Io sono il problema....

Dal disagio psicologico alle difficoltà psicoeducative: un team di esperte di formazione diversa e con esperienze professionali differenziate, cercherà di rispondere ai vostri quesiti e ai vostri dubbi.

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lella1970
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Io sono il problema....

Messaggio da lella1970 »

Non so da che parte iniziare!
Forse da quando piu di 20 anni fa è morto mio padre, avevo 14 anni, era malato da 5 anni e piu', anni vissuti entrando e uscendo dagli ospedali.
Dopo che è morto mia madre è entrata in depressione, ero la piu' grande ( ho una sorella piu' piccola di 3 anni) e lei ha stretto i cordoni per paura che prendessimo brutte strade, si sentiva minacciata e quindi è diventata severissima, sopratutto con me. Nei miei ricordi prevale la frustrazione, la rabbia per atteggiamenti ingiusti, il non parlare, discutere, solo imposizioni. A distanza di tanti anni riconosco che la sua era solo paura di non farcela, non cambierei mia madre per niente e nessuno al mondo, ma le rinfaccio dentro di me tante cose. Sopratutto non essersi accorta che avevo bisogno di aiuto per diventare forte, per diventare indipendente e non essere succube dei giudizi altrui. Il giudizio degli altri è fonte di forte disagio per me, lo sento dentro di me, sotto la pelle, in qualsiasi cosa che faccio. Sembra che ho bisogno di sentirmi dire che sono brava, che faccio bene, cerco l'approvazione di chiunque per essere tranquilla con me stessa. All'esterno sembro forte, decisa, ma dentro mi sento molto fragile e insicura. E questo mi mette nella condizione di essere facilmente manipolabile, di essere messa facilmente in crisi perche' basta un semplice giudizio che li per li rimango senza parole e poi dentro di me scatta il meccanismo che dice " vedi, hanno ragione loro, io sbaglio sempre" anche se obbiettivamente non è cosi' ma la mia insicurezza profonda mi blocca . Tutto questo quasi svanisce quando vado a trovare mia madre e mia sorella (viviamo molto lontane, ci vediamo poche volte l'anno). Con loro sembra tornare miracolosamente tutto in ordine, i miei pensieri, la mia vita, sono tranquilla e rilassata, non devo dimostrare niente a nessuno. Senza di loro mi sembra di essere una barca allo sbando, sento molto la lontananza ma sopratutto averle come punto di riferimento. MA IL MIO PUNTO DI RIFERIMENTO DOVREI ESSERE IO!!! Non posso pensare di contare sempre sugli altri, vedo le persone intorno a me sicure di se, sempre con la risposta giusta, sicure del loro valore e del ruolo che hanno nel mondo, mentre io sbando alla deriva in certi momenti. E' una sensazione bruttissima. E poi questo mi porta a pensare che gli altri se la prendono con me e ci rimugino sopra tante e tante volte. Diventa un pensiero quasi fisso, rielaboro nella mia testa il torto che mi è stato fatto fino a farlo diventare enorme, eviscero tutte le sfaccettature per giorni e giorni, non penso ad altro. Sembra quasi che io debba per forza tenere impegnato il cervello con qualcosa perche' se non penso saltano fuori le mie insicurezze.
Ora, sono ad un bivio, mi sento al capolinea. Non mi piace piu' vivere cosi' ma sopratutto vorrei non passare tutto questo a mio figlio, devo rompere questo circolo vizioso.Avevo anche pensato a una qualche psicoterapia ma non saprei da che parte iniziare Ogni aiuto sara' prezioso, e grazie di aver letto tutto il pippone!!!
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lella1970
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Re: Io sono il problema....

Messaggio da lella1970 »

Scusate lo porto su...................
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martamaria
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Re: Io sono il problema....

Messaggio da martamaria »

Scusami,lella,il tuo post mi era sfuggito :giu:

