20 gg sarei stata disposta anche a farlo per mesi ma purtroppo non è stato possibile. Se mai dovessi avere un altro figlio, vorrei insistere di + con l'attaccarlo al seno, credo che il mio errore principale sia stato quello. Arrendermi presto

tatona
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Messaggio da tatona »

I miei gemelli sono nati alle 00.9 e alle 00.12 di notte, dopo venti minuti erano attaccati al seno e praticamente da lì non si sono pìù staccati.
Anche io mi sono informata e preparata molto per questa magnifica esperienza che è l'allattamento, ho letto e consultato parecchi libri e seguito anche qualche incontro della LL.
Niccolò e Lorenzo sono arrivati a fare anche 15 pasti al giorno, era una cosa continua, purtroppo non riuscivo ad allattarli contemporanemente, i miei seni sono troppo grossi e quindi dovevo sorreggerli per non far scomparire i piccoli.
Comunque ho mangiato come una capra un sacco di verdura e frutta , ho bevuto un sacco di tisane ed anche delle pastiglie che aiutassero la produzione di Latte.
Per qualche mese ho tolto il latte con il tiralatte, così un bimbo prendeva il biberon mentre l'altro si attaccava, ovviamente alternandoli.
In una giornata sono riuscita a togliere circa 2,5 litri di latte (senza contare quello preso direttamente), mi sentivo praticamente una mucca.
Però i miei bambini crescievano benissimo, Lorenzo alle dimissioni pesava 2,380 gr , al primo controllo a 12 giorni dalla nascita pesava già 2,690 gr mentre Niccolò alle dimissioni pesava 2,430 gr e poi 2,730 gr quindi aumentavano circa tre etti a settimana.
Io non ho mai fatto le doppie pesate, li controllavo i primi tempi tutte le sere, poi quando hanno raggiunto i tre Kg solo una volta alla settimana.
Per qualche tempo gli ho anche dato un pasto di latte artificiale sperando che gli tenesse pasto e mi facessero dormire per almeno un paio d'ore di fila, ma visto che la cosa non funzionava dopo poco ho smesso.
Comunque se si vuole riuscire nell'allattamento sia di uno che di due bambini bisogna crederci e sopratutto non ascoltare nel modo più assoluto tutti quelli che ti dicono che i bambini devono mangiare solo ogni tre ore, che non devono continuare ad attaccarsi al seno e così via, solo una mamma può sapere cosa è veramente giusto per il suo bambino.
Del resto il seno non è solo un nutrimento per il bambino, è anche un modo di consolazione, un modo per sentirsi vicino alla propria mamma, un modo per farsi le coccole.
Io sono stata obbligata a smettere di allattare che i gemelli aveveno 1 anno,dico obbligata perchè ho dovuto fare una cura per la tiroide, ma fosse stato per me avremmo continuato per molto ancora.
Quindi a tutte le mamme che vogliono allattare :

CREDETECI, e ascoltate solo voi stesse e i vostri bambini.
Un bacione Tatona

jewel
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Messaggio da jewel »

