Diario di viaggio

Viaggiamo, in Italia o all'Estero.
Dove risiedere comodamente ed economicamente con tutta la famiglia.
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Cross65
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Messaggio da Cross65 »

NEPAL
marzo 1998

Il viaggio in autobus da Varanasi è stato lungo- in due tappe spezzate da una notte al confine- ma abbastanza comodo ed estremamente suggestivo, sia per la parte indiana, attraversando una pianura disseminata di campi coltivati e villaggi avvolti nella nebbia, sia soprattutto in Nepal, costeggiando la valle del Kali Gandaki su una strada impervia a strapiombo qualche centinaio di metri sul fiume, un nastro azzurro affiancato da splendide spiagge bianchissime di sabbie quarzose. Kathmandu, dopo un mese di India, mi pare il paese dei balocchi: il centro è un susseguirsi continuo di alberghi, ristorantini, bar, locali, negozi di artigianato, affollatissimi di turisti occidentali. Finalmente un albergo veramente confortevole, finalmente del cibo “familiare” dopo un mese di riso spezie e dhal... Il mio compagno conosce bene la città, ci è già stato due volte, visitiamo il centro storico, Durbar Square, il tempio di Swayambunath popolato di scimmie, il bellissimo tempio di Bodnat e la vicina città-museo di Bakhtapur, dove si trova tra l’altro un quartiere di ceramisti dove si possono seguire tutte le fasi della produzione della ceramica- dalla battitura dell’argilla al tornio a pedale alla cottura in forni estemporanei- così come si faceva dall’antichità. Nel frattempo organizziamo il trekking con la richiesta dei permessi necessari, che comprendono l’indicazione dettagliata del percorso che si intende seguire. Ci faremo accompagnare da Sakhti, un giovane nepalese che ha già guidato Paolo in un trekking precedente, che cerchiamo di contattare semplicemente sostando in Durbar Square dove si riuniscono molti ragazzi che si offrono per questo lavoro stagionale coi turisti. In effetti dopo una breve ricerca troviamo Sakhti che è ben contento di ritrovare Paolo; si pattuisce il compenso, che consiste in una cifra in dollari e in un paio di scarpe da trekking nuove, e l’itinerario nel cosiddetto santuario dell’Annapurna, fino al campo base situato a quota 4250 m. Stabiliamo di partire due giorni dopo, ma la notte precedente la partenza Paolo sta malissimo, ha diarrea e vomito e una febbre altissima che verso l’alba lo porta al delirio e all’incoscienza. Molto spaventata chiedo all’albergo di chiamare un medico d’urgenza; nel giro di mezz’ora arriva un vecchio dottore indiano che visita il mio compagno, se ne va e ritorna dopo un po’ con un sacchetto pieno di medicinali di ogni genere ed un’enorme siringa per endovena, nella quale riversa il contenuto di almeno cinque diverse fialette. Io sono preoccupatissima, voglio capire cosa gli sta propinando, ma il medico cerca di tranquillizzarmi dicendomi che siccome Paolo potrebbe avere una qualsiasi patologia compresa tra la gastroenterite e l’ameba è meglio premunirsi contro ogni evenienza.... Nel frattempo cerco di contattare l’Italia e il medico dell’assicurazione di viaggio. Dopo poco tempo la febbre comincia a scendere e Paolo torna in sè, il dottore gli prescrive una doccia fredda (!!) e di non restare a letto ed infine stacca una parcella da 150 dollari (!!)... così lui fa ma per tutto il resto del giorno sarà in uno stato fisico e mentale di prostrazione e confusione... Finalmente verso sera mi richiama dall’Italia il medico dell’assicurazione, gli leggo i nomi dei medicinali e lui commenta: beh, una cura un po’ fortina.... però niente di clamorosamente sbagliato, e tranquilli, l’assicurazione vi rimborserà le spese mediche. Questo incidente di percorso e la convalescenza di Paolo fa sì che ci fermiamo a Kathmandu quasi un’altra settimana. Dopodiché, riprese le forze ed escluse altre complicazioni, si parte con un autobus notturno per Pokhara, che sarà la base di partenza del trekking. Si tratta di una località di collina su un bellissimo lago, molto verde e riposante, parecchio frequentata da turisti come si denota dall’abbondanza di alberghi, ristorantini e negozi. Alloggiamo presso la moglie giapponese di un amico di Sakhti, che gestisce dei deliziosi bungalow in riva al lago e offre un’eccellente e raffinata cucina sotto un grande capanno di legno e bambù immerso nel verde. Lontani dal caos occidentalizzato di Kathmandu e dalle fatiche psico-fisiche dell’India, Pokhara e questa sistemazione sembrano proprio il luogo ideale per resuscitare lo spirito e il corpo, e così decidiamo di fermarci qui qualche giorno prima della partenza per il trekking.
Finalmente la partenza... io ho un piccolo zaino di 7 kg, Paolo di 12 e Sakhti di 20, comprendente poche delle sue e molte delle nostre cose... prendiamo un autobus per un breve tragitto fino al punto in cui comincia il sentiero. Sentiero? In realtà scalinate, migliaia e migliaia di gradini, in su e in giù, che contraddistinguono buona parte del percorso, che d’altra parte ha il grande vantaggio di essere costellato di villaggi e rifugi dove si può sostare, mangiare e dormire, scegliendo liberamente la lunghezza delle tappe giornaliere. Il primo approccio è piuttosto duro, superiamo un dislivello di 900 metri, io ho le mestruazioni e pochissimo allenamento e mi sento subito distrutta, pensando che non ce la farò mai ad arrivare in fondo... Ma incredibilmente già il giorno dopo, sotto una pioggerellina nebbiosa, mi sento più in forze, rinfrancata, e l’euforia crescerà di giorno in giorno nel constatare la risposta inattesa del mio fisico e ancora di più dello spirito... Gli scenari sono meravigliosi, mozzafiato, le montagne innevate dei giganti, ingentilite dai fitti boschi di grandi rododendri in fiore. Si marcia 7,8 ore al giorno e prima del tramonto ci si ferma in queste modeste lodge, a volte a lume di candela, sotto