considerazioni sparse

La depressione post parto è una malattia subdola e grave, ed è un malessere sempre più frequente e silenzioso tra le neomamme. Parlarne e prendere atto che esiste è importante! Perciò parliamone insieme, non vergognamoci, chiediamo aiuto, perché se ne può uscire, se ne deve uscire.

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pea_73
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considerazioni sparse

Messaggio da pea_73 »

In questi mesi mi sono trovata spesso a riflettere "razionalmente" sulla depressione e mi piacerebbe condividere con voi alcuni -per la verità pochi- punti fermi e considerazioni varie.

La depressione, per quanto post partum, è innanzitutto depressione.
Dico questo perchè spesso gli "altri" (me compresa prima di averla), fanno spallucce e tendono ad archiviare il tutto come un semplice fatto ormonale, uterino, una di quelle cose tipo la sindrome pre-mestruale per intenderci.

Invece la depressione, quella vera, è una cosa seria, profonda, totalizzante. Non c'entra nulla con istinti e ormoni e può durare un mese o tutta la vita. Io non la definirei neppure "malattia", per togliere completamente ogni connotato fisico. E' una malattia si, ma della mente -dell'anima per i credenti-

Certo un neonato da accudire è anche uno sconvolgimento, un terremoto, sul piano pratico della propria esistenza. Eppure anche questo, a quanto pare, non c'entra.
La dpp può venire sia con un bimbo che piange per ore, sia con uno come il mio che dorme diciotto ore di cui dodici di fila. Se vi basta una doccia e una notte di sonno per ritrovare il sorriso, la vostra non è depressione. Magari fosse così semplice, magari fosse tutto qui.

La nascita di un bambino è un evento emotivamente sconvolgente, mistico anche per un' atea come me, un miracolo assoluto che pone di fronte ad enormi interrogativi, magari irrisolti e irrisolubili. La vita, la morte, il significato della vita, l'amore.
Molti di noi camminavano sull'orlo di un precipizio già da prima, forse da sempre, e non lo sapevano. I motivi possono essere tanti e tutti diversi, come tante sono le cose irrisolte. Intendiamoci, la sofferenza esiste prima o poi per tutti. Ma ognuno ha la sua storia che è unica al mondo, come le impronte digitali.

C'è poi la questione del famigerato istinto materno, per me un altro mito da sfatare. Sul piano animale l'istinto materno non è altri che l'istinto di protezione dei cuccioli, quello che permette ai mammiferi di non estinguersi. Questo nasce da un bisogno e cessa nel momento in cui questo bisogno cessa. Quando i cuccioli sono cresciuti, essi vengono allontanati dalla madre, semplicemente non più riconosciuti come figli. Eppure in giro non si sente altro che l'esaltazione di questo istinto, come se fosse sullo stesso piano dei sentimenti umani.
Chiamiamola tenerezza, senso di protezione, che proviamo -chi più chi meno-, di fronte ad un bimbo, o anche ad un cucciolo, e nulla più. Ma amare qualcuno, conoscerlo, instaurare una relazione profonda con lui/lei, non è cosa da primati, se mi permettete è un'"invenzione" puramente e meravigliosamente umana. La compassione, non in senso di pietà, ma in senso di "sentire insieme". Essere tristi o felici quando l'altro è triste o è felice. Cosa c'è di più umano di questo. Nulla a che vedere con la sopravvivenza della specie.

Ci sono libri deliranti che affermano che dovremmo imparare dalle scimmie come amare i nostri figli.

Tutto ciò secondo me non giova al nostro già precario equilibrio. Perchè ci sentiamo già sconfitte in partenza, se quando vediamo i nostri figli neonati, proviamo tenerezza si, ma in fondo non vediamo l'ora che crescano, che ci mostrino quello che sanno fare, che ci chiamino "mamma", che facciano i capricci persino.

Vabbè sto delirando lo so vado a pranzo, però mi piacerebbe sapere che ne pensate, perchè so che queste cose sono un po' controverse.
Baci a tutte e state serene...
Non prendetemi sul serio, io non lo faccio mai.