io ho allattato al seno la prima figlia per ben 6 mesi, con un inizio difficile dovuto al latte che non arrivava a lei che non cresceva, Francesca era nata con parto spontaneo e dall'ospedale mi dissero che vista l'esperienza positiva con lei non avrei avuto difficoltà ad allattare anche i gemelli. Giada e Alessandro sono nati con parto cesareo nel tardo pomeriggio ma fino al giorno successivo non li ho attaccati.
Anche con loro, come per Francesca, ho avuto delle difficoltà iniziali. la mantata tardava ad arrivare tanto che al 3° giorno siamo passati all'aggiunta.
Tornata a casa in 6° giornata, mi è arrivato il latte ma era poco, insufficiente per soddisfare il fabbisogno dei due torelli così ho proseguito con l'aggiunta.
All'inizio avevo tutte le migliori intenzioni di questo mondo di allattarli esclusivamente al seno ma poi, strada facendo, mi sono resa conto che non era possibile. Da un lato per la scarsità del mio latte, dall'altra per la fatica subentrata nell'accudire i due,anzi, i tre, perchè non ci sono loro ma anche una sorella di 3 anni e mezzo che richiede attenzioni costanti . I loro ritmi erano e sono tutt'ora molto variabili: a volte si svegliano e mangiano insieme, altre a distanza di un'ora o mezz'ora. Una volta che si sono svegliati insieme ho provato ad attacacrli contemporaneamente al seno ma è stato un fallimento. Da un alto era davvero dolce vederli succhiare contemporaneamente ma dall'altro è stata una vera impresa perchè sono stata dotata solo di due braccia e non era semplice sorreggere uno mentre l'altro si staccava e scivolava e riportare quest'ultimo al seno, alla fine ero esuasta... non ho acquistato gli appositi cuscini perchè costosi e non avendo una montata esagerata non sapevo come avrei proseguito per cui ho eliminato questa spesa.
Alla fine ho deciso che avrei adottato l'allattamento misto: è stata una scelta obbligata e, onestamente, la più pratica per genitori di gemelli. Perchè la più pratica? Perchè il biberon possano darlo anche altre persone, la nonna, la zia, il papà...in qualunque momento della giornata: di notte,se piangono contemporaneamente (se hanno fame nulla li intorta :wink: ) inoltre la poppata dura decisamente meno (al seno, per quanto mi riguarda, stanno come minimo un'ora...tempi troppo lunghi per riuscire a gestire due gemelli se si considera che dopo devo tenerli alzati almeno mezz'ora per la digestione...). per non fare confusione ho creato una tabella indicando ora d'inizio e fine della poppata, se al seno o al bibe, e quantità di latte assunta. In questo modo capisco chi dei due devo attaccare al seno.

All'inizio li allatavo a richiesta ed erano arrivatia fare anche 10 pasti am un giorno Ale non ha più mangiato,sembrava intasato così ho chiamato al pediatrala quale mi ha detto di allatatrli ogbni tre ore perchè quello è il tempo necessario allo stomaco per svuotarsi in caso di allattamento artificiale, mentre con l'allattamento al seno si può tranquillamente proseguire a richiesta . Così ho fatto ed ora mi fanno circa 7 pasti al giorni mangiando ogni tre ore, compresa la notte.

L'allattamento artificiale ,se da un lato ha dei vantaggi, dall'altro ha molti svantaggi! A parte il costo davvero elevato (per ora usiamo tre brick al dì...), poi ci sono più difficoltà a livello digestivo, maggiori rigurgiti, la grana di dover attendre 5 minuti perchè scaldi e i bebè nel frattempo piangono, il dubbio sulal temperatutra,un aumento della stitichezza (anche se la prima figlia aveva gli stessi problemi nonostante l'allatamento al seno..), il fatto di organizzarsi se si esce...


A volte pesno che non mi sono impegnata abbastanza per favorire l'allattamento al seno, mi sono arresa subito facendo prevalere la stanchezza e le altre esigenze, dimenticandomi spesso di bere....mi chiedo se sono ancora in tempo per rimediare..in ogni caso li ho allattati per unmese e gli anticorpi li hanno assunti, ma vorrei proseguire per continuare il legame speciale che si crea allatTANDOLI AL seno: è qualcosa di davvero speciale.

NOn ho volutamente contatatre la LLL perchè alal fien tutti i consigli mi avrebbero mandata in ansia..ricordo con Francesca che il "fai cosìme fai cos'ha" delel altre persone (a partire dall'ospedale) alla fine mi mandaro in crisi creandomi inutili snesi di colpa...Giada e Ale sono i mie secondi figlie uan discreta esperienza ce l'ho, per cui ho deciso di fare di testa mia!

cocca75
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Messaggio da cocca75 »