stellate stupende, ed io tutte le sere o quasi mi concedo il lusso di una doccia col secchio con l’acqua riscaldata sul fuoco; poi ci si infila nei caldi sacchi a pelo che non temono il freddo della notte. Sveglia sempre all’alba, alle 6 del mattino (inesorabile Sakhti!), uno dei momenti più magici per i colori della luce del sole sorgente sulle cime innevate, e la luna ancora in cielo. Troviamo sempre un tempo bellissimo, di giorno caldo al punto giusto, si attraversano ponti sospesi, pendii terrazzati, il pranzo al sacco a volte lo si consuma sulle rive di un torrente scrosciante. Una comunione perfetta con la natura, con se stessi, con gli altri che si incontra lungo il percorso, lontani giorni di cammino dalla strada carrozzabile più vicina e migliaia di km dal peso della vita quotidiana, di sempre. Ad un certo punto decidiamo di scendere a fondovalle per raggiungere delle pozze di acqua termale lungo il fiume, dove troviamo alcuni abitanti del posto e dove ci concediamo il lusso di un vero bagno caldo. Lusso che poi ci costa la faticaccia di risalire fino a Chomroong con un pauroso dislivello di 1500 metri e la sudata conseguente causerà a Paolo un principio di bronchite, che si trascinerà fino al campo base e oltre. Intanto ci avviciniamo sempre più ai giganti, soprattutto alla bellissima piramide di ghiaccio del Machapucchre che fotografo in tutte le salse. Siamo vicino ai 3000 metri, cessano gli insediamenti permanenti e i boschi di rododendri, cominciano i panorami rocciosi e compare da lontano la prima neve. Raggiungiamo verso sera l’Himalaya Hotel che ho le prime avvisaglie del mal di montagna, il tipico forte mal di testa, mi infilo nel sacco a pelo e per fortuna dopo circa sei ore mi sono acclimatata senza ulteriori malesseri. Così il giorno dopo si riparte regolarmente, dopo aver noleggiato delle ghette per meglio affrontare i passaggi sulla neve. Affrontiamo uno strettissimo sentiero aperto su una valanga dalla neve ormai consolidata, ed è il primo vero batticuore del trekking. La neve aumenta procedendo, ciononostante in pieno giorno il clima è ancora tiepido e piacevole e quindi siamo molto prudenti per il rischio valanghe. Incontriamo un anziano signore di oltre 80 anni che sta salendo al campo base dell’Annapurna dove gestisce una lodge; la stagione sta infatti riaprendo in questi giorni dopo i mesi centrali e più freddi dell’inverno, che quest’anno ha portato neve abbondante. Infatti arriviamo al primo campo base (MBC) dove ci sono circa tre metri di neve, che ricopre la lodge praticamente fino al tetto. L’interno del rifugio è pieno di trekkers e di fumi del kerosene utilizzato per il riscaldamento, le stanze da letto sono gelide e dentro la temperatura di notte scende almeno a -10°; per fortuna i nostri sacchi a pelo sono testati anche per queste temperature e comunque dormiamo completamente vestiti con addosso tutti i maglioni che abbiamo. Persino Sakhti, che fino ad ora è resistito con una leggera tuta da ginnastica in lycra... Il giorno dopo il tempo è brutto, Paolo non sta molto bene con la sua bronchite e non sappiamo se tentare o meno l’affondo finale al campo base dell’Annapurna (4200 m slm). Alla fine decidiamo di provarci, in un paio d’ore siamo su, mangiamo qualcosa poi scendiamo subito prima che il tempo peggiori ulteriormente. E infatti così è: nevica abbastanza forte, Sakhti non riconosce più il sentiero, camminare sul pendio è molto faticoso, il pericolo è che restando troppo al centro della vallata lo strato di neve e ghiaccio sopra il torrente sia sottile e ci faccia sprofondare... Ad un certo punto sentiamo un boato come di un temporale e vediamo sul versante opposto, più a valle, staccarsi una slavina... io sono abbastanza nel panico, per fortuna si intravede l’MBC a distanza, ce l’abbiamo fatta... Ritornati al sicuro siamo però costretti a fermarci altri due giorni per il maltempo prima di tornare sui nostri passi e ridiscendere. Finalmente all’alba del terzo giorno il tempo è sereno, ma dobbiamo fare in fretta: la vallata è strettissima e un’eventuale valanga sarebbe un grosso pericolo, quindi bisogna approfittare delle ore più fredde. Voliamo letteralmente sulla neve giù per il pendio, senza fermarci per almeno due-tre ore, fino a che non usciamo dalla strettoia della vallata. Quando vediamo di nuovo davanti a noi l’Himalayan Hotel esultiamo, balliamo e ci abbracciamo per lo scampato pericolo!!
Torniamo quindi esattamente sui nostri passi fino a Chomroong per poi prendere una deviazione verso Tadapani e Ghorapani, di nuovo tra boschi di rododendri (che Sakhti dice popolati di giaguari...) con l’obiettivo di salire a Poon Hill, un balcone naturale da cui si vede l’intero massiccio dell’Annapurna. Lo facciamo una mattina che è ancora buio, per aspettare l’alba, ma con nostra grande delusione il pianoro è affollato di turisti che sono lì per lo stesso motivo, appostati con macchine fotografiche e videocamere, e di venditori ambulanti di bevande calde... Fino a questo momento non ci era mai capitato, anzi il nostro cammino era stato quasi sempre solitario...
Comunque scendiamo ancora verso Birethanti e lungo il cammino troviamo una splendida pozza d’acqua con cascata, dove io faccio il bucato e Sakhti e Paolo si intestardiscono a fare il bagno... anch’io provo a mettere le gambe dentro, ma l’acqua è letteralmente gelida e per quanto coraggio mi faccia non riesco ad entrarci, tanto più che dopo un po’ si avvicina un temporale... e arriviamo così alla nostra destinazione finale, dalla quale con molta tristezza, dopo 11 giorni di trekking durante il quale abbiamo potuto contare solo sulle nostre gambe, riprendiamo un bus (salendo sul tetto, all’aperto sotto la pioggia e appoggiati a sacchi caldi di letame) per Pokhara. Ma alla tristezza si accompagna l’orgoglio per una piccola “impresa” personale che nella vita, almeno una volta, vorrò ripetere.

