L'etichetta addosso

La depressione post parto è una malattia subdola e grave, ed è un malessere sempre più frequente e silenzioso tra le neomamme. Parlarne e prendere atto che esiste è importante! Perciò parliamone insieme, non vergognamoci, chiediamo aiuto, perché se ne può uscire, se ne deve uscire.

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pea_73
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da pea_73 »

newmoon ha scritto: Il problema e' che se a Biah avessero detto dal primo giorno che aspettava un maschietto,probabilmente ci sarebbe stata comunque male,ma avrebbe "accettato" la cosa...a lei non va giu' il fatto che glielo abbiano detto a 32 settimane,quando gia' si era fatta tutti i suoi castelli,aveva comprato - come e' logico per ogni mamma - montagne di vestitini rosa e la cameretta e aveva preparato Bea all'arrivo di una sorellina.Per lei aver avuto S. invece della sua adorata e attesa Isabella e' stato uno shock troppo forte,un vero e proprio lutto,che ancora purtroppo non riesce a elaborare(e Dio sa se,da sola,riuscira' mai ad elaborare...dubito pero'...)...certo per noi mamme normali questo e' proprio incomprensibile,ma io credo che quello su cui bisognerebbe concentrarsi(lei in primis,poi la sua famiglia,poi forse anche noi che stiamo qui ad ascoltarla...)..l'elaborazione di quello che lei ha vissuto e vive come un lutto...
Si anche io ho pensato a questa cosa... E' come se incolpasse il figlio di avere ucciso la figlia (che in realtà non è mai esistita).
Però io non so, non sono un medico nè uno psicologo, so che esitono tante terapie diverse e diverse scuole di pensiero. Nel mio caso la rielaborazione del lutto è servita, ma ci sono casi nei quali invece non serve rivivere un trauma e bisogna concentrarsi più sul presente (terapia "comportamentale"), altri in cui può essere utile seguire una terapia di coppia, o madre-bimbo...
Insomma ce ne sono tante di cose che si potrebbero fare.

Ma io ho la sensazione Biah che tu sotto sotto odi te stessa e pensi di meritarti questa infelicità, per questo non vuoi uscire da questo stato, non vuoi voler bene a tuo figlio, e vuoi continuare a vivere questa maternità solo come un peso scartando le cose belle...
Poi, ripeto, noi non possiamo aiutarti, almeno io non credo di potere, però posso stare qui a dirti che non meriti affatto quest'odio, questa infelicità, che vali come persona, come madre, e che le cose che fai tutti i giorni lo dimostrano.
Non prendetemi sul serio, io non lo faccio mai.

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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da pea_73 »

Lillafiore ha scritto: il problema invece è che per Biah il carnefice è S, lei la vittima. una madre che sa di essere malata e di star rovinando la vita a se stessa e a suo figlio, accettando di essere malata deve trovare il modo di farsi aiutare. Perchè ripeto, sa solo Dio quanto ho sofferto quando pensavo che Fla fosse il mio errore più grande, che folli erano quelli che ne facevano due!!! per me era un incubo continuo, e l'incubo ancora più grande era il pensiero di me stessa così! mi sentivo un mostro, quando ho capito di essere malata e non un mostro è stata una liberazione!
Si , anche io mi ritrovo molto di più in questo quadro che non in quello di Biah, ma non siamo tutte uguali...
Lillafiore ha scritto: Perchè io non avrei mai accettato di odiare mia figlia. ecco cosa mi fa rabbia, che Biah accetti di odiare S, perchè il problema è lui. Il problema è la malattia di Biah, se lei lo accettasse potrebbe curarsi. Perchè quando si parla di aborto allora la depressione è una malattia che giustifica l'aborto, ma secondo voi si fa abortire una donna depressa prima di provare a curare la depressione?? perchè la depressione è una malattia, ma è curabile! quindi se la madre vuole abortire per depressione non è che si abortisce e via, i medici tentano di salvare entrambi curando la madre.
No attenzione io non dico questo. E' chiaro che la soluzione migliore è salvare entrambi.
Però non è detto che si trovi subito la cura giusta che funzioni e che funzioni in tempo. Disgraziatamente i giornali sono pieni di storie che dimostrano il contrario.
E poi c'è un'altra questione, non è detto che la donna accetti di farsi curare.
Non possiamo costringerla se non vuole, non possiamo tenerla legata a un letto per mesi, e allora che si fa?

