Non sono convinta.santabarbara ha scritto: ↑24 luglio 2019, 14:54Letty sono io che ho parlato per prima di contesto che influenza il risultato: ma non è il Qi che cambi, sono le condizioni esterne di contorno ad essere diverse! Motivo per cui non ha senso farlo tante volte: qual è il Qi giusto? Ne prendiamo uno caso, prendiamo l’ultmio , prendiamo il più alto?
Il fatto che sono bambini e crescono infine non dovrebbe impattare il Qi non è che con le tette e la statura cresce anche il Qi se no staresti dimostrando che l’intelkigenza Puo’ essere “ curata” nel senso di “istruita è allenata”
E
Non è proprio così.. si può allenare a fare i test ma non è che l’intelligenza migliora
Trovo contraddittorio dire, da un lato, che il contesto influenza il risultato e, dall'altro, che "non si dovrebbe testare il QI piu' di una volta".
O meglio, ragionevolmente non ha senso ritenstarlo se i risultati sono nella norma e se non vi sono rilevanti disomogeneità nei risultati.
Ma in caso contrario (risultati non nella norma e/O elevate disomogeneità) ritestarlo a distanza di anni, tanto più nella fase evolutiva, ha un senso, proprio perché la prima misurazione potrebbe essere stata "inficiata" dal "contesto" (cosa che a priori non si può proprio sapere).
Sul fatto poi che il QI, a prescindere dal contesto, sia qualcosa di cristallizzato durante l'età evolutiva, è una posizione che non mi convince pienamente. Però non sono in grado di dire, perché non ne ho gli elementi, se sia un vero cambiamento del QI o solo un ridefinire il contesto, cosa più facile in un bambino che in un adulto. Il risultato finale però è lo stesso, ossia che si possono avere valutazioni estremamente divergenti, oltre l'intervallo di confidenza.