IO SONO UNA DI QUELLE PERSONE CHE SOGNANO AD OCCHI APERTI E CHE POI SPERANO CHE I SOGNI DIVENTINO REALTA.
SOGNAVO DI AVERE DEI FIGLI, TRE ALMENO. HO SCOPERTO CHE NON POTEVO AVERNE NETURALMENTE PERCHE' MIO MARITO E' INFERTILE.
CI SIAMO SOTTOPOSTI ALLA ICSI E SONO RIMASTA INCINTA DI 3 GEMELLI, UNO DEI QUALI PURTROPPO SI E' FERMATO ALLA 7^ SETTIMANE.
HO SEMPRE SOGNATO UN PARTO NATURALE E AD OGNI ECO DEI GEMELLI SPERAVO CHE FOSSERO IN POSIZIONE GIUSTA PER L'USCITA.
E CE L'HO FATTA. HO AVUTO IL MIO BELLISSIMO DOLOROSO E LUNGO PARTO SPONTANEO.
SOGNAVO DI POTERLI ALLATTARE AL SENO ENTRAMBI E QUI... NON SONO RIUSCITA. ORA NON ME NE FACCIO PIU' UNA COLPA, MA ALL'INIZIO NON E' STATO COSì.
ELETTRA E TOMMASO SONO NATI ALLO SCOCCARE DELLA MEZZANOTTE DEL 9/2/2005. IO HO AVUTO UNA BRUTTA EMORRAGIA AL LIMITE DELLA TRASFUSIONE E SONO STATA TENUTA IN OSSERVAZIONE PER TUTTA LA NOTTE. I MIEI BIMBI LI HO VISTI IL GIORNO DOPO IL PARTO, VERSO LE 10 DEL MATTINO. DORMIVANO. IO ERO PIENA DI TUBI: 2 FLEBO E CATETERE PIU' I PUNTI DELL'EPISIOTOMIA CHE TIRAVANO E FACEVANO MALE. A MEZZOGIORNO SONO PASSATE LE PUERICULTRICI E MI HANNO SPIEGATO COME ATTACCARE I BAMBINI AL SENO, COME CAMBIARLI ECC... HO PROVATO CON ELETTRA... UN VERO DISASTRO! COME TOCCAVA IL CAPEZZOLO CADEVA IN UN SONNO PROFONDO. HO PROVATO CON TOMMASO. STESSO RISULTATO.
LE PUERICULTRICI CONTINUAVANO A DIRMI DI STIMOLARLI MA SE LORO DORMIVANO ALLA TETTA COSA POTEVO FARE?
LA SECONDA NOTTE POI HAN DECISO DI SVEGLIARSI INSIEME. HO CHIAMATO QUALCUNO DEL NIDO PERCHE' MI DESSE UNA MANO AD ATTACCARLI ASSIEME. ALTRO DISASTRO! OGNI TRE SECONDI PERDEVANO IL CAPEZZOLO. AL CHE HANNO INIZIATO A DARE AD UNO DEI DUE LA GLUCOSATA MENTRE L'ALTRO STAVA ATTACCATO A ME.
IL GIORNO DOPO TUTTI E DUE SONO STATI RICOVERATI PER L'ITTERO ED IO DOVEVO SCENDERE AL NIDO AD ALLATTARLI. CIUCCIANDO DALLA TETTA E FACENDO LA DOPPIA PESATA NON MANGIAVANO ASSOLUTAMENTE NIENTE! COSì HO INIZIATO A TIRARMI IL LATTE E PRATICAMENTE LA MONTATA MI E' VENUTA GRAZIE AL TIRALATTE.
UNA VOLTA DIMESSI E TORNATI A CASA HO RIPROVATO AD ATTACCARLI ASSIEME. NIENTE DI NIENTE! IO ERO DURA COME UN BACCALA' E LORO NERVOSI PERCHE' PERDEVANO IL CAPEZZOLO.
ED HO DESISTITO, INIZIANDO L'ALLATTAMENTO MISTO. E MI SONO TROVATA BENE (A PARTE IL COSTO!!!).
DI LATTE NE HO SEMPRE AVUTO POCHINO E LORO HANNO SEMPRE CIUCCIATO MALE E CON IL PARACAPEZZOLO. GLIEL'HO TOLTO AL SECONDO MESE E PENSO CHE ANCHE QUESTO ABBIA INFLUITO ALLA SCARSITA' DEL MIO LATTE MATERNO.
ORA HANNO TRE MESI E FANNO 5 PASTI AL GIORNO: DUE DI MIO E TRE CON L'ARTIFICIALE PER OGNUNO.
CRESCONO BENE ED ANCHE L'ORGANIZZAZIONE CASALINGA DIREI CHE E' BUONA. ANCHE SE SONO DA SOLA ME LA CAVO: UNO ALLA TETTA E L'ALTRO SULLA SDRAIETTA COL BIBERON. OPPURE SE MI LASCIANO IL TEMPO MI TIRO IL LATTE E LI METTO ENTRAMBI SULLE SDRAIETTE.
HO SUPERATO QUELLA FASE DI SENSO DI COLPA IN CUI MI SENTIVO UN PO' UNA MAMMA NON FINITA SENZA ALLATTARLI ENTRAMBI.
FEDERICA, ELETTRA E TOMMASO