Io dico solo questo, secondo voi vale la pena di correre il rischio -accertato- che la donna si suicidi (perdendoli entrambi) pur di non farla abortire?
Ripeto, me lo sto chiedendo, non ho la risposta certa.
Lillafiore ha scritto: Adesso S è nato, ma la madre va curata lo stesso, per il bene di entrambi
Perchè di donne con la depressione c'è pieno, ma Biah deve accettare di andare da uno specialista per curarsi, odiare il proprio figlio per una malattia che sia ha, e non farci niente, per me non è una cosa giustificabile...
Si è vero però io questo suo rifiuto me lo spiego solo come un odio verso se stessa, un pensare che in fondo lei meriti di stare così. Perchè vedi se lei fosse tranquilla e felice della sua condizione di madre indifferente, allora si non sarebbe giustificabile. Ma felice non è per niente, mi pare...
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da Kelly »

Io credo che solo interpellando chi vive quotidianamente le interruzioni di gravidanza possa dirci chiaramente e senza equivoci come sarebbe "se"...per il resto Biah ho capito che in Inghilterra si può ma vivendo in Italia io mi curo delle leggi italiane, non inglesi e, ripeto, la legge semmai va APPLICATA e non interpretata specie quando è chiara e limpida come la 194.

poi c'è un'altra cosa che non capisco: si stava parlando di aborto terapeutico e depressione. Ma se il punto della questione è la depressione, l'aborto certo che lo si può praticare senza alcun problema..entro i primi 3 mesi però. Cioè non si può pensare di trascorrere i primi 3 mesi di gravidanza in depressione e pensare di abortire dopo questo termine...non so se riesco a spiegarmi, esiste la possibilità di farlo PRIMA, perchè ostinarsi sul terapeutico che diventa molto piu complicato??
sarà difficile vederti da dietro, sulla strada che imboccherai....

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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da Kelly »

Biah però la tua citazione sul post del Salotto non è che vada esattamente nella tua direzione eh!
Li la maggior parte sono mamme che hanno detto cose brutte alle FIGLIE..quindi femmine...
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da pea_73 »

crissy ha scritto:Eh Lilla sono 10 pagine che cerco di spiegare che far abortire una madre depressa senza prima tentare di curarla sarebbe da folli, ma pare che la folle sia io :lol:
Mi dispiace ma non credo che nessuno ti abbia dato della folle, in fondo stiamo solo parlando. Io penso che si possa parlare di un argomento caldo e delicato come l'aborto terapeutico senza per forza scannarci.
Questo però se chi discute tiene presente e accetta che questa è una zona "grigia" dove non ci sono verità universalmente riconosciute, dove ci possono essere domande senza risposta, e dove il bene e il male non sempre appaiono nella loro chiarezza.
Se poi si ha una posizione più netta come quella di un cattolico, va bene uguale e certamente merita rispetto, però allora che c'è da discutere?
Non prendetemi sul serio, io non lo faccio mai.

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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da Kelly »

Pea perdonami, a me sta bene tutto ma che si definisca una 194 come una zona grigia no.
Forse intendevi che la depressione lo è, ed è senz'altro cosi..è un limbo..ma parlavamo di una legge, frutto di lotte di altre donne, frutto ancora oggi di controversie ma frutto di un lavoro chiaro e preciso e non interpretabile.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da lon9892 »

però io ho notato che Biah parla solo di leggi sull'aborto e sul diritto delle donne ad abortire, ma non parla della possibilità di curarsi, non l'ho mai sentita dire che avesse preso in considerazione la possibilitò di analizzare la sua situazione da altri punti di vista...
Perchè guarda solo le "critiche" (chiamiamole così) e non commenta mai i consigli?

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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da crissy »

Kelly ha scritto:Biah però la tua citazione sul post del Salotto non è che vada esattamente nella tua direzione eh!
Li la maggior parte sono mamme che hanno detto cose brutte alle FIGLIE..quindi femmine...

Ho pensato la stessa cosa...oltretutto anche nel caso specifico di mia madre la causa principale del suo malessere è stato il pessimo rapporto che aveva avuto con la madre. Mia mamma ha un fratello maschio che invece mia nonna adorava.
Perchè vedi Biah tu ti sei costruita tutta la tua favola dei meravigliosi rapporti idilliaci tra madre e figlia, purtoppo la storia insegna che è molto più difficile costruire un rapporto affettivo equilibrato con un figlia femmina che non con un maschio. Poi certo il maschio non verrà con te in boutique o a fare la ceretta (ma se per questo non ci verrà neanche tua figlia) ma sai quanto me ne frega per quello ci sono le amiche.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da pea_73 »

Kelly ha scritto: poi c'è un'altra cosa che non capisco: si stava parlando di aborto terapeutico e depressione. Ma se il punto della questione è la depressione, l'aborto certo che lo si può praticare senza alcun problema..entro i primi 3 mesi però. Cioè non si può pensare di trascorrere i primi 3 mesi di gravidanza in depressione e pensare di abortire dopo questo termine...non so se riesco a spiegarmi, esiste la possibilità di farlo PRIMA, perchè ostinarsi sul terapeutico che diventa molto piu complicato??
Si certo questo è pacifico. Infatti stiamo sempre parlando nell'ipotesi remota che questa depressione si scateni, per qualsiasi ragione, in un arco di tempo successivo.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da Kelly »