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francy361
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Viaggio in Olanda

Messaggio da francy361 »

Olanda Agosto 2004

Ciao ragazze ecco il resoconto della mia avventura in Olanda:
Partenza con la nostra auto da Roma il 6 agosto 2004 e, dopo 1500 km ed una tappa in Francia per riposarci la notte, arrivo ad Amsterdam il 7 agosto.

La prima settimana siamo stati in Campeggio ad Amsterdam abbiamo visitato la città ed il tempo ci ha assistito.
Questa città è veramente un'insieme di facce e posti strani e belli.Dopo eserci sitemati in campeggio ( prati inglesi e pulizia impeccabile ) siamo subito andati al centro informazioni turistiche ( veramente efficiente ) per acquistare l'Amsterdam Pass che ci ha permesso di utilizzare mezzi pubblici gratuitamente e di visitare i musei ed i posti più importanti della città. Il Van Gogh museum ed il Rijksmuseum sono molto belli e visitabili entrambi in una giornata.
A.... dimenticavo.... tutti i luoghi turistici ( e non ) aprono alle 9.00 di mattina e chiudono alle 17.00 quando il sole è ancora bello alto ( visto che in agosto il sole in Olanda tramonta vs. le 21.30-22.00 ) quindi i primi gg. siamo rimasti un pò spiazzati da queste chiusure, ma poi ci siamo riorganizzati ben bene.
Il giro in Battello per i canali della città ci ha permesso di avere un'idea della cultura e della filosofia di vita degli Olandesi, un popolo che abbiamo apprezzato molto.
A differenza dei Francesi, dei Tedeschi e degli Inglesi, ( non me ne voglia nessuno...) gli Olandesi sono persone goliardiche, un pò esibizioniste, simpatiche, aperte e molto disponibili.
Tutti parlano l'inglese in modo perfetto, tutti possono fare tutto .... a patto che non si rompa le scatole alla comunità per esempio :
vuoi bere una bella birra ? vai nelle birrerie ( ma non puoi bere alcolici o birra per strada, a noi che non sapevamo di questa legge ci ha fermato la polizia :oops: ),
Vuoi fumare qualsiasi tipo di sigarette o spinelli ? Vai nei Coffie Shoop, dove hai una vasta scelta di prodotti di ogni tipo ma non puoi bere alcolici. ( è vietato fumare spinelli in strada pena l'arresto )
Cerchi compagnie?? Vai nel quartiere a luci rosse dove le donnine hanno un loro appartamento, pagano le tasse e sono controllate dai medici periodicamente.
Insomma a me questa filosofia di vita non è dispiaciuta affatto !!
Le biciclette sono il mezzo di trasporto principale degli Olandesi ( noi siamo andati in bici persino fino alla periferia di Amsterdam ed oltre ) sono assenti solamente sulle autostrade ( tra l'altro molto buone ).
Dopo 5 gg nel caos avvolgente di Amsterdam ha cominciato a piovere di brutto ( secchiate ) ed abbiamo deciso di riposarci un pochino a Delft dove abbiamo trovato a buon prezzo un Hotel proprio in centro.
Delft ( la città del film 'La ragazza dall'orecchino di perla ') ci è piaciuta moltissimo, piccola con i suoi palazzi medievali ed i suo centro intatto e tranquillo. Abbiamo fatto un salto alla fabbrica di porcellane blu ( dei veri gioielli ) e visitato il centro ed i dintorni.
Facendo sempre tappa a Delft abbiamo visitato Gouda ( famosa per i suoi formaggi ) Utrecht ( con le sue università e chiese), Alkmaar ( ed il suo mercato del formaggio) ed un posto fantastico Kinderdijk con i più bei mulini a vento dell' Olanda.
L'unico mio rammarico è stato di non poter vedere i campi di tulipani in fiore, e le fantastiche maree delle isole Frisone, ma ormai eravamo esausti e appagati dai sapori e dalla bellezza delle verdi pianure olandesi.
Tra una pioggia e l'altra abbiamo lasciato l'Olanda e siamo andati in Belgio per fare una puntatina a Brugge (o Brouges) una cittadina veramente meravigliosa, un vero gioiello di architettura e cultura.
In fine, perseguitati dalla pioggia e rimasti senza una lira, ce ne siamo tornati in Italia il 21 agosto dove, stremati dai 1600km del nostro viaggio di ritorno, finalmente abbiamo ritrovato il caldo sole estivo della nostra Italia !!! :D

Inserisco di nuovo il riferimento al mio sito dove potrete vedere le foto che stò ancora inserendo http://www.isidata.it/francesca/Olanda.htm per qualsiasi informazione contattatemi!

Un bacione a Tutte Francy
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Chiara
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Messaggio da Chiara »

Sono appena tornata, mi sento di consigliare la località a tutti, in ogni senso. Organizzazione perfetta, non una carta in terra, non una scritta sui muri, vai nei bagni pubblici con una bambina (impresa non priva di rischi) e li trovi puliti a specchio. Ci sono i bus navetta per collegare i vari paesi, e comunque non abbiamo mai avuto problemi a parcheggiare l'auto, ed era pieno agosto. Prezzi medi, ma non esagerati, nemmeno nei negozi nonostante l'alta stagione. Itinerari in alta montagna nel parco del Gran Paradiso fantastici, anche se vedere gli animali non è così facile.

Ambiente assolutamente stupendo, e io di montagne ne ho viste, il paese è di fatto immune da scempi edilizi e tutto è molto curato. Sugli alberghi non so dire, noi eravamo in campeggio a Valnontey - top marks anche lì, per chi come noi è amante del genere gestione familiare, senza animazione, senza offerte extra e con servizi più che accettabili.

Unica cosa da prendere in considerazione, Cogne è a 1534 metri e Valnontey a 1666. Nessun problema per la quota , ma in un'estate nornalmente fresca come quest'ultima le temperature scendono allegramente, anche sottozero la notte . E comunque, tre giorni di pioggia su 15 è un bilancio più che positivo.

Altro discorso, la distanza - 28 km di strada con curve, una croce farla dietro ad un camper , per arrivare ad Aosta, Cogne non è certo meta di passaggio, però ci sopno tutti i servizi fondamentali, compresa la guardia medica turistica.

Ultima considerazione: in due settimane della vicenda di Samuele non ho mai sentito parlare da nessuno, locali o turisti. Solo mia mamma e mia suocera, venute in visita apostolica, hanno garbatamente chiesto dove si trovasse la fatidica villetta (per chi proprio lo volesse sapere è a Montroz, villaggio di case 'finte', costruite ad arte in stile locale, come dice mio marito).

GITE - Valnontey è nel parco nazionale del Gran Paradiso, ma sinceramente vedere gli animali è più facile in latre valli che di parco NON fanno parte, sia in zona che altrove nelle Alpi. E' anche vero che in agosto la processione di turisti è pressochè ininterrotta e che, se fossi uno stambecco, non mi farei vedere nemmeno io. Ci sono moltissime marmotte, si sentono continuam,ente i loro fischi di allarme, ma sono animali comunissimi anche nelle Prealpi.

Il sentiero di fondovalle della Valnontey fino al ponte dell'Erfaulet è pianeggiante e agevolissimo, qualche camoscio in lontananza si vede. Si può proseguire, sempre in processione, fino ai casolari dell'Herbetet, ma ciò implica un guado poco agevole e una lunga salita. L'ambiente è comunque stupendo, vicino alle seraccate.

Idem per l'altro itinerario famoso, la salita al rifugio Vittorio Sella - sono quasi tre ore di salita, spesso ripida, non sempre agevole, la sconsiglio con bambini piccoli.

Raccomandabili, invece, le cascate di Lillaz, altamente spettacolari, la passeggiata da Cogne a Valnontey, fattibile anche con passeggino, quella da Cogne a Lillaz attraverso Sylvenoire, pure comodissima. Per i rientri si può utilizzare il bus navetta.

Dalla cima della cabinovia di Cogne c'è un 'sentiero natura' molto pubblicizzato, con tabelloni esplicativi, molto bello, molto panoramico; io l'ho fatto con le due figlie, ne vale la pena, ma nel primo tratto è ripidissimo ed esposto, ci vuole abitudine alla montagna e piede sicuro anche per i bambini.