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raffa
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Messaggio da raffa »

Tutto è iniziato a poche ore dal loro concepimento: avevo fatto una fivet, quello che ci eravamo dati come ultimo tentativo di pma, dovevo stare a riposo, e avevo deciso di “respirare vibrazioni positive”: fino all'esito delle prime beta, e poi anche in seguito, ho bazzicato su mol e mdg sui forum “i nostri bimbi”, “due in un colpo solo” e “allattamento”. Cosa dire: i bimbi sono arrivati, erano due e li ho allattati! Potenza di internet ... Leggere molto sull'allattamento in generale, e dei gemelli in particolare, frequentare gli incontri della LLL a Torino mi hanno trasmesso la sensazione che allattarli non era una missione impossibile, avevo capito che si potevano incontrare difficoltà, ma che con il sostegno adeguato queste erano superabili. Con questa mia esperienza provo a “dare indietro” un po' di quello che mi è stato trasmesso, metto insieme allattamento e nanne perché io a un certo punto ho mischiato le due cose, che per una amma di gemelli è un errore grave, vorrei quindi consapevolizzare chi mamma sta per diventarlo.
Il 4 dicembre 2004 sono nati i nostri bimbi ini 37+2 settimana, Giovanni all'inizio l'ho visto pochissimo perché è stato operato di 1 giorno ed è stato dimesso di 19, Elisa l'ho invece avuta dopo poche ore in camera e l'ho subito attaccata. Le tate della Clinica Universitaria del Sant'Anna (Torino) sono state bravisisme e pazientissime, e mi hanno sempre molto aiutato con l'allattamento. C'è da dire che la piccola è stata fin da subito una “buona forchettina”, e si attaccava volentieri. Visto che pesava pochino (due chili scarsi) i pediatri volevano che prendesse anche l.a., e io li ho assecondati, solo che le davo prima la tetta, e poi il bibe. Al terzo giorno il bibe è stato tolto perché da doppia pesata e dalla sua crescita ponderale si vedeva che ciucciava bene. E' nata che era piena di piegoline di pelle, io vedevo che ingrassava ogni volta che spariva una piegolina, quando poi siamo arrivati al doppio mento sapevo che eravamo definitivamente sulla buona strada. Mai pesata a casa, i primi tempi è stata controllata spesso dalla pediatra, poi ci siamo fidati della ciccetta evidente che aveva addosso.
Intanto Giovanni era in ospedale (per fortuna al Regina Marghetita, l'ospedale pediatrico collegato al Sant'Anna) e i primi tempi è stato alimentato per endovena e poi per sondino gastrico. Io andavo regolarmente al nido e mi sono subito attaccata alla pompa tiralatte per tirarlo per lui, lo “sentivo” così svantaggiato e almeno un po' di colostro volevo passarglielo. Mi ricordo di quando per la prima volta ho tirato 20 gr e mi hanno fatto dei complimentoni, ero superfiera (non sapevo che era davvero pochino ...). Comunque per i primi 5 giorni in ospedale avanti indrè col nido (Elisa ci è stata 36 ore per ittero) e ogni volta tiro il latte che viene congelato per Giovanni. Veniamo dimesse, il maritozzo mi prende il tiralatte manuale della avent e continuo a tirare da casa. Andiamo a trovare Giovanni a giorni alterni, una volta io e una lui, quando va lui porta il latte che ho tirato alla banca del latte dell'H, quando vado io lui dà ad Elisa quello che gli lascio in frigo. Il latte in H viene datato e congelato, e finalmente arriva il momento in cui Giovanni inzia a venire – gradualmente – alimentato anche via bocca, all'inizio 10 gr, poi 20 e poi via via crescendo. Riesce quasi sempre ad essere alimentato solo col mio latte e ne sono molto fiera, a un certo punto mi rendo conto che dopo la mia visita da lui posso passare in banca del latte e tirarmelo per consegnarglielo subito oltre a dare quello che porto da casa (congelato in borsa termica), in questo modo riesco a lasciarne di più. Si avvicina il giorno delle sue dimissioni, insisto perché possa attaccarlo anche al seno ma su questo, purtroppo, sono un po' retrogradi, il bibe del mio latte sì, ma la tetta in reparto no, è poco “controllabile”.
