mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
mi sembra che stiate camminando, procedendo, non siete certo immobilizzati sul problema e questo è davvero positivo per tutti. Entrare in contatto con le proprie emozioni non è facile, non lo è per noi adulti che possiamo metterci un po' di consapevolezza e esperienza. Dare un nome alle emozioni resta per me ancora la cosa più difficile in assoluto.. ricordi? forse ne parlavamo anche a proposito di Gordon, della codifica dei sentimenti nell'ascolto attivo, quando sia difficile identificare i sentimenti veri, quelli che stanno sotto alla rabbia, alla paura...
Però almeno un confronto lui lo cerca, a modo suo, vuol dire che ancora è in contatto con voi e sente di essere sostenuto e capito, questo è importante.
Sulla terapia, magari per ora sospendi, potrebbe essere un modo anche per dare fiducia a tuo marito, con l'idea magari tra qualche mese di portarlo di nuovo per un paio di sedute e monitorare la situazione.
Mi sembra ottima anche l'idea della ludoteca.
Dai siso, avanti tutta!
Però almeno un confronto lui lo cerca, a modo suo, vuol dire che ancora è in contatto con voi e sente di essere sostenuto e capito, questo è importante.
Sulla terapia, magari per ora sospendi, potrebbe essere un modo anche per dare fiducia a tuo marito, con l'idea magari tra qualche mese di portarlo di nuovo per un paio di sedute e monitorare la situazione.
Mi sembra ottima anche l'idea della ludoteca.
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
grazie Lora sei incoraggiante.
Oggi mio marito mi ha chiesto perchè non ho detto niente a Daniele mentre ieri sera prendeva a pugni il tavolo perchè non riusciva a risolvere un enigma del prof. Layton.
Io gli ho spiegato che non sapevo cosa dirgli ero un po' nel pallone e lui "beh potevi chiedergli: è difficile vero?"
lui pensa che Gordon sia il cognome di Flash eppure evidentemente è molto intuitivo in questo ambito
Oggi mio marito mi ha chiesto perchè non ho detto niente a Daniele mentre ieri sera prendeva a pugni il tavolo perchè non riusciva a risolvere un enigma del prof. Layton.
Io gli ho spiegato che non sapevo cosa dirgli ero un po' nel pallone e lui "beh potevi chiedergli: è difficile vero?"
lui pensa che Gordon sia il cognome di Flash eppure evidentemente è molto intuitivo in questo ambito
Francy
siso
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Me pare il mio ex quando si girò verso sua figlia cinquenne che non voleva stare legata in auto urlando 'ma qual è il tuo problemaaaaaaaa?'
Tieniti aggiornata!
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Penso che forse il tennis è uno sport individualista, forse uno sport di squadra andrebbe meglio per il suo caso.ciao
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Ciao Siso, ho letto con molta "passione" tutti i tuoi messaggi e le risposte e commenti delle molliste. Con passione perché ci ritrovo molte situazioni incontrate nel lavoro con bambini e genitori di tutte le età. Stai tranquilla, sono situazioni molto diffuse che genitori attenti come voi superano ealla grande.
Mi vengono in mente due spunti.
Uno è legato allo stato d'animo.
L'ostilità e la fatica a gestire le emozioni sembrano il segno vivo di una ferita, di una mancanza: la mancanza di un riferimento affettivo immediato nei primi giorni di vita. E' come se il piccolo non avesse sviluppato un attaccamento sicuro ad una figura di riferimento. E questo lo porta ad essere ostile (perché deve difendersi da tutto) perfezionista (perché deve farcela da solo) insicuro (perché non fa affidamento su nessuno da cui si senta realmente protetto) e immeritevole (dell'amore e della stima degli altri). Sia ben chiaro: non è colpa vostra!
L'altro riguarda possibili attività utili.
Io credo molto nella utilità di esprimere attraverso i linguaggi non verbali ciò che le parole non riescono a dire ma anche ciò che riteniamo vergognoso o doloroso portare alla coscenza. Ma non basta fare teatro, dipingere o ballare per attivare questo processo. Occorrono spazi nei quali persone competenti aiutino il bambino a trovare il linguaggio per lui più consono, quello che oltre a piacergli lo aiuti ad esternare le emozioni. Non occorre un corso, a volte bastano due o tre incontri, nei quali il bambino realizza un prodotto (manipolato, costruito, disegnato...). L'arte terapia aiuta a riconoscere in quel prodotto qualcosa che il bambino ha tirato fuori da se; lo può mostrare, lo può osservare, lo può giudicare come vuole, può parlarne lo può maltrattare, liberamente... perché a livello coscente parla di qualcosa che è fuori (distacco) ma a livello inconscio sta parlando di se' (elaborazione). Secondo me per tuo figlio è questo il tipo di "sfogo" che serve. Non uno sfogo fisico ma uno sfogo contenitivo e produttivo. La manipolazione e la pittura in questo si rivelano dir poco magiche. Perché presumono totale libertà ma attraverso l'uso di materiali precisi e spazi di lavoro limitati attivano un forte contenimento emotivo. E alla fine la concretezza di un oggetto realizzato.