Fuori dalla valle di Cogne raccomando due percorsi: dalla diga di Valgrisenche al rifugio Chalet de l'Epeé, passando attraverso una foresta di larici secolari con sottobosco di mirtilli, e da Rhemes-Notre-Dame al rifugio Benevolo, un'ora e mezzo su sentiero comodo vicino a cascate altrettanto spettacolari di quelle di Lillaz.

Il centro di Aosta è molto gradevole per una mezza giornata, come pure una gita a Courmayeur, noi siamo stati al museo delle guide evitando ic elebrati panorami per brutto tempo, idem a Chamonix. E poi, nei giorni limpidi, la cima del Monte Bianco si vede benissimoimo dal fondovalle di Cogne.

Valnontey con vista dal campeggio:
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rfaraci
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da rfaraci »

Ciao, vorrei rispondere a Hawaii che e' stata in Australia...(ovviamente, chiunque altro sappia o possa rispondermi, mi fa' piacere!!!)....sembra che parli proprio di un paradiso..mi chiamo Rosalba, ho 34 anni, sono di Genova e sono incinta di 14 settimane.....ma volevo chiederti un tuo parere, se puoi.
Mi sposo tra un mese, e volevamo fare il viaggio di nozze proprio in Australia...ho chiesto parere all'ostetrico, che mi ha detto che lo preoccupava il volo lungo per arrivarci, e allora gli ho detto che spezzerei il volo, sia in andata che al ritorno, fermandomi 1 giorno....finora sto bene, a parte un po' di pancetta, non ho nessun sintomo, tant'e' vero che mi sono accorta della gravidanza solo per via del fidanzato che mi spingeva a fare il test di gravidanza....a me sembrava proprio che fosse tutto normale, e continuavo a fare un sacco di sport (pump, funky) e ad andare in motorino....poi, ho smesso quegli sport e son passata ad aquagym...tra l'altro di norma io non soffro i lunghi voli, anche perche' come salgo sull'aereo, mi addormento....i voli di 11 ore li tollero benissimo, e ho fatto parecchi viaggi, negli Usa, in Kenya, in Messico....
comunque, il dottore ha detto che non dovrebbero esserci grossi problemi, ha detto "dipende dal suo buon cuore...ma aspettiamo i risultati dell'ecografia morfologica per decidere"
Sicuramente, non farei gite in jeep o in luoghi impervii, forse sarebbe meglio andare per conto nostro, con un fly & drive, sia per non farci spennare dalle agenzie, sia perche', se mi sentissi stanca, potremmo sempre fermarci a riposare....io non credo sia cosi' pericoloso per me e per il bambino, ma i parenti del fidanzato, soprattutto la futura suocera, mi tormentano, dicendo che gli sembra una cosa da pazzi.....certo, se il dottore mi avesse detto di no, lascerei perdere....ma mi dispiacerebbe anche rimandare, perche' si tratterebbe di rimandare a fra 7 anni come minimo, sempre che il mio capo mi dia 3 settimane di fila di ferie!!! Tu che dici???
Ti ringrazio in anticipo, Rosy. :P

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rfaraci
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Re: Diario di viaggio

Messaggio da rfaraci »

Ciao, vorrei rispondere a Hawaii che e' stata in Australia...(ovviamente, chiunque altro sappia o possa rispondermi, mi fa' piacere!!!)....sembra che parli proprio di un paradiso..mi chiamo Rosalba, ho 34 anni, sono di Genova e sono incinta di 14 settimane.....ma volevo chiederti un tuo parere, se puoi.
Mi sposo tra un mese, e volevamo fare il viaggio di nozze proprio in Australia...ho chiesto parere all'ostetrico, che mi ha detto che lo preoccupava il volo lungo per arrivarci, e allora gli ho detto che spezzerei il volo, sia in andata che al ritorno, fermandomi 1 giorno....finora sto bene, a parte un po' di pancetta, non ho nessun sintomo, tant'e' vero che mi sono accorta della gravidanza solo per via del fidanzato che mi spingeva a fare il test di gravidanza....a me sembrava proprio che fosse tutto normale, e continuavo a fare un sacco di sport (pump, funky) e ad andare in motorino....poi, ho smesso quegli sport e son passata ad aquagym...tra l'altro di norma io non soffro i lunghi voli, anche perche' come salgo sull'aereo, mi addormento....i voli di 11 ore li tollero benissimo, e ho fatto parecchi viaggi, negli Usa, in Kenya, in Messico....
comunque, il dottore ha detto che non dovrebbero esserci grossi problemi, ha detto "dipende dal suo buon cuore...ma aspettiamo i risultati dell'ecografia morfologica per decidere"
Sicuramente, non farei gite in jeep o in luoghi impervii, forse sarebbe meglio andare per conto nostro, con un fly & drive, sia per non farci spennare dalle agenzie, sia perche', se mi sentissi stanca, potremmo sempre fermarci a riposare....io non credo sia cosi' pericoloso per me e per il bambino, ma i parenti del fidanzato, soprattutto la futura suocera, mi tormentano, dicendo che gli sembra una cosa da pazzi.....certo, se il dottore mi avesse detto di no, lascerei perdere....ma mi dispiacerebbe anche rimandare, perche' si tratterebbe di rimandare a fra 7 anni come minimo, sempre che il mio capo mi dia 3 settimane di fila di ferie!!! Tu che dici???
Ti ringrazio in anticipo, Rosy. :P

lisaleti
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viaggio con due bambine richiesta luoghi provati

Messaggio da lisaleti »

qualcuno di voi ha fatto un viaggio alle baleari e mi sa consigliare una struttura adatta a due bimbe di 1 e 4 anni
conoscete operatori che facciano l'opzione bimbi (2) gratis?
avete provato qualche struttura?
grazie.

colibrindaffarato
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Messaggio da colibrindaffarato »

eccomi qui... in ritorno da Cabo Verde in Africa di fronte al Senegal... e la prima cosa che ho da dire su questo STUPENDO posto è "con calma siamo a Cabo Verde!!" questa è la frase tipica che dicono i Caboverdiani, in un italiano quasi perfetto... lì la vita scorre al rallentatore, a dimensione di uomo...
La gente del posto è bravissima ed è tutto bellissimo, per me è stata come una seconda luna di miele... anche perchè il maritino l'ha vissuto meglio, proprio il viaggio in aereo 6 ore (con 25 goccie di VALIUM!!!).

Io sono stata sull'isola di Sal (isola del sale, dove ci sono delle saline bellissime dove fare il bagno), un'isola di 36 per 12 km, ci sono altre 9 isole tutte geograficamente differenti... Sal molto desertica e ventilata... a settembre in quest'isola arrivano molte tartaruge a deporre le uova, mi hanno detto che è bellissimo...

Proprio per la sua vicinanza con il Senegal, ci sono anche molti senegalesi, con i loro colori e la loro musica...

Sono stata in un villaggio Bravo Club... molto molto bello e sopratutto quello che piace molto a me a mio marito è che l'animazione non era pressante ma divertente e discreta per chi non la gradiva...