Va bè, siamo finalmente a casa e il topolino è completament sperso, non conosce noi, non conosce gli odori e i rumori di casa, Elisa non sa chi sia (lei invece abbozza e sopporta il nuovo venuto, essere “figlia unica” le piaceva di più ...). Passa le prime 24 ore senza un sorriso, agitato e spaventato, io continuo a dargli i bibe del mio latte. Dop 1 giornata inizia a rilassarsi e inizia a tittare, gli piace. Rispetto ad Elisa, orami ciucciatrice provetta, deve ancora fare parecchio esercizio, è molto vigoroso ma gli manca la tecnica, ogni volta produce un lago che assorbo con un mini-asciugamanino che tengo sotto il seno, nell'arco di qualche settimana però anche lui diventa un cicucciatore provetto.
Siamo arrivati al mese, i bimbi ciucciano spesso e a volte hanno fame insieme, ho il cuscinone da allattamento ma l'ho semrpe usato singolarmente, non ho mai “osato” attaccarli insieme, ho visto dei disegni, ma mi sembra così strano ... Però sono stufa di sentirne uno strillare mentre aspetta il suo turno, e finalmente vedo su una rivista della LLL foto di mamme biallattanti, le foto mi danno il coraggio che mi mancava, mi faccio aiutare dal maritozzo e ... funziona! Continuo ad essere imbranata, spesso ho bisogno di aiuto per attaccarli per allattarli insieme, però in questo modo risparmio un po' di tempo e ... un po' di strilli. Il secondo mese è ancora di adattamento, e il terzo è quello che ricordo più bello per quel che riguarda l'allattamento, li allatto spesso insieme, e funziona bene. A partire da quello successivo però Elisa si rifiuterà di mangiare insieme a Giovanni e non vorrà neppure che il papà si avvicini quando lei ciuccia. In questo mese affronto il primo problema serio: continuo a perdere peso, visto hce dopo il parto ero già sottopeso sono ormai un ossicino. I bimbi evidentemente mangiano di più e soprattuto la sera hanno tutti e due coliche, io con loro che piangono disperati non riesco proprio a fare cena, il maritino e io ce li portiamo a spasso uno ciascuno. Seguo i consigli e inizio a mangiare frutta secca di tutto i tipi, ormai a casa nostra c'è solo più pasta corta perché così riesco a mangiare anche quando allatto, per la verdura e la carne mio marito mi taglia tutto a pezzettini. In questo mese i bimbi dormono benissimo e la notte Giovanni inizia a saltare 1 pasto, Elisa si sveglia ancora due volte ma si riaddormenta subito dopo aver mangiato. Al quarto mese iniziano i problemi del sonno: Elisa che di giorno ormai ciuccia velocissima, di notte impiega 40/50 minuti, chiedo consiglio e mi viene detto di assecondarla che presto le passerà (succederà dopo 6 settimane!), spesso quindi i bimbi di notte si “incrociano”, di allattarli insieme non c'è più verso; Giovanni quando si sveglia e vuole ciucciare viene consoloto dal maritino finché Elisa non ha finito. a un certo punto, abituato a stare sveglio non vuole più riadddormentarsi ma giocare, non seguiamo i consigli della pediatra (fatelo piangere un po') ma lo assecondiamo, con il risultato che, visto che anche lui ogni tanto ciuccia a lungo, la notte si passa svegli in quattro. Di giorno non riesco a dormire, allatto a richiesta separatamente, oguno dei bimbi ha fasi di sonno diverse (molto ridotte rispetto ai primi tempi) e mio marito e io ci trasciniamo come due zombi. Impietositi ad aprile (i bimbi hanno 5 mesi) i nonni vengono in soccorso e si trasferiscono per un mese con noi. Iniziamo lo svezzamento: a tutti e due pappa a pranzo contemporaneamente (dose doppia, 1 ciotola e 1 cucchiaino, un boccone ciascuno), poi si gioca coi nonni che li portano a spasso e ronfano almeno per un'ora, quella in cui io mi sdraio e recupero energie. In quel mese rientro al lavoro per 6 h alla settimana, e mi fa benissimo. Infatti nel periodo precedente non riuscivo più per stanchezza a tirare il latte e non ero praticamente uscita (se non passeggiate nel parco coi bimbi), riprendere a fare ogni tanto pensieri “adulti” oltre al fatto di doversi togliere la tuta e mettere vestiti civili mi fa rifiorire. Arriva giugno, i bimbi hanno 6 mesi, sostituiamo la poppata del pomeriggio con la merenda, inizio a riprendere chili. In questo mese riusciamo di giorno anche a “impostare” un po' di pisolini in comune dei bimbi , la notte si dorme poco e male però di giorno ogni tanto si riposa. Luglio (introduzione della cena) e agosto siamo ospiti da mia mamma in campagna, le notti sono un delirio, i bimbi ciucciano in continuazione per addormentarsi e riaddormentarsi, a un certo punto mi rendo conto che possono anche saltare la poppata a colazione, visto quante ne fanno di notte ... Di giorno per i loro sonnellini c'è sempre uno di noi due “distaccarto” sia per farli addormentare sia per farli riaddormentare (rigorosamente in sdraietta o passeggino), visto che si svegliano ogni 10/15 minuti. Siamo diventati schiavi dei loro mille risvegli, ci rendiamo conto che ormai gli abbiamo dato troppe cattive abitudini, compriamo un altro libro sul sonno dei bimbi (Eberlein) che si affianca ad Estivill, siamo molto motivati a cambiare.