Prova (se dalle tue parti c'è possibilità).
E soprattutto non dar retta a tuo marito: da soli è tutto più faticoso e poi la responsabilità e i sensi di colpa non finoscono mai!!!!!Ti abbraccio.
Mi vengono in mente due spunti.
Uno è legato allo stato d'animo.
L'ostilità e la fatica a gestire le emozioni sembrano il segno vivo di una ferita, di una mancanza: la mancanza di un riferimento affettivo immediato nei primi giorni di vita. E' come se il piccolo non avesse sviluppato un attaccamento sicuro ad una figura di riferimento. E questo lo porta ad essere ostile (perché deve difendersi da tutto) perfezionista (perché deve farcela da solo) insicuro (perché non fa affidamento su nessuno da cui si senta realmente protetto) e immeritevole (dell'amore e della stima degli altri). Sia ben chiaro: non è colpa vostra!
L'altro riguarda possibili attività utili.
Io credo molto nella utilità di esprimere attraverso i linguaggi non verbali ciò che le parole non riescono a dire ma anche ciò che riteniamo vergognoso o doloroso portare alla coscenza. Ma non basta fare teatro, dipingere o ballare per attivare questo processo. Occorrono spazi nei quali persone competenti aiutino il bambino a trovare il linguaggio per lui più consono, quello che oltre a piacergli lo aiuti ad esternare le emozioni. Non occorre un corso, a volte bastano due o tre incontri, nei quali il bambino realizza un prodotto (manipolato, costruito, disegnato...). L'arte terapia aiuta a riconoscere in quel prodotto qualcosa che il bambino ha tirato fuori da se; lo può mostrare, lo può osservare, lo può giudicare come vuole, può parlarne lo può maltrattare, liberamente... perché a livello coscente parla di qualcosa che è fuori (distacco) ma a livello inconscio sta parlando di se' (elaborazione). Secondo me per tuo figlio è questo il tipo di "sfogo" che serve. Non uno sfogo fisico ma uno sfogo contenitivo e produttivo. La manipolazione e la pittura in questo si rivelano dir poco magiche. Perché presumono totale libertà ma attraverso l'uso di materiali precisi e spazi di lavoro limitati attivano un forte contenimento emotivo. E alla fine la concretezza di un oggetto realizzato.
Prova (se dalle tue parti c'è possibilità).
E soprattutto non dar retta a tuo marito: da soli è tutto più faticoso e poi la responsabilità e i sensi di colpa non finoscono mai!!!!!Ti abbraccio.
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Buon anno a tutte!
Natalia grazie per la tua risposta. Onestamente non mi viene in mente niente rispetto alla mancanza di una figura di riferimento per i primi giorni di vita. Era la normale routine di una famiglia con due bambini, uno appena nato e l'altro di 2 anni e mezzo......abbastanza confusionaria ovvio.
Io personalmente ho sempre vissuto con una certa angoscia la gelosia del grande. Forse lì ho peccato per cercare di mantenere sotto controllo la gelosia del grande.....è successo spesso che mi coccolassi il piccolino quando il grande non c'era (fino a mezzogiorno andava al nido) oppure quando faceva la poppata notturna.
Poi pero' col tempo mi sembra stia avvenendo il contrario e cioè che sto troppo sopra o comunque coinvolta dal piccolo mentre il grande con la scusa che è autonomo in tutto mi sembra quasi di trascurarlo.....
Ho proposto al mio piccolo di seguire un corso di disegno/pittura con personale preparato in ambito pedagogico, ma non ne ha voluto sapere.
Ora mi dice che vuole imparare a suonare la tastiera.....ma io e mio marito, ricordandoci cosa ci ha detto la psicologa, non siamo intenzionati a fargli fare qualcosa che lo impegni a livello di studio e di "controllo". Ormai ha un'età in cui non puo' piu' seguire i corsi di avviamento alla musica dei bambini fino ai 6 anni.
L'atletica non la vuole fare, la pittura non la vuole fare, la breakdance non la vuole fare, l'hip hop men che meno...
io sto quasi pensando che, visto che siamo a gennaio, a maggio ha la comunione, questo è un anno impegnativo anche per la scuola..........insomma quasi quasi non gli faccio far niente e ne riparliamo a settembre. Che dite?
Natalia grazie per la tua risposta. Onestamente non mi viene in mente niente rispetto alla mancanza di una figura di riferimento per i primi giorni di vita. Era la normale routine di una famiglia con due bambini, uno appena nato e l'altro di 2 anni e mezzo......abbastanza confusionaria ovvio.