No ti sbagli Lon..in passato l'ha fatto. è andata da una persona per iniziare un percorso (non ricordo se psicologa o psichiatra) che le diede dei farmaci se nn ricordo male e lei non si trovò bene. Ci è andata una o due volte mai piu.
dopodichè ai consigli ha sempre e comq risposto che lei ormai accettava la situazione per quella che era e le andava bene cosi anche se "non le andava bene"...fine della questione.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da pea_73 »

Kelly ha scritto:Pea perdonami, a me sta bene tutto ma che si definisca una 194 come una zona grigia no.
Forse intendevi che la depressione lo è, ed è senz'altro cosi..è un limbo..ma parlavamo di una legge, frutto di lotte di altre donne, frutto ancora oggi di controversie ma frutto di un lavoro chiaro e preciso e non interpretabile.
Scusa io non intendevo la legge 194, intendevo il discorso sull'aborto in generale. Mi ponevo più un problema di coscienza che non di legge.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da crissy »

pea_73 ha scritto:
crissy ha scritto:Eh Lilla sono 10 pagine che cerco di spiegare che far abortire una madre depressa senza prima tentare di curarla sarebbe da folli, ma pare che la folle sia io :lol:
Mi dispiace ma non credo che nessuno ti abbia dato della folle, in fondo stiamo solo parlando. Io penso che si possa parlare di un argomento caldo e delicato come l'aborto terapeutico senza per forza scannarci.
Questo però se chi discute tiene presente e accetta che questa è una zona "grigia" dove non ci sono verità universalmente riconosciute, dove ci possono essere domande senza risposta, e dove il bene e il male non sempre appaiono nella loro chiarezza.
Se poi si ha una posizione più netta come quella di un cattolico, va bene uguale e certamente merita rispetto, però allora che c'è da discutere?

Mi sembra di aver messo la faccina che sorride proprio perchè era una battuta.
Ribadisco per la centesima volta che non sono cattolica e sono anche di sinistra, va bene così?
E comunque concordo con kelly, ma zona grigia dove! la 194 grazie a dio è una legge chiara, assolutamente comprensibile e che non lascia certo spazio a interpretazioni, e una legge non può e non deve essere interpretata. Ma da chi poi? giudice che vai legge che trovi? ma non ti rendi conto degli scenari terrificanti che si potrebbero aprire.
Se poi parlavi della dpp allora ok sono d'accordo.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da pea_73 »

crissy ha scritto:[
Mi sembra di aver messo la faccina che sorride proprio perchè era una battuta.
Ribadisco per la centesima volta che non sono cattolica e sono anche di sinistra, va bene così?
E comunque concordo con kelly, ma zona grigia dove! la 194 grazie a dio è una legge chiara, assolutamente comprensibile e che non lascia certo spazio a interpretazioni, e una legge non può e non deve essere interpretata. Ma da chi poi? giudice che vai legge che trovi? ma non ti rendi conto degli scenari terrificanti che si potrebbero aprire.
Se poi parlavi della dpp allora ok sono d'accordo.
Scusate forse mi sono espressa male, parlavo del discorso sull'aborto in generale, non della legge: Per zona grigia intendo una zona dove ancora si dibatte e la coscienze di tutti non si sono, diciamo così, allineate secondo un sentire comune.
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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da crissy »

Sì sul discorso aborto certo sono d'accordo con te, ognuno giudica con la sua coscenza. Non potra mai esserci un pensare comune, è talmente delicato come argomento...
"Non esistono grandi scoperte né reale progresso finché sulla Terra esiste un bambino infelice" A Einstein

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Re: L'etichetta addosso

Messaggio da lon9892 »

Kelly ha scritto:No ti sbagli Lon..in passato l'ha fatto. è andata da una persona per iniziare un percorso (non ricordo se psicologa o psichiatra) che le diede dei farmaci se nn ricordo male e lei non si trovò bene. Ci è andata una o due volte mai piu.
dopodichè ai consigli ha sempre e comq risposto che lei ormai accettava la situazione per quella che era e le andava bene cosi anche se "non le andava bene"...fine della questione.
Si Kelly, ricordo che ci andò forse pochissimo dopo il parto, ma un unico tentativo non basta... il percorso deve essere necessariamente lungo e profondo, e soprattutto deve esserci la volontà di farlo. e quello che mi spaventa , per come la vedo io, e che lei metta sempre lei prima di tutto. Se non si è trovata bene con una molla tutto e continua nel suo odio / indifferenza nei confronti di S., e non vaglia altre possibilità per cercare di dare qualcosa in più a quell'essere senza colpe..

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