Arriviamo a settembre, visita dalla pediatra, i bimbi stanno benone, per il problema del sonno (siamo arrivati a 12/16 risvegli per notte) ci consiglia o Nopron (so da altre mamme che è molto restia a a darlo) ma soprattutto Estivill. Ci decidiamo per il secondo, forti di pareri quasi esclusivamente positivi di chi l'ha applicato e ci prepariamo a dure notti, per loro e per noi. I bimbi inaugurano la loro cameretta e la prima notte (un venerdì sera, abbiamo deciso di inziare un week end in modo da essere presenti poi in due di giorno) iniziamo mio marito ed io insieme, dandoci poi il turno per gli altri risvegli. I bimbi piangono più volte, la volta più lunga 30 minuti, ma il fatto che noi entriamo in continuazione e li rassicuriamo fa sì che siano sopratutto arrabbiati per la perdita delle loro abitudini, non ho mai la sensazione che si sentano abbandonati. Di giorno sono un po' “rintontoliti” e ne “approfittiamo” per applicare il metodo anche ai pisolini, i pianti sono molto brevi perché, povrelli, hanno sonno. La seconda notte di nuovo diversi risvegli ma non piangono più, sembrano gattini che si lamentano, di giorno è uguale. La terza notte dormono, si risvegliano un paio di volte e, lamentandosi un po', si riaddormentano subito senza che noi neanche entriamo nella cameretta. In questi giorni cerchiamo di essere presenti tutti e due di giorno in modo da dare loro una razione extra di attenzioni e coccole, ma non sono né stressati né insicuri in generale, anzi, si inizia a vedere fin dal secondo giorno che il riuscire a dormire meglio li fa stare molto meglio quando sono svegli. Tolgo le poppate notturne e lascio solo quella serale, dopo la loro cena, a colazione si passa al latte vaccino nel bibe, anche se mi accorgo che ne bevono pochissimo (non sono più abituati al bibe per bere il latte) e quindi dopo un paio di giorni lo affianco alla crema di riso con il latte. La poppata serale li interessa progressivamente meno, saranno loro a decidere quando vogliono toglierla definitivamente (Giovanni a 11 mesi e Elisa a 13).
Sostituendo ogni mese una poppata con un nuovo pasto solido non ho mai avuto problemi di ingorghi o simili, solo nei giorni in cui perdono le poppate notturne ho un po' di fastidio al seno, ma si risolve in fretta. Barattoli di l.a. acquistati in questi mesi due. Aperto 1 e usato per il semolino nel latte (che a loro non piace), l'altro regalato. Come dicevo qualche tempo fa a mio marito l'allattamento è il modo in cui sono cresciuta mamma, non lo sono diventata col parto, ma “annusandoli” giorno per giorno, i primi mesi per me sono stati pieni di insicurezze, era la prima volta che avevo a che fare con bebè, e poi i miei bimbi! Però allattare è sempre stato molto bello, un momento speciale. Ha fatto bene alla loro salute? Non lo so, effettivamente a oggi otiti non ne hanno prese, e neanche troppi raffreddori, però è un'esperienza che rifarei comunque, anche se col senno di poi “aggiustando il tiro”. Elenco qui brevemente quello che rifarei uguale, e quello che cambierei.
Rifarei uguale: usare il cuscinone, allattare insieme finché si può, tirare il latte e e tenere scorte, iniziare lo svezzamento al 5 mese sostituendo le poppate coi pasti (dopo la pappa non si ciuccia).
Farei diversamente: non far associare ai bimbi addormentamento e poppata (leggerei durante la gravidanza libri sul sonno, di modo da reagire subito quando emergono problemi del sonno, io per settimane sono stata una badante, non una mamma); cercherei aiuto per spesa e cura dei bimbi (soprattutto quando sono molto piccoli), di modo da avere ogni tanto delle “ore d'aria o di recupero”; non li farei ciucciare di notte per delle ore; magari proverei di notte ad attaccare uno quando l'altro ha finito, in modo da non aspettare che si svegli lui/lei.
Per finire grazie a mio marito, a Giovanni e Elisa, a Maurizia della LLL, a tutte le mamme che hanno scritto e mi hanno aiutato su mammeonline e sul mondodeigemelli e alle tate del nido del Sant'Anna.