Guarda,il tuo modo di essere è assolutamente comprensibile,vista la tua storia.
Pensiamo alla costruzione dell'autostima. Mi pare tu faccia un'ottima autoanalisi e veda la situazione con molta lucidità.
E' il genitore affettuoso e rassicurante,che rinforza i tuoi comportamenti quello che ti fa crescere,ti da fiducia in te stessa e ti da la possibilità di staccarti dal nucleo per prendere la tua strada con decisione.
La tua mamma sicuramente ti ha amata,e ti ama,questo lo sai e con la maturità di oggi riesci a capire le motivazioni del suo comportamento. E' stata dura per lei,questo è chiaro. Probabilmente si è sentita costretta a reprimere la sua parte più tenera ritenendo di dover rappresentare per voi la madre e anche il padre,con un bagaglio doloroso.
Questo l'hai capito ma non devi comunque reprimere la rabbia che provi per quello che ti è mancato. Tu sarai sicuramente una madre diversa,non temere per questo,perchè sai vedere chiaro e metterai a frutto la tuas esperienza donando a tuo figlio ciò che non hai avuto.
Però a volte "capire" non basta a fare il salto dell'autonomia.
Intanto devi essere comunque orgogliosa di te stessa perchè con questa situazione difficile hai costruito la tua famiglia.
Sai che io ti comprendo perchè anche a me è capitato,per motivi diversi,di sentire la mia famiglia di origine come riferimento e soffrire veramente molto nel dovermi trasferire. Lì mi sono sentita persa e ho capito che per farcela avrei dovuto cambiare qualcosa in me. E così mi sono messa in analisi,cosa lunghissima e molto faticosa.
E' ottima la tua idea di farti aiutare e non ti consiglierei una strada così lunga e pure costosa,visto che adesso ci sono tipi di terapie ottime per questo tipo di problema e molto più veloci.
Ti segnalerei quindi la psicoterapia cognitivo-comportamentale,sicuramente una terapia breve,che attraverso la parte cognitiva ti aiuta a comprendere ancora di più il tuo stato d'animo e con la parte comportamentale ti suggerisce delle tecniche per lavorare su te stessa nella vita quotidiana,in modo che tu possa mettere in atto nuove strategie di comportamento che ti mostrino possibilità diverse.
Ricorda che è sempre in tuo potere modificare il corso della tua storia e non devi assolutamente perdere fiducia nelle tue capacità. Cerca sempre di razionalizzare e mettere a fuoco il fatto che certi tuoi atteggiamenti di sottomissione derivano da un"errore" educativo e affettivo,ma non sono tua responsabilità.
Per trovare la persona che ti possa aiutare,hai qualche riferimento? altrimenti se mi dici dove abiti posso provare a darti una mano per individuare qualcuno. Ok? qualunque cosa tu voglia chiedermi,fallo liberamente.
Come incoraggiamento per essere fiduciosa,posso dirti che io,dopo una storia di dipendenza,ora mi sono separata,vivo sola con tre figli e mi gestisco senza problemi particolari. Vedi,si può,è faticoso ma ci si arriva. Se poi tu hai un buon rapporto con il tuo compagno e lui sa apprezzarti,ancora meglio,ti sarà di aiuto. :abbr:
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lella1970
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Re: Io sono il problema....

Messaggio da lella1970 »

[quote="martamaria"] Cerca sempre di razionalizzare e mettere a fuoco il fatto che certi tuoi atteggiamenti di sottomissione derivano da un"errore" educativo e affettivo,ma non sono tua responsabilità.


Mi hai fatto emozionare, ma veramente credimi...Per la prima volta qualcuno capisce c :abbr: :abbr: osa veramente sento, quello che l'adolescenza ha lasciato in me in termini di sfiducia e sopratutto per la prima volta ho la sensazione che tutto cio' non venga sminuito ma capito . Non ti ringraziero' mai abbasanza, le tue parole sono un balsamo per me. Mi impegnero' nel far luce dentro di me per essere una donna e mamma serena
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Re: Io sono il problema....

Messaggio da martamaria »

Accidenti,tu fai commuovere me! :abbr:
Sai cosa..quando una persona bene o male ha una vita,una famiglia,non ha malattie eclatanti, spesso viene liquidata col fatto che..dai cosa vuoi che sia!!! che problemi hai???
Forse,a parte gli strumenti "tecnici" di comprensione è importante esserci passati e condividere. E' per questo che esistono anche i gruppi di auto mutuo aiuto in cui persone con analoghe insicurezze mettono in comune le proprie esperienze con l'aiuto di un moderatore. Allora lì capisci che le tue ansietà sono comuni a molti e magari all'apparenza ti sentivi isolata.
Una volta che riesci a fare il salto,a diventare tu stessa il tuo centro,cambi prospettiva.
Io non sono mai andata d'accordo con mia mamma e da un certo verso sentire di aver bisogno di lei mi disturbava. Adesso io non credo di averne particolare bisogno. Le voglio bene perchè è mia madre,a volte vedo le sue debolezze e mi dispiace per lei, mi da ancora fastidio perchè non siamo d'accordo su granchè,ma lascio correre. Mi riguarda poco perchè sono ora molto più madre che figlia.
Cambiare il passato non è possibile. Si può rileggerlo con occhi nuovi e poi lasciarlo andare,per guardare avanti. :bacbac:
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