Ho un solo consiglio.... ANDATECi

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junior
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Messaggio da junior »

vi vorrei raccontare di un viaggio in tanzania. dopo essere riuscita a convincere il mio lui a fare un safari in febbraio, siamo tornati talmente entusiasti da organizzare subito il secondo. volevamo avere un bambino, da incinta e/o con un bibmo piccolo si sconsiglia di viaggiare in africa, quindi... a luglio siamo tornati.

é stato bellissimo, abbiamo visitato i parchi nazionali, villaggi locali e abbiamo trovato una guida davvero bravissima che ci ha portato in luoghi non proprio convenzionali. i lodges (alberghi) erano sensazionali, anche quelli più semplici, ma il clou é stata la visita alla nonna della guida in un villaggio per niente turistico in mezzo a una foresta. il primo ghepardo avvistato é stata un'emozione fortissima!

dal punto di vista umanitario, avevamo due valige piene di vestiti che pensavamo di lasciare ai bisognosi: la guida ci ha portato in un orfanotrofio ad arusha. ci abbiamo lasciato ben più del previsto, anche i vestiti nostri che pensavamo di riportare a casa e la farmacia da viaggio. e tutte le penne su cui siamo riusciti a mettere le mani.

per le foto provate www.saurenmann.net . se volete il nome della guida mandatemi un mp. io ci tornerei anche subito.

perlanera
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VACANZE ALLE EOLIE 2005

Messaggio da perlanera »

Resoconto delle mie vacanze


Quest’anno abbiamo programmato il nostro viaggio estivo alla volta delle Eolie, io sono un’appassionata di vulcani e mi sembrava il posto migliore.
Con l’agenzia, anche se un po’ in ritardo rispetto al solito, ho fatto tutto: aereo, trasferimenti e albergo in mezza pensione (questo lo consiglio a chi andrà a Vulcano ma solo in mp per non fare pubblicità).
Ci siamo fermati 15 giorni con albergo a Vulcano proprio sulla spiaggia, da lì partivamo per le varie escursioni per le isole che meritano tutte di essere viste.
Appena arrivati ci sono stati due giorni senza sole e ne abbiamo approfittato per visitare il paesino con tanti negozietti carini e dove il mio portafogli ha tremato senza riposo…e per salire al cratere.

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Premetto che è un’escursione di un’oretta, un po’ faticosa perché la salita è ripida ma arrivati sulla cima lo spettacolo ripaga di qualsiasi fatica fisica, provare per credere.
Portatevi una bottiglietta d’acqua perché si suda l’impossibile e si deve bere per forza.

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La vista di questo vulcano è stupenda, sulla cresta alta 400 metri circa si fa scendere lo sguardo verso l’interno dove si vede la terra battuta come se ci fosse un tappo ma fidarsi è bene… la discesa è sconsigliata perché sulla cresta ci sono delle notevoli fumarole di zolfo che possono riversarsi all’improvviso anche all’interno ed essere molto pericolose per i bronchi se respirate.
Merita anche fare il giro della bocca per vedere bene il paesaggio sottostante, per questo ci vogliono altri 40 minuti.
E’ poco alto come vulcano perché nei secoli è esploso numerose volte, non è come l’Etna che erutta lava è del tipo esplosivo, l’ultima manifestazione è sta nel 1888 ed è durata per ben due anni.

Sempre a Vulcano merita affittare uno scooter o uno squab e fare il giro dell’isola, in pratica vi lasciate il cratere alla sinistra con la sua imponenza affascinante e arrivate dalla parte opposta, al Gelso dove troverete un porticciolo e un faro abbandonato.

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Il paesaggio è davvero suggestivo, selvaggio, lo sguardo dall’alto spazia verso il mare aperto fino alle coste della Sicilia e all’Etna.
Vicino a questa zona troverete alcune bellissime spiagge di sabbia nera, una delle quali è quella dell’asino dove c’è un chiosco con tanto di ombrelloni di palme dei tropici dove servono panini, insalate e splendide pizze, dovete andarci a piedi, la discesa è ripida ma breve, la salita al ritorno invece sembra non finire più...pant…pant...

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Nei giorni successivi e per tutto il resto della vacanza il tempo è stato splendido e ne abbiamo approfittato per visitare anche le altre isole.

Con una barca di quelle da minicrociere siamo andati ad Alicudi e Filicudi poste all’estremo dell’arcipelago, le isole più selvagge e primitive, incontaminate in pratica.

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Filicudi è definita la madre, è la più antica mentre Alicudi, la più piccola e lontana è in pratica la parte emersa di un antico vulcano che si inabissa nel Mediterraneo per altri mille metri.
Entrambe sono scarsamente abitate, ricche di cactus e fichi d’india e di pochi abitanti che non la lasciano neppure d’inverno.
Alicudi in particolare colpisce per il suo silenzio, esiste un’unica strada a pochi metri dal madre dove si trova un alimentari, un ristorantino, un’affittacamere e un albergo con annesso ristorante dove sembra si cucinino ottimi crostacei.
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L’acqua è limpida e trasparente, un sogno.

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Per il trasporto verso le poche case ci sono asini e muli, hanno da pochi anni la corrente elettrica che passa nel terreno con i fili per preservare l’ambiente,

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vivono di pesca e il mare è generoso, mentre eravamo lì hanno portato a riva da un’imbarcazione due pescispada davvero enormi.

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E’ un posto consigliato a chi vuole staccare con il mondo frenetico e prendersi una pausa di riflessione, la considero uno dei pochi paradisi rimasti.
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Un’altra escursione che consiglio è quella che fanno fare i pescatori con le loro piccole barche da pesca, in pratica d’inverno fanno il loro lavoro e d’estate portano i turisti a fare i giri delle isole, la sera volendo si possono prenotare per la pesca dei totani o per il servizio taxi verso la vicina Lipari.

Sono piccole imbarcazioni che portano una decina di persone ma proprio per questo molto comode per raggiungere le piccole calette e fare il bagno in posti bellissimi dove il mare è trasparente o dentro le grotte marine che in queste isole non mancano.

Facendo il periplo di Lipari si rimane incantati dalle scogliere e dalle antiche rocce vulcaniche stratificate e levigate dal vento e dal mare, notevoli in particolare le cave di pietra pomice, bianchissime anche se purtroppo deturpano orrendamente l’ambiente.

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La pietra pomice è il prodotto di un eruzione vulcanica, in pratica consiste originariamente nella schiuma che fuorisce dal vulcano prima dell’eruzione vera e propria, poi con l’andare del tempo solidifica ma rimane leggerissima e infatti in acqua galleggia e se ne trova su tutte le spiagge delle isole trasportata dalle correnti marine. Penso che un po’ tutti in casa ne abbiamo per la sistemazione dei piedi, di duroni o calli.

Oltre ai tour con le barche per ammirare le splendide coste conviene sempre prendere un aliscafo e visitare le isole sulla terraferma con l’ausilio di scooter in affitto o di bus che permettono di entrare in contatto con la gente, la natura del luogo e visitare i pochi ma caratteristici paesi.