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Biah
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Re: considerazioni sparse

Messaggio da Biah »

oddio hai scritto tante cose che condivido... è tanto tempo che non entro qui, per cercare di dimenticare la morsa che mi attanaglia il cuore e l'anima , a volte sembra tutto calmo ma poi qualcosa o qualcuno inizia di nuovo a farmi stare male , a farmi sentire inutile e decerebrata... io non so cosa ho, so semplicemente che mi alzo ogni mattina e mi addormento ogni sera pensando che la mia vita fa schifo, che se dovessi morire domani non me ne potrebbe fregare di meno, e mi manca come ero... una ragazza (!) allegra, felice, una persona sempre con il sorriso e che cercava in ogni situazione di trovare il lato positivo, ero una persona che amava la vita e adesso non dico che la odio ma mi è indifferente... l'istinto materno non l'ho mai provato , nemmeno per la mia amata bimba, sono diventata la sua mamma insieme a lei, sono "nata" con lei e a piccoli passi stiamo facendo un percorso, ma non è che solo perchè sono sua madre ho le verità in tasca... vado avanti a volte alla cieca, facendo cosa meglio mi pare giusto e spesso sbagliando... per l'altro beh, che dire, lui è la causa del mio malessere, della mia insoddisfazione, della mia tristezza... non volevo quel figlio e ora ce l'ho e ho dovuto accettarlo, ho analizzato molte volte il mio PRIMA e il mio DOPO e a parte la morte prematura di mio padre, di cui ho sofferto immensamente ma di cui ho cecato di famene una ragione,non ho trovato nulla che potesse indicarmi uno squilibrio, una depressione latente, un qualcosa che potesse indirmi a pensare: la vita fa schifo... la mia causa scatenante è stata nemmeno la nascita di S ma lo scoprire che non era la mia bambina... ed è inutile che tutte mi dicano che a tizia, caia e sempronia è successo e non ne hanno fatto un dramma, per me dramma è stato , non siamo tutti fatti alla stessa maniera...

La compassione, non in senso di pietà, ma in senso di "sentire insieme". Essere tristi o felici quando l'altro è triste o è felice. Cosa c'è di più umano di questo. Nulla a che vedere con la sopravvivenza della specie.

Io credo che qui sia empatia, il rifletterci nelle sensazioni di un'altra persona facendole nostre, gioire e soffrire insieme... questo unisce e cementa i sentimenti e il legame... la compassione, intesa come pietà , a mio avviso non esiste se non in rari casi , le persone si aspettano determoinati comportamenti e se si esce dagli schemi tanti salgono in cattedra a giudicare e bacchettare... perchè in tanti c'è il godimento di sentirsi superiori e migliori di "te" ( maestatis) che stai male, che attraversi un periodo dove nulla più conta e nulla ha più valore... io di compassione ne ho ricevuta poca ma di quetso non mi scamdalizzo di certo, ma quello che mi ferisce sono gli mp dove mi scrivono insulti e improperi... e queste sono madri, che si credono migliori... e che magari lo sono sia chiaro, ma dimostrano poca compassione, meglio tacere credo che cercare di affondare una persona che stà già affondando di suo.... di contro ho scoperto eprsone che sono veramente Amiche, al di là del virtuale, al di là delle apparenze, hanno saputo starmi vicino come pochi... ed è il rovescio della medaglia no? Non c'è il bene senza il male, non c'è il male senza il bene. In sintesi, voisto che come al soliyo ho scritto troppo... credo che di belle pariole sia facile riempirsi la bocca, di come deve o non deve essere una madre, ma nella realtà tutto non va on schemi prestabiliti, qualcosa può incepparsi, e le vere Donne , con la D maiuscola , se possono aiutano, se no stanno zitte senza emettere giudizi affrettati e frettolosi... empatia, pietà, infondere speranza...stare accanto anche senza fare nulla, ma esserci, alzare lo sguardo e vedere qualcuno, anche se esso non fa nulla , sapere che c'è... non capita sovente, e spesso si affonda, perchè il peso dell'anima porta giù nel baratro...

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Re: considerazioni sparse

Messaggio da Biah »

scusa errori ma sono cottissima...