Io personalmente ho sempre vissuto con una certa angoscia la gelosia del grande. Forse lì ho peccato per cercare di mantenere sotto controllo la gelosia del grande.....è successo spesso che mi coccolassi il piccolino quando il grande non c'era (fino a mezzogiorno andava al nido) oppure quando faceva la poppata notturna.
Poi pero' col tempo mi sembra stia avvenendo il contrario e cioè che sto troppo sopra o comunque coinvolta dal piccolo mentre il grande con la scusa che è autonomo in tutto mi sembra quasi di trascurarlo.....
Ho proposto al mio piccolo di seguire un corso di disegno/pittura con personale preparato in ambito pedagogico, ma non ne ha voluto sapere.
Ora mi dice che vuole imparare a suonare la tastiera.....ma io e mio marito, ricordandoci cosa ci ha detto la psicologa, non siamo intenzionati a fargli fare qualcosa che lo impegni a livello di studio e di "controllo". Ormai ha un'età in cui non puo' piu' seguire i corsi di avviamento alla musica dei bambini fino ai 6 anni.
L'atletica non la vuole fare, la pittura non la vuole fare, la breakdance non la vuole fare, l'hip hop men che meno...
io sto quasi pensando che, visto che siamo a gennaio, a maggio ha la comunione, questo è un anno impegnativo anche per la scuola..........insomma quasi quasi non gli faccio far niente e ne riparliamo a settembre. Che dite?
Francy
siso
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Ciao Siso, quando parlavo di assenza di figura di riferimento lo intendevo in maniera chiara,tipo ospedalizzazione, incubatrice o adozione. No, certo la distribuzione delle coccole fra grandi e piccoli è cosa ovvia e non fa male a nessuno. Chissà, magari troverà fra i compagni, uno di cui si fida di più e con il quale gli piacerà condividere un'attività. A volte un'amichetto riesce a tirar fuori potenzialità o anche superare ostacoli che... neanche la miglior terapia!
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- Mollista Senior
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
torno qua perchè le cose vanno avanti ma non cambiano.
Vorrei sapere da voi se conviene buttarcelo nella mischia (sperando nella comprensione dell'allenatore ad esempio di atletica, sport suggeritomi dalla psicologa) oppure seguire il suo non volersi mettere in gioco.
Io ho quasi pensato di fargli fare scout....nonostante sia contraria alla vita paramilitare e a fargli fare campeggio nei letti dei fiumi (qualche anno fa in val di sangro una piena si è portata via un accampamento scout)
Vorrei sapere da voi se conviene buttarcelo nella mischia (sperando nella comprensione dell'allenatore ad esempio di atletica, sport suggeritomi dalla psicologa) oppure seguire il suo non volersi mettere in gioco.
Io ho quasi pensato di fargli fare scout....nonostante sia contraria alla vita paramilitare e a fargli fare campeggio nei letti dei fiumi (qualche anno fa in val di sangro una piena si è portata via un accampamento scout)
Francy
siso
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- Una
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Ciao Siso,siso ha scritto:torno qua perchè le cose vanno avanti ma non cambiano.
Vorrei sapere da voi se conviene buttarcelo nella mischia (sperando nella comprensione dell'allenatore ad esempio di atletica, sport suggeritomi dalla psicologa) oppure seguire il suo non volersi mettere in gioco.
Io ho quasi pensato di fargli fare scout....nonostante sia contraria alla vita paramilitare e a fargli fare campeggio nei letti dei fiumi (qualche anno fa in val di sangro una piena si è portata via un accampamento scout)
Leggendo tutto il thread fare scouting non mi sembra affatto una cattiva idea (ovviamente col divieto di campeggio nel letto del fiume) essendo almeno una attività non competitivo e se devo credere all'amico di mio figlio di militare ha poco.
Altri sport che mi vengono in mente sono arti marziali oppure scherma. Nella scherma viene fatto anche parecchio atletica, ma a livello non competitivo, solo per mantenersi in forma e serve anche ai ragazzi per scaricarsi prima di iniziare con la tecnica. Il rispetto e comportamento corretto verso compagni e avversari sono intrinseci di questo sport. Mi è piaciuto molto l'atmosfera che ho trovato lì. tutta la rivalità scompare al momento che si scende dalla pedana.
Tuo figlio avrebbe anche l'età giusto per cominciare, bisogna vedere se gli piace, ma molti club consentono una periodo di prova
- mascia
- Mollista Senior
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Re: mollare lo sport o insistere? autostima e perfezionismo
Ma la musica???? Che so... la batteria, o la chitarra o addirittura il canto??? E' una valvola di sfogo non indifferente! Ed in più un bellissimo metodo per imparare a studiare in modo diverso....
quando tutto sembra fermo, la tua ruota girerà!!!!
Mascia.
Mascia.