Noi abbiamo visitato così Lipari e Salina.

A Lipari merita andare (tra l’altro per chi è in albergo a Vulcano sono 10 minuti di aliscafo) soprattutto per visitare la rocca fortificata dove si trovano il castello, il duomo con annesso chiostro longobardo recuperato e museo archeologico.

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Quest’ultimo è davvero notevole non avrei mai immaginato di trovare una così grande quantità di reperti dalla preistoria ad oggi.
Ci sono delle sale completamente allestite con delle giare di terracotta semisotterrate dentro le quali sono stati trovati gli scheletri dei defunti rannicchiati, si trattava di un antico modo di seppellire retaggio mediorentale.
Per non parlare di decine di anfore e stoviglie e vasellame ritrovati in fondo al mare vicino alle isole dove le secche hanno portato le antiche imbarcazioni a scontrarsi sugli scogli perdendo il loro carico.
E poi gioielli, maschere, armi, vasi ornamentali, ossidiana lavorata per creare coltelli, lance, punte di frecce, etc…

Scendendo infine dalla rocca troverete la strada principale ricca di negozi che scende verso il piccolo porticciolo, i colori dei vestiti in vendita, delle borse, dei parei ricordano un bazar orientale e nessuno potrà salvare il vostro portafogli, ci sono delle ceramiche molto originali e gioielli e bijotteie varie, insomma un delirio…
Da non perdere per i veri golosi la chicca del posto, la pasticceria Subba, un trionfo di paste gigantesche, cannoli, cassate normali, al forno e semifreddo, dolci alle mandorle, alla nutella, alla crema di limone…insomma da ricovero per surplus calorico!

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Per quanto riguarda Salina abbiamo poi fatto il giro dell’isola con il bus, partendo da Santa Marina si arriva fino a Pollara passando per Malfa, così chiamata perché originariamente una colonia di Amalfitani vi approdò.
Questi bus sono un concentrato di folklore locale da non perdere, siamo rimasti a bocca aperta vedendo come in questi posti non esista la fretta (a parte la guida spericolata dell’autista) e il ritmo rallenti, i vecchietti che salgono si baciano e poi si ribaciano quando scendono, e poi chiacchierano tranquillamente mentre il bus si ferma per farli scendere e tu lì che aspetti che riparta, all’autista ogni volta viene detto dove fermarsi o davanti ad un macellaio, o una banca o casa di parenti…insomma un teatrino dove ognuno recita la parte a seconda di chi trova sul mezzo.

Arrivati a Pollara vi troverete di fronte ad uno spettacolo unico e straordinario e capite perchè un poeta come Neruda l’abbia scelto a dimora.

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Il paese è stato costruito all’interno della caldera di un vulcano sprofondato 13.000 anni fa, le casette sono quasi tutte tipiche eoliniane, bianche, basse con le colonne sotto il piccolo portico e le finestre azzurre, ricche di fiori e piante grasse.
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Verso il mare si apre un’insenatura incredibile dove un’alta scogliera precipita nel mare sottostante con un taglio netto come spaccata bruscamente (chi ha visto Bonifacio in Corsica può capire cosa intendo),
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se il mare è agitato si mangia la piccola lingua di spiaggia nera e siete destinati a tuffarvi dagli scogli ai quali si accede arrivando in un luogo caratteristico e unico dove i pescatori un tempo tenevano in rimessa le barche e le facevano scivolare verso il mare aperto.
Solo questo posto merita una visita a Pollara.

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Risalendo si prende il bus che porta fino Leni e Rinella dove troverete una piccola spiaggetta per fare il bagno e l’aliscafo per il ritorno.
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Un’altra località di Salina è Lingua un piccolo paesino vicino a Santa Marina che avevamo visitato in precedenza con la barca,
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ci avevano fatto sbarcare per il pranzo e per vedere il lago salato dove l’acqua di mare si riversa durante le mareggiate (da questo anche il nome dell’isola stessa).
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Non potete andarvene da lì senza aver assaggiato la splendida granita di Alfredo, ci sono moltisimi gusti e viene fatta con la frutta fresca frullata e ghiacciata, una delizia davvero.

Arriviamo ora alla gita che ha avuto come conclusione l’osservazione serale dell’eruzione di Stromboli.
In questo caso si è trattato di una minicrociera con il barcone su due piani, veloce e comodo.
Siamo partiti da Vulcano alle 14 del pomeriggio e ci siamo fermati come prima tappa a Panarea di fronte a cala Junco, sicuramente un posto bellissimo, c’è un’insenatura che val la pena vedere, sembra liberamente tratta dal film “Laguna blu”.
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Tra l’altro è poco frequentata perché un po’ lontana dal paese, dove infatti organizzano un servizio taxi per portarvi i turisti.
Ci hanno poi lasciati al porto con 45 minuti di tempo per dare un’occhiata in giro.
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Per quel poco che abbiamo visto di sicuro il paesino è molto curato, pieno di fiori con delle casette bianche arrampicate sulla collina, begli alberghi di lusso e negozi carissimi..insomma un po’ snob come immaginavo.

Sicuramente è quella tra le isole che mi è piaciuta di meno, un po’ una Porto Cervo bis, senza storia e fatta ad hoc per un turismo di un certo tipo, si è vero ci siamo fermati poco ma di solito le mie percezioni non sbagliano, quindi se l’anno prossimo torniamo alle Eolie dedicheremo mezza giornata a vederla meglio ma sono sicura che difficilmente cambierò idea.

La parte più bella di quella zona invece è il susseguirsi di isolotti e faraglioni che si trovano più avanti verso Stromboli, sembrano caduti dal cielo e conficcati nel mare, hanno una frastagliatura notevole, sono erosi dal mare e modellati dal vento, uno spettacolo davvero notevole.

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Si passa tra uno e l’altro come in una selva di giganti di pietra, uno di essi ha abbarbicate sul fianco in altro una distesa di palme nane che sembrano finte e più avanti in un punto dove il mare ha sfumature azzurre e verdi c’è un faraglione imponente e avvicinandosi a motori spenti in una sua insenatura si trova l’organo di Eolo, una sorta di canne d’organo naturali che creano una cassa armonica davvero stupefacente, siamo rimasti tutti a bocca aperta.
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La nostra meta comunque era Stromboli, per me l’isola più affascinante e pericolosa, quella delle grandi emozioni.
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Arrivando la vedi in mezzo al mare come una grande piramide, grigia, rocciosa, incisa dalla lava con mille ferite, solida e minacciosa ma tanto, tanto suggestiva.
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Siamo passati con la barca vicino al paesino di Ginostra dove anche durante l’anno ci vivono una ventina di abitanti, in alcune case non c’è né acqua corrente ne elettricità e per approdare c’è un piccolo passaggio che permette l’entrata a una barca per volta e al suo interno nno ce ne possono stare più di dieci.
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Ci siamo fermati a Piscità e per tre ore l’abbiamo girata, subito un bel bagno sulla spiaggia di ciottoli vulcanici poi una passeggiata a bordo mare e infine ci siamo infilati in un vicolo che saliva, saliva, saliva…che fatica fino alla chiesa nella piazza antistante da dove si godeva di un paesaggio bellissimo.
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Dopo una pizza veloce siamo ridiscesi e sulla strada abbiamo visto delle casette deliziose, molto originali e c’è venuta voglia di fermarci, comprarne una e trasferirci, perché no, un cambio di vita. Magari!!!

