Questa volta parliamo di sanità e salute in Svizzera e, per chi arriva da "fuori", il tema è sempre un po' impegnativo. Noi italiani ci lamentiamo continuamente del nostro sistema sanitario, dei medici e degli operatori, spesso anche a ragione, ma siamo allo stesso tempo consapevoli di avere, in realtà, uno dei sistemi qualitativamente migliori del mondo

e coi professionisti più preparati (cosa che non significa necessariamente avere la perfezione in ogni caso e consapevoli che, purtroppo, le inefficienze e gli sprechi sono moltissimi).

In Svizzera la sanità è completamente privata, non esiste un sistema sanitario pubblico gestito dallo Stato, e l'assistenza è garantita da compagnie di assicurazione che, secondo regole di mercato, offrono i propri servizi alla "clientela". Per chiunque risieda nel Paese è obbligatorio stipulare una polizza sanitaria che copra le prestazioni necessarie in caso di malattia (cure mediche ordinarie, esami, ricoveri, interventi, farmaci, ecc.): si tratta di prestazioni di base previste per legge che equivalgono, grosso modo, a quelle fornite dal SSN italiano. Al di là di questa copertura standard ciascuno può scegliere di aggiungere coperture complementari, che assicurano anche rispetto ad eventi non previsti dal sistema obbligatorio, similmente a quanto accade in Italia con le assicurazioni sanitarie private.

I costi dell'assistenza sanitaria in Svizzera sono abbastanza significativi (in linea, del resto, con quasi tutti i tipi di servizi privati disponibili) ed hanno, quindi, un impatto non irrilevante sul bilancio familiare; occorre, in ogni caso, ricordare che lo Stato non effettua alcun prelievo fiscale per la copertura dei costi della sanità, ragion per cui le tasse sul reddito sono sensibilmente inferiori rispetto a quelle italiane.

Dal punto di vista qualitativo le strutture svizzere hanno un'ottima fama a livello europeo e mondiale, pur se qualcuno sostiene che i professionisti italiani siano, in realtà, mediamente meglio preparati dal punto di vista tecnico e all'avanguardia nella ricerca, soprattutto su casistiche non di routine. Personalmente non sono in grado di dare un'opinione in proposito, posso citare quanto detto dal nostro medico di famiglia svizzero in occasione della nostra prima conoscenza: "La medicina non è una scienza esatta ed è fortemente influenzata da fattori sociali e culturali" e, sul punto, mi trovo abbastanza d'accordo.

Per il resto noi in questi mesi abbiamo, purtroppo, avuto occasione di qualche incontro ravvicinato con gli ospedali svizzeri, nello specifico con l'ospedale pediatrico di Zurigo, visto che mio figlio ha avuto necessità di sottoporsi ad un piccolo intervento chirurgico. Al di là delle ovvie preoccupazioni e piccole difficoltà, date soprattutto dal fatto di non conoscere ancora la lingua locale (ma, attenzione, in ospedale tutti parlano in pratica inglese o italiano, oltre al tedesco!), la nostra esperienza è stata assolutamente positiva per la grandissima cura e attenzione con cui bambini e famiglie vengono assistiti, oltre a poter sperimentare un'organizzazione di precisione e puntualità davvero "svizzere" in qualsiasi circostanza.

Fatto che, posso assicurare, conta davvero moltissimo nei momenti di maggiore difficoltà e stress, esattamente quanto la competenza tecnica del personale sanitario.

Si spera, in ogni caso, di averne sempre il meno bisogno possibile!

 

Ritratto di Carlotta G

Posted by Carlotta G

Da sempre curiosa di altre culture e abitudini, mamma espatriata con famiglia a Zurigo dal (quasi) lontano 2013. Blogger a tempo perso, studentessa suo malgrado di lingua teutonica e insegnante di Yoga, dove finalmente è solo se stessa e prova ogni tanto a indicare anche agli altri la possibilità di essere solo se stessi.
Da secoli si ripromette di scrivere un libro, forse, prima o poi. Non sullo yoga, ma sulla capacità di "vivere altrove". Intanto scrivo della mia vita a nord delle Alpi anche sul mio blog personale La vita a modo mio