*Kya
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Messaggio da *Kya »

Quando ho scoperto di aspettare 2 gemelli ero al settimo cielo ma mi sono subito preoccupata dei problemi pratici: o il latte di mamma o ci saremmo rovinati a comprare LA per entrambi. Così ho iniziato a leggere qualsiasi cosa sull'allattamento materno e, al corso pre-parto, ne sapevo ormai più dell'ostetrica... :lol: Quello che mi mandava in bestia era vedere queste "esperte" dell'allattamento materno guardarmi con compassione e dire "poverina, tu non riuscirai ad allattare, perchè i bimbi nasceranno piccoli e deboli, avranno poca forza per succhiare e anche se ce la faranno non avrai abbastanza latte per entrambi". Io invece sapevo che era possibile e ho preso la cosa come una sfida. Ma tra il dire e il fare...
Manuel e Marisol nascono con cesareo alla 36+5, Marisol era 2,700 kg, Manuel 2,320 kg. Lui ha avuto problemi di adattamento all'ambiente, quindi l'ho appena intravisto e subito l'hanno portato in nursery per tenerlo in culla termica con un po' d'ossigeno. Marisol invece, pur non avendo alcun problema (apgar 9 alla nascita, 10 dopo 5 minuti), l'hanno portata in nursery perchè è la prassi dell'ospedale per i bimbi nati prima della fine della 37° settimana (i miei sono nati 2 giorni prima del termine della 37°...). Il mio più grande rimpianto è stato di non aver chiesto che Marisol mi venisse attaccata al seno, me l'hanno tenuta su una spalla qualche minuto mentre mi ricucivano. L'ho rivista 6 ore dopo e suppongo che l'avessero alimentata in qualche modo. Me l'hanno parcheggiata in camera e chi s'è visto s'è visto, ho dovuto mettere in pratica da sola quello che avevo studiato e ho subito capito che non era così facile: la bimba non si attaccava nel modo corretto perchè aveva la bocca piccolissima, apriva poco e prendeva solo la punta del capezzolo. Ho provato parecchie volte e alla fine ho preteso di avere un po' di assistenza da parte dell'ostetrica di turno. Nel frattempo le infermiere arrivavano regolarmente con i bibe di latte artificiale. La prima volta ho protestato e mi è stato risposto che DOVEVO darglielo per evitare che perdesse troppo peso. Tra i problemi di attacco e il biberon mi sono detta che mi stavo giocando l'allattamento... Ogni 3 ore prima attaccavo la bimba e dopo davo il bibe. E l'allattamento a richiesta??? :***:
Manuel è arrivato nel tardo pomeriggio del giorno dopo. Era magrissimo e dormiva in continuazione. Non riuscivamo a svegliarlo, non si attaccava... Anche lì nessun aiuto spontaneo da parte del personale. Non riuscivamo neanche a dargli il biberon, così la prima volta ho chiesto una siringa (perchè SAPEVO che si poteva usare una siringa). Le ostetriche dicevano che dovevamo dargli da mangiare ogni 3 ore ma allo scadere delle 3 ore il bimbo dormiva! Alla fine mio marito ha avuto il lampo di genio: l'ha svestito e con il freddo manuel ha iniziato a piangere a squarciagola. E zac! si è ritrovato improvvisamente una tetta in bocca. E' rimasto un po' sorpreso e ma poi ha iniziato a ciucciare avidamente. E così abbiamo capito che era inutile cercare di attaccarlo se non si svegliava a sufficienza, dovevamo cogliere l'attimo quando si svegliava e piangeva. Da quel momento abbiamo tutti quanti preso il ritmo: cambio pannolo, tetta e aggiunta di LA, cambio pannolo, tetta e aggiunta