La serata ha poi raggiunto il suo culmine quando siamo risaliti sulla barca e ci siamo portati davanti alla sciara del fuoco, a giusta distanza per sicurezza e ci siamo goduti lo spettacolo del lancio delle bombe (pietre scaraventate dal vulcano in acqua) e all’imbrunire delle fiamme che scaturivano dalla bocca attiva, duravano pochi secondi ma erano davvere uno spettacolo da brividi, lo raccomando a chi va in questi posti, non perdetevi le eruzioni notturne e se siete dei buoni escursionisti in tre ore salite sulla cima e ve ne state fino al mattino a godervi lo spettacolo da molto vicino.
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E’ un’esperienza unica che lascia sensazioni forti, ancora oggi se ci penso mi vengono i brividi, essere lì e godermi quello spettacolo della natura in diretta, quella montagna di mille metri viva e roboante…nno dimenticherò mai quell’emozione.

Dimenticavo che davanti allo Stromboli trovate lo Strombolicchio un faraglione molto grande che è stato poi abbassato per costruirvi il faro, è una roccia vulcanica scavata ed erosa fino a creare delle forme mostruose, alla sua base parte una scaletta che veniva usata dal guardiano del faro che vi abitava, fortunato davvero!!
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Qui in pratica finisce la parte delle escursione alle isole e ora volevo solo dire ancora due parole su Vulcano dove ci siamo fermati in albergo tutti i 15 giorni.
Il paesino è piccolo e si trova tutto nella parte di Porto Ponente, in quella a levante ci sono gli imbarchi per gli aliscafi, proprio qui, appena approdati nno potete proseguire senza fermarvi al Ritrovo di Remigio, il bar del porto dove resterete senza parole alla vista del bancone delle paste, fanno dei dolci squisiti, ricchi di creme, canditi, cioccolata, ricotta, mandorle…da perdere la testa, hanno anche le favolose granite che vi servono anche con le bibite, ad esempio prendendo un tè freddo alla pesca vi mettono la granita alla pesca nel bicchiere e poi ci versano il tè, provate è una goduria.

Trovate sulla strada che porta a ponente molti negozietti che vi corromperanno, io consiglio quello orientale dove ci sono delle meraviglie indiane, la gioielleria dove gli orafi fanno direttamente i gioielli e li vedrete conservati in teche dalla forma piramidale, i ho preso quelli di ossidiana ad esempio, poi puù avanti sulla sinistra dopo la pizzetta c’è un altro negozio con appesi al muro interno dei gechi portafortuna simbolo dell’isola, lì c’è una ragazza di Milano che si ferma d’estate a Vulcano e prepara un’estrose bijotteria a base di conchiglie e pietre dure.

Proseguendo passerete davanti alla pozza di fango che riconoscerete dall’odore di uovo marcio, se ne avrete il coraggio vi potrete immergere al costo di 2 euro, e spalmarvi di fango dalle mille proprietà curative, subito dopo sulla spiaggia adiacente vi aspetta l’idromassaggio naturale, vi consiglio le scarpette di gomma perché è una zona molto sassosa, ma vale la pena perché lì il mare ribolle di acqua calda e un massaggio temale è sempre piacevole.

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Da lì proseguendo verso l’interno arriverete nella zona degli alberghi che sfocia sulla spiaggia di sabbia nera, troverete un golfo splendido, ricco di faraglioni e di barche all’ormeggio, lì c’era il nostro albergo da dove alla sera durante la cena assistevamo a tramonti indimenticabili.
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Bene mi sembra di aver detto tutto e con le foto dovrei essere stata abbastanza chiara, se vorrete avere altre informazioni sapete come trovarmi, io posso solo raccomandarvi questa vacanza con tutto il cuore, io ci tornerò di sicuro perché sono posti straordinari.

Un bacio a tutte voi.

Cecilia
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apfel
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Messaggio da apfel »

e ora dopo questo racconto da sogno ( Perlanera ti invidio non solo per le vacanza da favola che avete potuto fare ma anche per quanto siete bravi con le foto) vi racconto il mio brevissimo diario di viaggio, alias la mia fantozziana disavventura con trenitalia avvenuta giovedì 11 agosto nel tragitto rapallo -nervi (genova).
il racconto non è correlato da foto, dovrete basarvi sulla mia buona fede
quel giorno nella limitrofa recco stavano disinnestando una bomba
i tg regionali avevano preannunciato questa operazione e che i treni si sarebbero fermatio ma avevano altrettanto preannunciato che al posto dei treni vi sarebbero state delle navette sostitutive che avrebbero trasportato i viaggiatori nelle località desiderate.
Orario di partenza 14,30.
il treno si fermava però solo dopo una stazione , nella vicina santamargerita
Insieme ai viaggiatori scesi con me ( circa una ventina) chiedevamo dove prendere la navetta.
il capostazione non è stato in grado di risponderci.
anche il personale della ferrovia non ha risposto ma ci ha indirizzati nel vicino bar.
Qui una gentile signorina ci diceva che si dovevamo aspettare lì l'arrivo della navetta.
aspettiamo un quartod'ora, un ora, un ora e mezza verso le ore 16 chiediamo all'unico autista che passava in quel punto ( autista dei pulman che andavano verso portofino) di dirci qualcosa.
lui non sa risponderci perchè non è la sua società amettere a disposizione la navetta, bensì le ferrovie ma ci offre un passaggio per portarci nel punto di santamargherita da dove passavano tutti gli altri pulman ,anche quelli diretti a genova.
Anche lì aspattiamo un quartod'ora, una mezz'ora, un ora ma niente.
a un certo una signora vede un dipendente del comune e lo ferma chiedendiogli aiuto.
il signore non sà nulla ma ci offre la sua disponibilità
insieme chiamano comune, ferrovia ma nessuno sa niente.
la signora prova a chiamare i locali carabinieri ma loro dichiarano che sono spiacenti, vorrebbero aiutarci ma non possono farci niente.
la signora non molla il dipendente comunale il quale telefona a destra e a manca , lo raggiunge un collega che suggerisce di chiamare le vicine stazioni per sapere se qualcuno sà di queste navette trasporta persone.
finalmente danno la notizia che c'è una navetta che da savona porta tutti i viaggiatori a genova e ritorno.
dopo circa un altra mezz'ora ( sono le 17 passate) arriva la navetta in questione un pulman gt.
specifico che io e mio marito avremmo anche potuto rinunciare al viaggio ( a differenza di molti altri viaggiatori diretti a genova per prendere il treno per milano) ma spinti dalla curiosità e dal desiderio dei bambini di andare al parco non abbiamo mollato
saliamo sul pulman tutti trafelati e quando siamo su ( a tram già avviato) l'autista dice che il pulman si fermerà solo a camogli e a genova brignole ma che non può fare scendere nessuno per via dell'assicurazione.
prende la via aurelia e arriva a camogli ( che per chi non conoscesse è un villaggio sviluppato tutto in verticale) ma l'autista dice di scendere dall'autobus nella strada statale perchè non ha alcuna intenzione di scendere ( nella via che porta al mare, fra l'altro stretta e senza marciapiede).
solo sotto la minaccia di denuncia da parte della figlia di una signora 70 enne cion bastone che sà che la mamma non potr mai raggiungere camogli bassa , cambia idea e si dirige verso il centro
naturalmente una volta giunto lì l'autista non si degna di avvisare i viaggiatori fermi alla stazione di camogli della sua esistenza e riparte con i viaggiatori di prima destinazione genova
a quest punto noi ci siamo fermati perchè con 2 bambini piccoli non volevamo passare la nottata a genova
scopriremmo dopo che i treni in quella tratta sono rimasti fermi anche la notte
questa descrizione che ha del paradossale risale all'anno 2005 , giovedì scorso
ecco, viaggiare può significare anche questo, anche in italia 8O
E Alice chiese:" Vorresti dirmi che strada devo prendere, per favore?"" .....qualsiasi strada va bene" disse il Gatto.
".....purchè arrivi in qualche posto" aggiunse Alice ,disse il gatto "..... Basta che non ti stanchi di camminare".