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pea_73
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Re: considerazioni sparse

Messaggio da pea_73 »

Biah io non so molto della tua storia però ho letto qualcosa...
Ti posso dire che io ho provato quello che provi tu ora, e anzi anche peggio. Mi sono dovuta separare da lui, mandarlo a stare dai miei per quasi una settimana. Ho dovuto raccogliere i cocci di me stessa, ci sono voluti mesi e ancora oggi che finalmente il mio cuore si è aperto a lui, credimi non so davvero cosa sia successo. Ora non voglio scendere troppo nei dettagli. Ho perso un fratello quando ero adolescente, la mia psicologa dice che non ho elaborato il lutto che si è ripresentato ora, più di vent'anni dopo, in un momento che doveva essere di gioia. Eppure io non ci credo, non mi sembra possibile, non mi capacito. Nel mio cielo che doveva essere perfetto e senza nuvole, io stavo per distruggere tutto. Bastava tanto così.
Perciò credimi, nessuna meno di me avrebbe il diritto di giudicarti e sono assolutamente lontanissima dal volerlo fare. Da quello che scrivi mi sembri una persona sensibile e intelligente (forse sono sinonimi). Mi sembra che certe affermazioni così scioccanti che fai (per le profane) in realtà siano come un grido d'aiuto di qualcuno che sta affogando in un mare solitario, e quindi ha bisogno di urlare più forte che può per farsi sentire.
Noi non possiamo aiutarti, possiamo solo essere qui ad ascoltare. Solo chi sta vicino a te può farlo, ma sempre da quello che racconti, sembra non poterlo/volerlo fare.
Ecco allora tutto quello che posso dirti è non smettere di urlare...
E speriamo che qualcuno finalmente si decida a sentirti.
Un abbraccio
Non prendetemi sul serio, io non lo faccio mai.

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Re: considerazioni sparse

Messaggio da pea_73 »

Aggiungo che si, insieme all'istinto materno, anche le madri perfette sono un altro mito da sfatare. Prima mi facevano male quelle super-mamme che sapevano sempre tutto loro... :evil:
Ora mi fanno ridere, perchè so che non esistono.
Del resto se ci pensi fa ridere una che già quando il suo bimbo ha tre-quattro anni fa un bilancio della propria genitorialità...
Neanche fra trent'anni potremmo dire se siamo stati dei bravi genitori...
Non prendetemi sul serio, io non lo faccio mai.

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Re: considerazioni sparse

Messaggio da Biah »

Grazie di avere raccontato la tua storia, non credo sia facile parlare di argomenti così intimi e delicati,purtoppo per me ritrovare la felicità sarebbe potere tornare indietro nel tempo e non avere S. Ora purtoppo c'è e me lo devo tenere,non ho avuto altra scelta e non ho scelta ora, a me non interessa costruire nulla co lui , voglio solo che cresca e rompa meno , che possa andarsene presto all'asilo e che diventi un essere umano e non un demonio come è adesso.Io ho una figlia ce l'ho e tanto mi basta, vado avanti e mi faccio forza solo per lei.Se lei non ci fosse me ne sarei andata già da un bel pezzo ... oramai i commenti mi scivolano via di dosso, quello che mi tocca ancora molto è l'ipocrisia di tante persone, il nasocndersi dietro un dito dopo aver lanciato la pietra...

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pea_73
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Re: considerazioni sparse

Messaggio da pea_73 »

Fregatene di quello che pensano gli altri.
Io lavoro e questo è un toccasana per me. Anche oggi che amo mio figlio penso che sarebbe comunque pesante stare tutto il giorno a casa a dover badare a un bimbo piccolo, senza contatti "umani", senza qualcuno che sappia risponderti altro che "ghe!"... :bab:
Insomma diciamocelo è pesante, poi non metto in dubbio che ci sia a chi piace...
lo so che non vuoi andare in terapia e credo sia inutile cercare di convincerti, a me è servito ma ci sono voluti mesi, le prime sedute non riuscivo neanche a parlare, piangevo e basta. Anche se ora ti sembra impossibile, tuo figlio crescerà.
Adesso che fa lui, dice qualche parola? Cammina bene? (scusa ma non ho capito quanto ha esattamente)
Non prendetemi sul serio, io non lo faccio mai.

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