di LA... :D Il 2° giorno dopo il cesareo mi sveglio con una gran tensione al seno. Dico all'ostetrica che penso mi stia venendo la montata e lei, un po' scettica, mi dà un tiralatte elettrico (una roba sgarbatissima da mucca...) e mi dice di tirare 10 minuti per parte. Tiro e in pochissimi minuti riempio di colostro un biberon da 100 ml. Non male come prima volta, le ostetriche si complimentano. :mrgreen: Da quel momento ho iniziato ad attaccare i bimbi (contemporaneamente sul cuscino da allattamento che mi ha prestato un'amica), dare il bibe (non più di LA ma con il mio colostro!) e tirare il latte, il tutto circa ogni 2 o 3 ore. Il giorno dopo gocciolavo ovunque e per fortuna che mi ero portata le coppette assorbilatte!
Ma il giorno delle dimissioni ho una brutta sorpresa: al controllo della pediatra, Marisol risulta calata più del 10% perciò dobbiamo rimanere tutti in ospedale. Io mi imbufalisco perchè lì c'e l'errore di parecchie persone: le infermiere pediatriche che in 4 giorni non hanno MAI pesato i bimbi, quindi non si capisce se Marisol è in costante calo o se è calata subito troppo e poi è risalita e le dosi di giunta troppo scarse. La pediatra mi dice di tirare il latte e darglielo dosato, l'ostetrica invece dice di attaccarla al seno e fare la doppia pesata... Alla fine faccio un po' l'uno e un po' l'altro, con l'ansia alle stelle.
Il giorno dopo Marisol è in crescita perciò ci mandano a casa.
E lì inizia la routine quotidiana. La doppia pesata l'ho fatta solo per una settimana poi avrei buttato la bilancia dalla finestra. Attaccavo i bimbi A RICHIESTA possibilmente insieme per risparmiare tempo, perchè avevano degli intervalli tra una poppata e l'altra che, se erano scaglionati, finivo per non smettere mai di allattare. Ad un certo punto ero così stanca che preferivo tirarmi il latte e darlo col bibe. C'è da dire che non hanno mai fatto confusione tra seno e tettarella, hanno sempre accettato l'uno e l'altra e questa è stata una grande fortuna perchè potevo farmi dare una mano da mio marito o dalle nonne. Alla notte, fino ai 4 mesi, in cui hanno iniziata a diradare le poppate, mangiavano circa ogni 3 ore. C'eravamo organizzati così:
poppata-cena alle 21 > papino a letto alle 10 > io alzata per il biberon di mezzanotte (in contemporanea con i bimbi nelle sdraiette) > tiralatte > a letto tutti circa all'1> poppata delle 4 data dal papino > poppata delle 7 io. In questo modo il papino dormiva 5 + 3 ore e io circa 6 + 3 ore e mi alzavo alle 10. :mrgreen:
Ogni volta che davo una poppata al biberon, anche solo ad un bimbo perchè l'altro lo attaccavo, tiravo il latte da entrambe le parti col tiralatte elettrico doppio. Insomma, con tutta questa stimolazione, dopo 5 mesi al mattino sono arrivata a tirare 600 ml di latte dopo una pausa di 4 ore. Ho anche pensato di donare il latte perchè ne avevo molto più del fabbisogno dei bimbi, ma nella mia città la Banca Latte non c'è.
Dai 4 mesi i bimbi erano ormai così rapidi che tiravo il latte solo se mi sentivo troppo piena, perchè era diventato molto più comodo attaccarli sempre piuttosto che tirare il latte e darlo col bibe. E se Manuel (o sporadicamente anche Marisol) ha fame di notte, molto più comoda la tetta! Allattare adesso è così piacevole e gratificante che non vorrei mai smettere!
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