perlanera
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Messaggio da perlanera »

Apfel mi hai fatto morire...era davvero fantozziano questo racconto, mi dispiace molto ma devo dire che non mi stupisco, le Ferrovie sono alla frutta e questo è un dato di fatto. :?

Spero vi possiate rifare la prossima volta.

Grazie per i complimenti ma a dire il vero siamo rimasti stupiti anche noi della riuscita delle foto, direi che è la macchina che fa tutto da sola...con quello che l'abbiamo pagata! :?

Ciao Cecilia
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Messaggio da ElysabethTaylor »

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Messaggio da ElysabethTaylor »

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questo è il posto dove sono stata io a santo domingo .
Vi racconto in breve , però spero vi faccia capire quanto è bello quel posto e dove spero di ritornare presto !!!!
siamo stati al Viva dominicus Beach di Bayahibe .
il villaggio davvero bello , l'animazione fantastica, nemmeno molto invasiva , se non volevi essere disturbato non lo facevano .
i bungalow garden view che avevamo noi erano davvero carini , puliti e il letto king size era fantastico , terrazzino con sedie e tavolino dove rilassarsi .
il mare bellissimo !!!! a riva c'erano i pesci che ti sfioravano .. non avevano paura e vicinissimo alla riva c'è la barriera corallina dove fare snorkeling e vedere tantissimi pesci, noi abbiamo trovato a riva ance stelle marine e barracuda (non molto grandi) e tantissimi branchi di pesci ...
e non vi dico uno uscendo dall'acqua dove me lo sono trovato :oops:
le escursioni anche sono belle : noi abbiamo fatta una escursione che comprendeva snorkeling in mezzo al mar dei caraibi ,escrusione all'isola delle conchiglie sosta in delle piscine naturali formate con i secoli in mezzo all'abisso e poi sosta in altre piscine dove siamo andati alal ricerca di stelle marine giganti ..... bellissimo !!!
un'altra escursione bella è stata quella all'isola di saona(isola nella foto)
unico ricordo negativo è che stavo davvero malissimo con la dissenteria quindi tutta la prima parte non me la sono goduta .
siamo stati una settimana però posso dire che la malinconia ci è rimasta per buoni 10 giorni quando siamo tornati .... siamo stati benissimo e spero di poterci tornare .... l'aria di quei posti è diversa da tutto il resto del mondo , i paesi latini ti lasciano una giouia dentro che non dimetichi , credo che sia uno dei popoli più ospitali che abbia mai conosciuto .... ti regalano anche quello che non hanno !!!!
indimenticabile !!!!
se non sapete dove andare in vacanza ... andate a santo domingo perchè è bellissimo

NON DIMENTICATE DI PORTARVI FERMENTI LATTICI E PILLOLE CONTRO LA DISSENTERIA , BEVETE TANTISSIMO E NON MANGIATE VERDURE CRUDE E FRUTTA .... SE NO PEGGIO PER VOI ;) :uaz:

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Messaggio da ElysabethTaylor »

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questo è il posto dove sono stata io a santo domingo .
Vi racconto in breve , però spero vi faccia capire quanto è bello quel posto e dove spero di ritornare presto !!!!
siamo stati al Viva dominicus Beach di Bayahibe .
il villaggio davvero bello , l'animazione fantastica, nemmeno molto invasiva , se non volevi essere disturbato non lo facevano .
i bungalow garden view che avevamo noi erano davvero carini , puliti e il letto king size era fantastico , terrazzino con sedie e tavolino dove rilassarsi .
il mare bellissimo !!!! a riva c'erano i pesci che ti sfioravano .. non avevano paura e vicinissimo alla riva c'è la barriera corallina dove fare snorkeling e vedere tantissimi pesci, noi abbiamo trovato a riva ance stelle marine e barracuda (non molto grandi) e tantissimi branchi di pesci ...
e non vi dico uno uscendo dall'acqua dove me lo sono trovato :oops:
le escursioni anche sono belle : noi abbiamo fatta una escursione che comprendeva snorkeling in mezzo al mar dei caraibi ,escrusione all'isola delle conchiglie sosta in delle piscine naturali formate con i secoli in mezzo all'abisso e poi sosta in altre piscine dove siamo andati alal ricerca di stelle marine giganti ..... bellissimo !!!
un'altra escursione bella è stata quella all'isola di saona(isola nella foto)
unico ricordo negativo è che stavo davvero malissimo con la dissenteria quindi tutta la prima parte non me la sono goduta .
siamo stati una settimana però posso dire che la malinconia ci è rimasta per buoni 10 giorni quando siamo tornati .... siamo stati benissimo e spero di poterci tornare .... l'aria di quei posti è diversa da tutto il resto del mondo , i paesi latini ti lasciano una giouia dentro che non dimetichi , credo che sia uno dei popoli più ospitali che abbia mai conosciuto .... ti regalano anche quello che non hanno !!!!
indimenticabile !!!!
se non sapete dove andare in vacanza ... andate a santo domingo perchè è bellissimo

NON DIMENTICATE DI PORTARVI FERMENTI LATTICI E PILLOLE CONTRO LA DISSENTERIA , BEVETE TANTISSIMO E NON MANGIATE VERDURE CRUDE E FRUTTA .... SE NO PEGGIO PER VOI ;) :uaz:

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